Home Page
 Editoriale
Chi Siamo
Ultimi Aggiornamenti
 Recensioni
Previews e WIP
Hardware
Screenshots
Servizi Speciali
Cheats
I nostri Links
Guestbook
Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Vi assicuro che scrivere la recensione di un gioco per PSX, dopo aver già stragiocato e recensito la versione PC (qui trovate la recensione), non è proprio una gran cosa, visto che, anche se il gioco vi è piaciuto molto per PC, siete costretti a rimettervi a giocare per trovare, magari, delle piccole magagne che non erano presenti nella precedente versione o magari, rintracciare novità che non erano presenti nella versione PC, e così via. E’ proprio il caso di questo Mortal Kombat 4, sesto episodio uscito (se contiamo anche Mortal Kombat Trilogy e l’emerita schifezza Mortal Kombat Mythologies: Subzero, una sorta di gioco a metà fra un picchiaduro e un RPG, ma che ha preso tutti i possibili difetti dei due generi) e solamente il terzo ad apparire sulla giocostazione, visto che solo i titoli da me citati prima sono apparsi sulla nostra beneamata PSX. La software house che ha realizzato il gioco è la Midway, con l’aiuto dei programmatori inglesi della Eurocom, già autori del pessimo Wargods (da cui però MK4 ha preso notevole spunto) e del vecchio Super Street Fighter 2 Turbo per PC. Mortal Kombat 4 è, un picchiaduro 3D, con i personaggi realizzati tramite poligoni, dove però, gli spostamenti in laterale, quindi lungo la terza dimensione, sono a dir poco inutili, quindi bene o male, il picchiaduro è praticamente bidimensionale. Il gioco inizia con una intro molto d’atmosfera, che introduce perfettamente nell’atmosfera gore/splatter del gioco, anche se non convince molto, come ad esempio il filmato introduttivo di un gioco chiamato Tekken 3, sconosciuto ai più. Non vi sto a raccontare la storia, visto che ritengo che, per quello che riguarda la trama, in un picchiaduro non gliene possa fregare di meno a nessuno, siccome lo scopo principale è sempre quello di mazzulare a più non posso l’avversario e buttarlo al tappeto. Alla fine, la storia è sempre la solita: un cattivo ha indetto un torneo, dove chi vincerà, avrà conquistato il mondo e, allora, un gruppo di personaggi, chi per un motivo, chi per l’altro, decide di partecipare. Comunque, passiamo al menu principale, che presenta un maggior numero di opzioni rispetto alle versioni precedenti.

Si nota la notevole ispirazione a Tekken 2 e 3, visto che le varie modalità sono praticamente le stesse dei capolavori Namco, anche se con nomi opportunamente modificati per non incorrere in problemi di copyright. Un’altra cosa, non accessibile dal menu principale, ma da quello delle opzioni e, mutuata da Tekken 3, è il Kombat Theatre, nel quale potrete visualizzare i filmati finali di ogni personaggio e anche le intro. Ci sono poi anche altre modalità nascoste, che si ottengono attraverso movimenti speciali, codici e cose simili, che rendono il gioco un po’ più vario. Vediamo le modalità a cui si può accedere dal menu principale. Come prima, c’è il tradizionale Arcade Mode, che vi dà la possibilità, dopo aver scelto un personaggio, di combattere contro gli altri in incontri al meglio dei tre. A seconda della difficoltà scelta, il numero dei lottatori contro cui vi dovrete battere sarà diverso, maggiore o minore che sia il livello di difficoltà. I personaggi sono 15 e possiamo trovare tra loro delle new entry, come Shinnok (il responsabile del casino che sta alla base di MK4), Fujin, Quan Chi, Tanya. Ci sono poi, inoltre, tre personaggi segreti, tra cui Goro e Noob Saibot, accessibili vincendo le varie modalità di gioco. La seconda modalità, quella Team, vi dà la possibilità di scegliere cinque personaggi e combattere a eliminazione diretta contro una squadra di altri cinque personaggi (chi vince passa all’incontro successivo, mentre chi perde risulta eliminato). La terza modalità è l’Endurance Mode, con incontri secchi. Se vincete, passate avanti, altrimenti il Game Over regnerà sovrano su di voi. Il gioco è organizzato come un arcade, a livello di quantità di incontri, ma la differenza fondamentale è quella relativa agli incontri secchi. Ci sono tre tipi di Endurance, il Single; il VS, con cui potete giocare contro un avversario umano sulla vostra PSX e l’Ultimate, in cui potrete combattere un solo incontro, con un’unica possibilità: vincere o perdere. La quarta modalità è il Tournament, con 4 o 8 giocatori e organizzato con quarti di finale, semi-finali e finale, come se si trattasse di un torneo di tennis o di calcio. Un difetto, a mio avviso, di questa modalità è che sarete costretti a vedervi anche gli incontri dei personaggi controllati dalla CPU, e non potete skipparli. L’ultima modalità è la Practice, in cui potrete impratichirvi con le varie mosse speciali e le fatality (visto che possono già essere visualizzate all’interno del gioco). Parliamo allora dello schema di gioco. Come dicevo all’inizio della recensione, in Mortal Kombat 4, i programmatori sono passati alla visuale tridimensionale, anche se, durante il combattimento, gli spostamenti nelle tre dimensioni sono solo un abbellimento a livello grafico, visto che funzionalmente, il tutto, vale poco.

Per cui, fondamentalmente, si tratta di un finto 3D, visto che i combattimenti sono praticamente 2D, anche se la grafica fa sfoggio delle tre dimensioni. L’aggiunta di una nuova dimensione ha portato vari abbellimenti a livello grafico, come ad esempio le telecamere che si spostano quando certi personaggi eseguono alcune mosse speciali (come Liu Kang con il Bicycle Kick) e mostrano l’azione da un punto di vista particolare. Le scene di vittoria dopo il combattimento sono state migliorate e, il sangue, durante il combattimento non è propriamente bello graficamente, visto che molte volte appare sotto forma di rombi di colore rosso. Altri effetti grafici sono stati migliorati, come gli sputi acidi di Reptile e le palle di fuoco lanciate da certi personaggi e rendono davvero bene, all’altezza di quelli presenti in Tekken 3. Un altro miglioramento avvenuto a livello di gioco è la presenza di alcuni oggetti sull’arena di battaglia, che possono essere tirati su e utilizzati contro l’avversario. Potrete anche usufruire di un arma, diversa per ogni personaggio, che però verrà persa se verrete colpiti dall’avversario, il quale potrà anche tirarla su e usarla a proprio uso e consumo. A livello di mosse finali, sono rimaste solo le Fatality, tra cui anche le Pit, mentre sono sparite le spiritose Babality, Friendship e Animality, presenti a partire da MK2 e MK3. Una spiegazione dei programmatori è stata che queste mosse non avrebbero reso bene in 3D e quindi non sono state inserite. Mi sembra di avere detto abbastanza, per cui passo a parlare dei vari aspetti tecnici. La grafica è molto buona e pulita, con ottimi effetti grafici e di luce. Il sonoro è appropriato, mentre le musiche sono perfette per un gioco simile. La giocabilità è ottima e potete utilizzare tutti gli 8 tasti del joypad per i vari colpi presenti. La longevità è piuttosto alta, visto che i personaggi sono numerosi e penso che non vi stuferete presto a giocare. Il gioco supporta inoltre il Dual Shock, anche se in un modo piuttosto strano, visto che l’effetto di movimento, viene attivato solamente quando venite colpiti, ma non quando colpite l’avversario, come avveniva in Tekken 3. Detto questo, possiamo pure passare al commento.

Titolo: Mortal Kombat 4
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: Eurocom
Distributore: Halifax
Formato: PAL
Prezzo: Lire 99.000
Memory Card: 1 Blocchi
Giocatori: 1 - 2



Totale -
Il mio giudizio l'ho espresso a sufficienza nella recensione, per cui vi lascio alla valutazione finale, che vale sicuramente più di mille parole.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.