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Recensione di: Andrea "Maro" Maroni


 

Qualche anno fa cominciò a circolare nelle sale giochi di mezzo mondo un picchiaduro che in breve tempo si propose come concorrente del classico Street Fighter II, ma che si distingueva da esso per la violenza delle mosse e per l’opportunità di compiere mosse finali decisamente crude. Questo gioco si chiamava Mortal Kombat e suscitò numerose polemiche, in quanto fu il primo picchiaduro ad alto contenuto sanguinolento ad entrare in commercio (e successivamente fu convertito per tutte le piattaforme possibili e immaginabili...), tanto che venne censurato in mezzo mondo (la censura consisteva nella semplice restrizione d’età o, sulle console, di attivare la violenza solo con un codice...). Da allora, sembra passata un’infinità di tempo, ma il buon vecchio Mortal Kombat è tutt’ora considerato, assieme ai suoi primi tre seguiti, un classico del genere, anche se le tendenze risultano combinate: se si prediligono i picchiaduro 3D pieni di mosse spettacolari ma senza contenuti di violenza estrema, come Tekken 3. C’è tuttavia un’eccezione. Fin dallo scorso anno si vociferava che la Virgin stesse lavorando ad un picchiaduro destinato a spodestare MK dal trono del di picchiaduro più violento mai esistito prima (Thrill Kill doveva chiamarsi Slaughter & Mayhem, fate un po’ voi... ndBill). Di questo gioco giunse prima il titolo, Thrill Kill, e le prime informazioni ci facevano capire che si sarebbe trattato di un concentrato di violenza gratuita. Ovviamente, i fanatici del genere attesero con impazienza l’uscita di questo gioco, che tra l’altro fu continuamente rimandato e, così, gli sviluppatori continuarono a diffondere screenshots sempre più invitanti del gioco. Si arrivò però ad una svolta, qualche mese fa, quando l’uscita di Thrill Kill venne cancellata definitivamente, probabilmente perchè l’eccessiva violenza del titolo, gli avrebbe fatto subire troppi tagli da parte della censura (e anche perchè la EA si è comprata la Virgin e, nell’acquisizione della software house, acquisì anche i diritti di pubblicazione di Thrill Kill che, inspiegabilmente, si sta tenendo, senza cederli ad altre software house, come Acclaim, ad esempio, che sarebbero, invece, dispose a pubblicarlo... ndBill).

Nonostante ciò, siamo riusciti a mettere le mani su una versione beta del gioco, ovvero la versione più completa disponibile e, dopo averlo giocato e rigiocato, siamo pronti a descriverlo fin nei minimi dettagli. E’ d’obbligo dire che non si tratta, ovviamente, di una versione definitiva del gioco, almeno per quello che riguarda i filmati, che sono di qualità molto bassa e presentano grossi problemi, al contrario di personaggi e mosse che, invece, sono definitivi. Vi ricordo sempre che, almeno nella situazione attuale, il gioco non sarà mai pubblicato e, se qualche software house dovesse riuscire ad acquisirne i diritti, potrebbe subire cambiamenti dalla versione che abbiamo provato, per cui, vi possiamo dire che ciò che abbiamo giocato non è per nulla definitivo. Accesa la console, vi ritroverete subito al menu principale, per la verità poco ampio, nel quale potrete scegliere tra le varie modalità disponibili: Arcade Mode, Versus Mode, Team Mode, Practice Mode e, infine, le opzioni. Nell’Arcade Mode, come in tutti gli altri giochi del genere, dovrete scegliere un personaggio tra quelli disponibili e vincere tutti gli incontri fino ad arrivare al boss finale, e sconfiggendolo, potrete assistere al filmato finale. Nel Versus Mode, manco a dirlo, è possibile disputare incontri fra giocatori umani e la stessa CPU. Gli incontri di Thrill Kill hanno una particolarità rispetto a quelli di un qualsiasi picchiaduro. Infatti, gli incontri non vedono due personaggi che cercano di picchiarsi a morte, bensì quattro simpatici figuri che cercano di farsi la pelle a vicenda. In questi incontri, lo scopo è quello di riempire la barra dell’energia, inizialmente vuota, che si riempie gradualmente ogni volta che si colpisce uno qualsiasi dei contendenti. Quando uno dei personaggi nell’arena raggiunge la massima energia, questi potrà scegliere uno dei suoi avversari, al quale, tramite la pressione di un tasto, applicare una delle sue mosse finali (molto simili a delle Fatality). Ai personaggi è concesso di scappare, finché ne hanno la possibilità, ma spesso questa si rivela una scelta inutile. L’incontro finisce quando solo un personaggio rimane vivo nell’arena (meglio se si tratta del vostro...). Questo metodo di gioco è senza dubbio quanto di più originale si sia mai visto in un picchiaduro degli ultimi tempi, e costituisce quindi una “variazione sul tema”, poichè le mosse finali, per quanto differenti da personaggio a personaggio, sortiscono sempre gli stessi effetti (far saltare le teste altrui, far finire l’avversario in brandelli e spiaccicarlo...) e a lungo andare stufano.Inizialmente sono disponibili nove personaggi, ai quali se ne aggiungeranno altri tre (i vari boss finali...) e ognuno dei quali può essere “vestito” con quattro skin diverse (anche se poi alla fine non cambia nulla...).

Ciascun personaggio dispone di parecchie mosse, ma tuttavia solo alcune di queste si possono definire “spettacolari” e cioè solo poche di esse incarnano lo spirito splatter – gore del gioco. Personalmente ho notato, dopo parecchie partire, che Thrill Kill tende a stufare dopo che lo si è terminato per tre o quattro volte, complice il fatto che gli incontri si assomigliano pressoché tutti. In ogni incontro, infatti, l’unico scopo è quello di mazzulare a casaccio, senza bisogno di una qualunque tattica precisa (come invece in altri picchiaduro...); per farvi capire questo concetto vi posso dire che ho terminato il gioco con Oddball, facendo sempre la stessa mossa, anche con i boss finali. Un altro aspetto di Thrill Kill che mi ha abbastanza deluso è stata la grafica che, seppur abbastanza “spaventosa”, non è al livello di quella degli altri titoli del genere usciti di recente (come ad esempio Ehrgeiz o Bloody Roar 2...); i personaggi, poi, sono poco curati e le mosse poco spettacolari (alcune sembrano eseguite da Pinocchio in persona...), mentre sono troppo evidenti i pixel, tanto che gli schizzi di sangue sembrano delle manciate di mattoncini Lego lanciate in aria. Ritengo abbastanza curate, invece, le ambientazioni di gioco (fantastica quella del manicomio...), nelle quali i personaggi si possono muovere nelle tre dimensioni. Gli effetti sonori ricalcano l’atmosfera “dark” in pieno, compreso il rumore di ossa spezzate e dei fiotti di sangue che fuoriescono dalle vittime del massacro. Dovendo dare un giudizio finale a Thrill Kill, innanzitutto direi che si tratta di un titolo che, se messo in commercio, non passerebbe certo inosservato ma che, tuttavia, a mio parere, non corrisponde all’hype che si era creato attorno ad esso, con la sua uscita già di per sé ritardata. Si può dire che gli sviluppatori della Paradox abbiano curato certe cose piuttosto che altre, riuscendo tuttavia a sfornare un discreto titolo che però nessuno di voi lettori (almeno non legalmente...) vedrà mai. Ritengo perciò che Thrill Kill sia un picchiaduro degno di questo nome, reso incredibile dal suo contenuto estremamente violento, mai visto in un gioco del genere.

 

Titolo: Thrill Kill
Software House: Virgin
Sviluppatore: Paradox Entertainment
Distributore: n.p.
Formato: PAL
Prezzo: n.p.
Memory Card: 1 Blocco
Giocatori: 1 - 4



Totale -


PRO
- La violenza è tanta (ma sarà un pregio?)
- I personaggi sono ottimamente caratterizzati.
- Il sonoro immerge nell'atmosfera del gioco.
- Struttura di gioco molto originale.

CONTRO
- Grafica non proprio al massimo della qualità.
- Sistema di controllo piuttosto problematico.
- Monotonia nello svolgimento dei match.