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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


 

X-Com è stata una delle saghe di videogames che ha appassionato maggiormente i possessori di PC e, per i primi due episodi, anche su Amiga. Come credo tutti sappiate, però, la saga di X-Com, iniziata con Ufo: Enemy Unknown, e seguita da Terror From the Deep e X-Com: Apocalypse era costituita da giochi strategici a turni, cosa che ha catturato l’attenzione di molti appassionati (primo dei quali il nostro Caronte), ma detestata regolarmente da altri. Gli sviluppatori erano i due fratelli Gollop, con la loro Mythos Games, passati ora, dopo aver sviluppato questi tre giochi, sotto l’egida distributiva della Virgin, con Magic & Mayhem. X-Com: Interceptor segna un nuovo passo per la saga creata dai Gollop Bros.. Non si tratta più di uno strategico a turni come i tre vecchi giochi, ma di un simulatore spaziale alla Wing Commander o, per fare un paragone con un titolo più recente, Conflict: Freespace, il bellissimo gioco della Interplay. In realtà non si avvicina neanche lontanamente alle vette di eccellenza raggiunte dai titoli che ho menzionato qui sopra, ma si tratta comunque di un gioco discreto, su cui vale spendere anche più di due parole. Vi evito di raccontarvi la storia che sta alla base del gioco, proprio perché non avendo mai giocato ai precedenti capitoli della serie, non ne ho la più pallida idea di dove ci troviamo e di cosa sta succedendo nella galassia. Posso dirvi comunque che ci troviamo in un periodo che si trova tra X-Com: Apocalypse e il futuro X-Com: Alliance, uno sparatutto 3D in prima persona che sfrutterà l’engine di Unreal e che quindi modificherà nuovamente l’impostazione della serie.

Una parte dell'interfaccia strategica. Come vedete, è molto ben strutturata. Una foto per mostrarvi il leggero lens flare, non troppo calcato e rovina-vista.

Ve ne parlo in breve: le usuali catastrofi ambientali costringono l’umanità a cercare una nuova casa e l’unico modo per trovare un nuovo luogo da colonizzare è esplorare lo spazio profondo. Per cui si registra la nascita di alcune corporazioni che si dividono l’universo, esplorando e installando centri di raffinazione ed estrazione di minerali. Ma come al solito, c’è il solito elemento di rottura, ovvero gli alieni, che vogliono farvi la pelle e quindi dovrete chiamare la X-Com (l’unità di combattimento contro gli extraterrestri) per vigilare sulla vostra testa, con voi al comando. Sinceramente, credo che gli appassionati ritroveranno in questo gioco un qualcosa di inedito, ma allo stesso tempo di già visto. Questo perché Interceptor mostra numerosi elementi strategici oltre alla simulazione spaziale. L’interfaccia è piuttosto simile a quella dei giochi precedenti. Dovrete dare un nome alla vostra galassia e alle sonde che si muoveranno in essa per rintracciare gli alieni che saranno entrati per fare casino, in modo da poterli fare fuori. La sezione di simulazione spaziale del gioco non è costituita da vere e proprie missioni sequenziali. A seconda del modo in cui gli alieni saranno entrati a contatto con voi, potrete passare alla cabina della vostra nave spaziale per blastare gli alieni. In caso doveste invece mandare i vostri uomini a controllare certe zone, invece, non dovrete assolutamente passare alla cabina della vostra astronave, ma questa funzione verrà svolta nell’interfaccia strategica. Come in ogni gioco di strategia che si rispetti dovrete comperare dalle varie installazioni che si trovano vicino alla vostra zona armamenti e carburante per le vostre navi, altrimenti queste non potranno prendere il volo interamente e quindi rischierete di perdere forze importanti. In genere nelle missioni potrete prendere il controllo di tre navi spaziali e scegliere alternativamente quale pilota impersonare. Ogni missione è poi preceduta da un briefing, che viene illustrato graficamente in modo piuttosto efficace e poi anche testualmente su schermo. A livello di sezione strategica c’è poi la possibilità, tramite certi pulsanti situati in basso a destra del vostro schermo, di effettuare una sorta di compressione del tempo, in modo da velocizzare lo scorrere degli eventi e rendere più brevi i tempi di intervallo tra una missione e l’altra.

Il cockpit e un fascio di laser. Come vedete, l'engine non è proprio il massimo della vita. Questa foto ha l'unico scopo di mostrarvi una delle visuali esterne.

Potete poi verificare le vostre uscite monetarie, monitorare lo stato della vostra galassia e delle vostre navi e altre cose tipiche di uno strategico, che in questo caso potrebbe essere considerato a metà tra un RTS e uno strategico a turni. Dal punto di vista della simulazione spaziale, il gioco è quanto più arcade si possa immaginare. Non dovrete fare altro che lockare (ovvero tenere il mirino fisso su una nave aliena) e mettervi a sparare. Le visuali disponibili sono diverse, ma mai come in questo caso quelle laterali risultano inutili, siccome una delle funzionalità più importanti del cockpit è proprio quella di avere due radar, che mostrano la situazione ai vostri lati e che risultano, quindi, molto utili. Inoltre, c’è la possibilità di scambiare frasi (preferibilmente insulti) contro gli alieni e parlare con i vostri compagni, seguendo lo schema di frasi predefinite presenti, il che ricorda moltissimo Wing Commander, da cui questa sezione del gioco ha preso parecchia ispirazione. Inoltre, ci sono cinque livelli di difficoltà che dovrebbero rendere il gioco fattibile a quasi tutti i videogiocatori. Per quello che riguarda il gioco è tutto. E’ ora di parlare un po’ degli aspetti più tecnici. La grafica non è molto esaltante, visto che l’engine che sta alla base alla parte spaziale del gioco non è dei più evoluti, non è come quello di Freespace, per intenderci, proprio per fare una paragone. Gli effetti grafici si limitano a qualche esplosione, a un leggero lens-flare e ai vari tipi di laser con cui possiamo blastare i nemici. L’engine funziona poi molto bene anche in versione software. Il sonoro è buono, sia dal punto di vista del doppiaggio in italiano, che degli effetti sonori.

Questo è l'effetto che vedrete dopo aver lanciato un missile. L'Ufopedia è l'enciclopedia interna al gioco che vi darà informazioni sull'intero mondo di X-Com.

Le musiche fanno il loro lavoro, mentre la giocabilità è abbastanza buona nelle sezioni spaziali (dove è ben accettato un buon joystick), mentre l’ìnterfaccia molto user-friendly della parte strategica dovrebbe garantire un apprendimento piuttosto veloce. Il gioco supporta inoltre il force-feedback. La longevità mi sembra buona, visto che con cinque differenti livelli di difficoltà e un numero imprecisato di missioni dovreste arrivare abbastanza avanti. La realizzazione tecnica non è eccelsa, mentre le richieste hardware risultano contenute. Ma ora, direi che è venuto il momento di passare al commento e, fra poco, di andarsene a dormire (sono le 3.30).

Titolo: X-Com. Interceptor
Software House: Hasbro Interactive
Sviluppatore: Microprose
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 16 Mb Ram, Cd-Rom 4x, Windows 95, Scheda Video e Audio comp.DirectX 5, 85 Mb Hard Disk.

Requisiti raccomandati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Cd-Rom 8x, Acceleratore Grafico D3D 4 Mb, Joystick Comp. DirectX 5, 220 Mb Hard Disk, Scheda Sonora 16-bit.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Windows 98, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Sound Blaster AWE 32, MS Sidewinder Force Feedback Pro. Con questa configurazione il gioco si è comportato ottimamente.


Totale -
Dovreste aver capito da quello che ho detto nella recensione che X-Com: Interceptor non mi è proprio piaciuto. Già non ero un gran fan della saga e questo ibrido tra strategico e arcade spaziale non mi ha soddisfatto più di tanto. La parte strategica cattura, ma la simulazione spaziale risulta molto al di sotto di quello che ci si aspettava e soprattutto dei campioni di questa categoria, ovvero Wing Commander Prophecy e Freespace. La realizzazione tecnica è inoltre mediocre e molti aspetti potevano essere maggiormente curati. Per questo aspetto con impazienza X-Com: Alliance, sparatutto strategico in team (vi rimando ad una futura preview) che sfrutterà l’engine di Unreal e che, dalle immagini di cui siamo in possesso, sembra veramente fenomenale. Ne consiglio quindi l’acquisto agli appassionati della saga, ma non ad altri.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.