
Era una mattina di scuola buia e tempestosa (come tutte le altre, insomma...) e nulla lasciava presagire qualcosa di buono. Mai un altro titolo aveva scatenato una simile lite, prima di questo. Il prode Fantini esibiva il CD di Pandora's Box, come un bambino a cui è stato fatto un torto (ma se lo aveva visto a SMAU e gli era piaciuto incredibilmente...ndBill), mentre nell'altra mano teneva stretto questo Rogue Spear, che il buon Fabio aveva affidato a me. Potevo sentire il dolore che gli stringeva il petto e lo capivo. Così, mantenendo il comportamento di un vero vice caporedattore (o Assistant Editor, per essere più professionali...) ho optato per una decisione civile e democratica, e l'ho sconquassato così forte di mazzate dietro i lobi auricolari che quando è tornato a casa, i suoi sono stati colti da stupore perché pensavano che Dumbo fosse solo un cartone animato. Per un intera settimana il pavido Fantini ha cercato di sfilarmi il titolo con ogni sorta di trucco (pensate che mi ha persino telefonato a notte fonda ed ululando mi ha chiesto per l'ennesima volta il prezioso titolo...), ma io non ho ceduto, ed ora posso raccontarvi le meraviglie del nuovo titolo della Red Storm, distribuito da Take 2 (produttrice anche del mitico, ma ultracriticato
Hidden & Dangerous, del quale aspettiamo da giorni l'uscita di un nuovo e sensazionale data disk che promette di cancellare ogni ricordo dei bug che avevano gettato
H&D sotto i riflettori di pesanti accuse...) (Fight for Freedom è veramente bello...ndBill). Avendo citato
H&D, non posso che ripensare a questo titolo dopo aver visto Rainbow Six 2. Insomma, l'idea bene o male è quella (anche se ambientazione e realizzazione sono ben lungi dall'essere simili...); lo scopo del gioco è quello di muovere una squadra speciale di commandos in un ambiente ostile e portare a termine una determinata missione. Mentre in
H&D (e scusate se lo citerò spesso, ma i paragoni sono inevitabili...) impersonavamo un manipolo (quattro, se non sbaglio...) di soldati dell'alleanza atlantica e in pratica dovevamo fare il culetto ai tedeschi per preparare il campo alle prime linee, in RS siamo chiamati a guidare gli agenti speciali della Rainbow, la squadra anti terroristica internazionale, che ricopre un ruolo altamente importante in un futuro prossimo (si parla infatti dell'anno 2001...), dominato dall'instabilità delle zone balcaniche e del Medio Oriente e dallo spaventoso dilagare di attentati qua e là per il mondo. In un posto come la Terra dell'inizio del Terzo millennio, dominato da armi sconvolgenti e dal potere dell'informazione a livello globale, chiunque può terrorizzare milioni e milioni di persone minacciando la salvaguardia dell'umanità. La scelta dello scenario, dunque, è quanto mai azzeccata, poiché in base agli avvenimenti politico-militari degli ultimi mesi a livello mondiale è possibile immaginare una simile situazione nei prossimi anni.
Dopotutto ambientare un gioco di guerra proprio nel nostro tempo ci rende molto più partecipi ed interessati, e mette a disposizione un infinità di variabili, legate anche solo all'arsenale disponibile, che, a differenza di
H&D (ambientato, come già detto, in pieno secondo conflitto mondiale...), è naturalmente molto più moderno e micidiale. Ma RS ha qualcosa in più, che lo distingue dai banali giochi di guerra/sparatutto: una gestione della strategia in campo molto sofisticata (alcuni dicono anche troppo, ma secondo me va bene...) e una grande libertà lasciata al giocatore nel poter scegliere chi, come e quando far scendere gli uomini in azione. Immaginate di dover salvare un certo numero di ostaggi a bordo di una petroliera assediata da un commando di terroristi giapponesi, che minacciano di far brillare alcune cariche esplosive sul ponte della nave e causare una catastrofe ecologica, nonché di uccidere gli ostaggi; solo la Rainbow Six può fermare questa follia. Chiamati sul campo di battaglia, sarà nostro preciso compito progettare l'eliminazione dei terroristi e la liberazione di ogni prigioniero, ricordando che le perdite fra i civili non sono contemplate. Il gioco, che comprende, in tutto, un numero complessivo di diciotto missioni, tutte legate fra loro da una trama piuttosto interessante in un'unica campagna chiamata appunto
Rogue Spear, si riallaccia al primo Rainbow Six e prende da questo e dal Mission Pack
Eagle Watch (il DD per il precedente titolo della Red
Storm...) molti dei personaggi e delle armi originali, non mancando però di aggiungerne numerosi altri. Per prima cosa ci verrà chiesto di comporre la squadra scelta per affrontare la missione, e starà a noi selezionare gli otto soldati, questi divisi per categorie (Assaltatori, Demolitori, Elettronici, Telecomunicatori e Tiratori Scelti...) devono rispondere alle esigenze della missione. Ogni personaggio è caratterizzato da un personale profilo storico e (cosa fondamentale), da una lista di valori che ne determinano le capacità e le abilità speciali (fra le quali figurano oltre alle corrispondenti di quelle sopracitate anche la mimetizzazione, l'aggressività, l'autorità all'interno della squadra, la resistenza alle ferite, ecc...), la scelta dovrà essere molto accurata e dovremo fare i conti anche con lo stato di salute dei nostri, che potrebbero essere stanchi o addirittura feriti nel corso di precedenti missioni. Dunque è facile dedurre che è fondamentale portare a casa il maggior numero di superstiti anche nelle nostre fila, onde evitare di rimanere a corto di "personale" in poche missioni. L'azione si svolge in un ambiente completamente tridimensionale e guidare il nostro gruppo anche lungo stretti corridoi o umidi sottoscala non sarà particolarmente faticoso.
Proprio in azione ci si accorge poi di quanto sia utile la pianificazione che precede l'azione vera e propria. Il sistema si rivela intelligente e ci permette di seguire i nostri spostamenti e quelli dei nostri compagni attraverso il monitor della nostra mappa portatile, che disegnerà il percorso utilizzando linee del colore della nostra squadra. Man mano che supereremo i punti del percorso verremo indirizzati verso il seguente, ma potremo anche scegliere di cambiare rotta, se per qualche motivo la strada fosse sbarrata (per esempio dal fuoco nemico...) o se ci accorgessimo all'ultimo momento di una strada più breve di quella che avevamo scelto. Mentre siamo impegnati a guidare il manipolo di uomini, gli altri componenti del commando proseguono il percorso assegnato eseguendo gli ordini pre-impartiti, sgombrando il campo a squadre successive o ripulendo le stanze ed i corridoi dai nemici. Modificando a nostro piacimento il percorso suggerito dal computer o pianificandolo da zero noi stessi impartiremo compiti diversi ed allo stesso tempo molto dettagliati alle altre squadre. Potremo seguire i nostri compagni attraverso le radio, sapere se si trovano in difficoltà e essere continuamente aggiornati sul loro stato di salute mediante gli elettrocardiogrammi personali che oltre a distinguere il grado di gravità dei colpi subiti mediante un codice colorato (verde - sano, giallo - lievemente ferito, arancio - gravemente ferito, rosso - morto...) indicano con buona approssimazione il livello di agitazione di ogni soldato, e più il soldato è agitato, meno potrà rispondere con freddezza agli attacchi del nemico (la capacità di reagire alle varie situazioni è strettamente legata al parametro personale di Self-Control di ogni soldato...). Il gioco utilizza un motore grafico molto sofisticato, ma che a volte mi ha lasciato perplesso. Potremo utilizzare due visuali (in prima ed in terza persona...) e muovere gli uomini con una discreta gamma di azioni. Il mirino ci aiuterà nella ricerca dei nemici e nel tentativo di colpirli anche quando questi sono in movimento, lampeggiando per avvertirci della loro presenza o spostandosi per mirare ai punti vitali (anche se penso che a livelli di difficoltà più elevati tutto questo sia lasciato a noi...). La realizzazione degli ambienti è a dir poco impeccabile, ogni particolare è curato con precisione maniacale (imperdibile la realizzazione degli interni della petroliera, completamente percorribile in lungo ed in largo...), gli uomini sono praticamente perfetti, ed è possibile persino notare sui volti il cambiamento di umore o individuare sui corpi dei soldati il punto preciso da dove la pallottola è entrata e quello dal quale è uscita; tutto grazie ad
alcune skin veramente ben fatte.
Presenta una buona fluidità e sono praticamente assenti gli errori di clipping, croce di tanti giochi in 3D (Tomb Raider ne è l'esempio più evidente...). L'unica cosa che mi è sembrata strana, ma che probabilmente potrebbe rivelarsi solo una mia impressione (e siete pregati di contraddirmi se sbaglio), è che a volte, quando un personaggio sta per esempio per imboccare un corridoio che scompare a lato egli scompaia ancor prima di esservi entrato: in ogni caso si tratta di sciocchezze legate probabilmente ad allucinazioni da redattore in iper-tensione scolastica. Ma sono disposto a dimenticare tutto dal momento che nel complesso questo Rainbow Six: Rogue Spear (il titolo completo fa molto effetto...) va proprio forte. Per non parlare poi della colonna sonora che mi ha lasciato veramente stupefatto: è talmente coinvolgente che sembra quella di un film, pare proprio che la Soundelux si sia data molto da fare per arricchire un gioco già molto bello di tracce audio ed effetti sonori (le voci sono proprio ganze...) così ben realizzate. L'intelligenza artificiale dei nostri soldati e dei terroristi sembra non fare acqua; pensate che non ci si trova mai nella sgradevole situazione di trovarsi incastrati lungo un corridoio fra i nostri stessi uomini (come accadeva tra l'altro in
H&D...), perché i nostri uomini capiscono da soli quando devono spostarsi (sembra una cosa da poco e invece è fondamentale per non sclerare dopo due minuti di gioco...). I nemici reagiscono alle azioni del giocatore agendo di conseguenza, magari eliminando gli ostaggi se si sentono troppo sotto pressione o ricorrendo a stratagemmi per far cadere in trappola gli agenti della Rainbow. A mio avviso questo titolo è stato curato nei minimi dettagli e non mancherà di colpire chi ama la strategia (come me e Turroni, se non sbaglio...) e chi invece è solo a caccia di avventura a basso costo ma ad alto contenuto di sangue, perché, c'era da aspettarselo, questo gioco è veramente violento (e già la intro, nella sua filmica realizzazione, da un assaggio di quello che si troverà nel gioco mostrando gente che viene uccisa a sangue freddo e soldati che agonizzano nella neve...) e vi rimando alla discussione che avevo aperto nella recensione di
H&D per evitare di annoiarvi con ulteriori prediche; per ridurre al minimo il concetto sintetizzerò così: il gioco non risparmia scene di violenza, di quelle che farebbero impazzire i giornalisti più puritani, ma se fosse censurato perderebbe gran parte della sua particolarità, legata allo straordinario realismo; sconsiglierei dunque la visione ai più piccoli (dunque Renato compra questo gioco, che tanto ti piacerà di certo, ma non farci giocare tuo figlio...). Mi pare di aver detto tutto, quindi passo la linea alla regia, che poi sarebbe il commento a lato. Byez!
|

Titolo: Rainbow Six:
Rogue Spear
Software House: Take
2
Sviluppatore: Red Storm
Entertainment
Distributore: CD Verte
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
200, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 300
Mb Hard Disk, Scheda
Audio e Video comp. DirectX6 (Direct 3D), Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium II
266, 64 Mb Ram, Scheda Audio 3D,
Acceleratore Grafico comp. D3D di seconda generazione.
Gioco provato su: K6-2 400,
128 Mb Ram, CD-Rom 24X, Matrox Mystique G-200 8 Mb, Sound Blaster 16.Con questa
configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.
Grafica - 
Pare che il massimo si possa attribuire solo a Half Life e non voglio tirarmi addosso inutili polemiche, diciamo che 7 è assolutamente troppo poco e che 9 forse è troppo (anche se ci starebbe...). Rogue Spear non stupisce con inutile effetti di luce lenticolare (inutili in questo caso perché non c'entrano niente col gioco...), ma entusiasma con la sua precisione ed il suo realismo. Pensate che addirittura esiste un
cheat (che dovreste trovare nella rubrica del mio caro amico Paco0...) che permette di scorrazzare nel livello a fine missione: vorrà pur dire che ne vale la pena!
Effetti Sonori - 
Le voci (nella versione Inglese, anche se è prevista una versione in Italiano...) sono ben realizzate e contribuiscono all'immedesimazione nell'azione. Il supporto del 3D Sound poi non fa altro che amplificare questa dote.
Musica - 
Mi hanno colpito troppo, mi ricordano un sacco quelle dei film di azione che guardo con mio babbo (le tipiche spacconate americane che servono a passare una discreta serata davanti alla TV...). Mi sono piaciute e io le premio.
Giocabilità - 
Dopo un po' di pratica (facciamo mezz'ora...) diventa molto semplice da gestire, l'unico scoglio è forse la gestione autonoma della missione, che è veramente un casino. Il mio consiglio è quello di utilizzare quella assegnata dal computer e di apportarvi piccole modifiche.
Longevità - 
Il gioco coinvolge veramente tanto, e considerando il numero di missioni (18) e la crescente difficoltà, direi che chiunque decida di acquistare il titolo si assicurerà parecchie ore di gioco, ma non fate come me che di solito scelgo la modalità "very, da far schifo, easy" per completare il maggior numero di missioni e farmi un idea del gioco in poco tempo.
Real. Tecnica - 
Non ho visto molti bug e problemi in giro. Comunque, sono sicuro che
una piccola patch salterà fuori...
Ric. Hardware - 
Se volete navigare sul velluto, procuratevi almeno un PII 266, con 32
Mb e una scheda 3D abbastanza potente.
Totale - 
So che molte volte i miei voti sono criticati dai miei colleghi, perché regalo Award a destra e a manca, ma questa volta per quel che mi riguarda posso dire che sono pienamente soddisfatto di questo gioco, praticamente privo di bug, complicato al punto giusto, strategico come piace a me, maturo perché basato sul titolo precedente, realistico, visionario, e soprattutto bello.
Ringraziamo CD
Verte per averci fornito il materiale recensibile.
Immagine
N°7
Immagine N°8
Immagine N°9
Immagine N°10
Immagine N°11
Immagine N°12
Immagine N°13
Immagine N°14
Immagine N°15
Immagine N°16
Immagine N°17
|