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Recensione di: Matteo "Evanz" Evangelisti


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Le anteprime come questa mi emozionano sempre un tantino, e a volte non riesco neanche a sentirmi all’altezza della situazione. Il disco argenteo, contenente la beta 7 di uno dei giochi più attesi dell’anno, mi è stato recapitato proprio negli ultimi giorni di scuola, quando l’odore dei tigli si fa sempre più intenso e la mia mente già da svariate settimane sta viaggiando in altre dimensioni. Timoroso degli inquietanti ed oscuri presagi che Fabio ogni volta pronuncia sulla mia fine e su come sarà ritrovato il mio corpo in caso di un ritardo di consegna, fremevo già dalla voglia di far scheggiare il CD sulla piastra del mio modesto 24x. Giunto il prima possibile a casa in seguito ad una folle corsa contro il tempo in scooter, ho aperto il fuoco su tutti quelli che mi bloccavano la strada. Giunto davanti ai soliti cuginetti che oramai hanno associato il mio rientro con l’arrivo di un nuovo videogioco non ho potuto far altro che piazzare davanti a loro una bomba a tempo, fino a quando mia mamma (una sorta di mostro finale...) non ha deciso che fosse giunta l’ora di smetterla, sganasciandomi “in the face” una Sberla a Cinque Ditate ai Neutroni (arma degna del miglior Quake...). Raggiungo mesto la mia stanza e mi consolo sentendo ronzare le due ventole che rinfrescano le componenti fisiche del mio computer. Eseguita in men che non si dica l’installazione, mi accingo a giocare al nuovo capolavoro della Take 2, madre di alcuni giochi come T.T.T. e Railroad Tycoon 2, sviluppato dai cecoslovacchi della Illusion Softworks, che mi stanno facendo rendere conto quanto dalla buona e vecchia Europa possano venire fuori delle idee capaci di far impallidire i colleghi americani e inglesi (proprio per fare un esempio, dovremmo pensare a Commandos, sviluppato da una software house spagnola, i Pyro Studios...). Il resto viene da sé: mentre fuori dalla finestra la schifosissima estate di quest’anno da il meglio di sé per non farmi desiderare il mare, uno squadrone di amici passano il resto del loro tempo a casa mia scoprendo le beltà di questa meraviglia elettronica.

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Avrete sicuramente presente il blasonatissimo Commandos che ha impegnato negli ultimi mesi chi, fra di voi, ama le azioni di guerra e le missioni antinaziste, e chi cerca ogni volta emozioni diverse da scaricare con una “buona” dose di violenza su tastiera e mouse. Se vi era piaciuto quel titolo e magari siete amanti dello sparatutto in prima persona è giunta l’ora di farsi avanti, miei prodi guerrieri! Arriva Hidden & Dangerous, e sono assicurate ore di divertimento e strategia allo stato puro. Beh, questo lo dovevo dire, ma permettetemi di aprire una parentesi personale, che senza dubbio non mancherà di sollevare polveroni e vecchie discussioni mai assopite. Come ben sappiamo, il mondo dei videogames è da sempre attaccato da giornalisti ignoranti in materia, e da coloro che vogliono parlare di cose che non conoscono solo perché hanno sentito un paio di nomi e di titoli in giro e desiderano più di ogni altra cosa poter sparare a zero su tutto quello che interessa una grossa fetta di pubblico. Per esempio il nome di Doom ha ormai raggiunto l’equivalente di violenza gratuita, e chi vuole accusare il mondo videoludico tanto per trovare il capro espiatorio, o chi vuole attribuire la causa di comportamenti violenti negli adolescenti a qualche diavoleria moderna, in men che non si dica spara fuori due titoli, sentiti per sbaglio in TV, e accusa a non finire con storie del tipo: hanno fatto un macello, guidavano ubriachi e hanno buttato sotto un bambino di 4 anni. E’ colpa di Carmageddon; oppure, come mi è capitato di leggere su uno dei gossip settimanali più diffusi in Italia, a proposito della vicenda che in America ha visto un manipolo di ragazzini entrare a scuola e far fuori insegnanti e compagni, sentirmi dire che il loro comportamento era stato plasmato da videogiochi violenti come Doom (perché se avessero detto Quake nessuno avrebbe capito, tanto si sono uniformati su un paio di titoli...) e Dungeons & Dragons, avete capito? D&D, adesso è un videogioco (al massimo è un gioco di ruolo, e dubito che passassero ore davanti alla versione videoludica...), ed induce anche alla violenza gratuita!

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Nonostante questo comportamento sia insopportabile e quanto meno incredibile anche perché alimentato da persone che probabilmente non sanno neanche accendere il computer, quando mi si parano davanti giochi come Hidden & Dangerous mi viene da riflettere. Qui mi si chiede di sparare a sangue freddo a personaggi talmente realistici che mi sembrano veri, mi viene chiesto di vivere l’emozione di un cecchino, che spara a sangue freddo sul volto di un uomo, un altro essere umano, solo perché questo veste i panni di un nazista, e mi chiedo cosa succederebbe se i ruoli si invertissero e se una casa teutonica decidesse che è ora di smetterla di vedere solo i propri nonni nei panni di cattivi, ma che è giusto rendere per una volta la guerra cruda come è in realtà e rivelare che in tale situazione non esistono buoni e cattivi ma solo assassini, e che quindi anche gli eroi americani, almeno sul video si meritano di fare per una volta la figura della carne da macello. Insomma, è ora che uno decida almeno a quale bestia appartenere: se all’aquila americana o al nemico di turno. Ricordate Red Alert, dove almeno il giocatore aveva il diritto di scegliere a quale dei due contingenti aderire, capendo che ogni fazione ha la sua parte di meriti e la sua parte di colpe. Chiusa la parentesi, che spero abbia sollevato almeno qualche interrogativo in voi (e me lo auguro, in ogni caso scrivetemi pure cliccando sul mio nome e esponetemi il vostro giudizio sulla questione, senza spedire offese, poiché credo di non aver ferito nessuno...) mi butto a capofitto nell’analisi vera e propria del gioco (cosa che credo interessi maggiormente il nostro Fabio, anche se spero che almeno in parte condivida la mia visione...) (condivido pienamente, tant’è che questi pensieri mi hanno fatto venire in mente una certa cosa, che potrebbe concretizzarsi fra un po’... Seguiteci e rimarrete informati sull’accaduto...ndBill). Allora: il gioco si apre con il classico menu, che in due nano secondi ci porterà con una semplice pressione sul tasto INVIO nel vivo (per così dire...) del gioco. Ci sono presentati quaranta loschi figuri, che dovremo accuratamente scegliere fino a selezionare un manipolo di sette (e dico sette...) componenti pronti ad accompagnarci nelle future campagne di guerra. Ogni personaggio è caratterizzato da un profilo personale che riassume alcune delle passate vicende in guerra (una sorta di curriculum personale...) e da alcune caratteristiche che delineano precisamente le abilità del singolo individuo quali l’abilità di tiro, la capacità di reagire ad un attacco nemico e la prontezza dei riflessi, la capacità di sostenere i pesi, la resistenza ai colpi subiti, la capacità di mimetizzarsi e colpire senza essere visti.

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Già questa è la grande differenza con Commandos, la possibilità di utilizzare tutti i componenti del manipolo per svolgere ogni genere di azione, quindi niente più limitazioni di ogni sorta legate al fatto che il vostro eroe è un cecchino e quindi non è in grado di attivare una stupidissima bomba a tempo: al massimo potrete individuare i personaggi che meglio di altri si prestano a svolgere determinati compiti. Chiaramente un personaggio che presenta un punteggio altissimo nell’abilità di tiro, potrà essere il vostro miglior cecchino, ma sarà utile anche che questo sappia nascondersi bene stendendosi nell’erba bagnata, perché anche un buon cecchino può mancare il colpo, e un tedesco che sente uno sparo e magari è anche un po’ incazzato farà di tutto per scorgervi nella penombra della sera piemontese. Ho detto piemontese (vicino a dove abitavo io una volta...ndBill)? Sì, non ho sbagliato questa volta; H&D è ambientato in Europa e quindi per una buona volta potremo muovere i nostri beniamini sulle lande italiane (almeno per quanto riguarda il primo gruppo di missioni...). I nostri uomini dovranno affrontare pericolose missioni nelle zone più calde delle nazioni in conflitto, entrare nei punti strategici dell’organizzazione nazista, piazzare qualche carica qua e là, salvare un paio di prigionieri, far fuori qualche pezzo grosso per preparare le vere azioni di guerra, azioni di disturbo dunque, che hanno come regola principale il divieto assoluto di perdere uomini durante le missioni. Ogni singolo commando sarà componente fondamentale per ogni missione, e come nelle vere azioni di guerra tutti gli uomini sono necessari (perché l’unione fa la forza...). Una volta scelti gli uomini che riteniamo più degni a svolgere le pericolose missioni, passiamo al briefing di missione che, con una suadente voce maschile (purtroppo...), ci illustra il campo di battaglia e le informazioni pervenute degli avvistamenti e dalle perlustrazioni sul campo. Qui in un primo momento il buon stratega potrà studiare la missione ventura e pianificare le varie mosse strategiche per mettere K.O. il nemico. Dopodiché, saremo in grado di scegliere adeguatamente l’equipaggiamento di missione da un set che avremo precedentemente preparato prima della partenza per la missione. Sono disponibili molte delle armi in dotazione all’esercito alleato durante il conflitto (ma il K98 tedesco rimane un’arma eccezionale per snidare i combattenti teutonici...), tutte catalogate per nome, capacità del caricatore, gittata, potenza ed una breve storia che ne illustra l’utilizzo solito. Ve ne elenco giusto un paio, per farvi capire come questo gioco sia fornito e dettagliato: la miglior compagna di un buon soldato è sicuramente la fida Sten Gun, arma semiautomatica dall’apprezzabile caratteristica di una buona stabilità e di un rinculo soffice che non vi impedirà di perdere il bersaglio dal mirino; la Bren Gun, la classica mitragliatrice a nastro, difficile da manovrare (meglio affidarla ad un buon tiratore...) ed assai pesante, ma quanto mai letale; la Lee Einfield MK4, il fucile più amato dai cecchini alleati, un toccasana per snidare i nemici e farli fuori con un solo colpo di precisione; ed infine la Colt, quella dei film western, inseparabile compagna di Cowboy e ufficiali Americani, leggera, precisa e letale. Ultimata la scelta (che di certo vi impegnerà non poco...) sarà giunta l’ora di scendere sul campo e di mettere a dura prova la vostra abilità di strateghi, tiratori ed eroi di guerra. Ma la prima cosa che vi salterà agli occhi di sicuro, sarà la difficoltà iniziale nel governare quattro uomini contemporaneamente potendone utilizzare solo uno alla volta in prima persona; per questa ragione sono state incluse alcuni comandi da impartire ai compagni che non mancheranno di aiutarvi nell’ardua impresa: “Hey, Follow Me...” vi permetterà di essere seguiti nel tragitto da tutti i compagni che vi avranno sentito, “Stop” richiamerà l’ordine fra le file e vi permetterà di gestire l’azione in solitudine (il cecchino agisce sempre da solo, eliminando la possibilità di farsi notare per il maldestro comportamento dei compagni...), mentre un banale “Hey!” richiamerà semplicemente l’attenzione.

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In ogni caso questo innovativo modo di vedere la gestione strategica di quattro personaggi in prima persona vi richiederà un’oretta di allenamento, giusto giusto per farci la mano. Imparare a gestire l’equipaggiamento in modo equilibrato e soprattutto sensato vi sarà molto utile anche perché dopo aver ucciso un nemico potrete privarlo di ogni arma in suo possesso e di conseguenza portandovi dietro ogni volta lo stretto indispensabile sarete in grado di riportare al campo base il doppio dell’armamento; una scelta , questa, senza dubbio originale e molto realistica: in guerra le armi del nemico sono la cosa più utile in caso di munizioni scarse, e nulla va sprecato, non vedo perché un alleato non debba essere in grado di manovrare un fucile di fabbricazione tedesca. I movimenti possibili sono tre e comprendono la corsa, lo strisciare a terra e il muoversi chinati, ed in ogni caso sono possibili anche rapidi spostamenti laterali (utili per sbucare all’improvviso dalle pareti...); l’intero ambiente poi interagisce coi personaggi, che possono utilizzare scale, lasciare bombe accanto ai serbatoi di carburante, per innescare infernali reazioni a catena (che se non vengono controllate possono risultare anche suicide...) ed utilizzare gli automezzi lasciati incustoditi (o almeno così credo, perché non sono mai riuscito a metterne in moto uno, bah!). La grafica è realizzata discretamente, anche se riscontro ancora alcuni difetti dovuti, per quel che mi ha riferito il grande capo, alla versione ancora incompleta a me pervenuta. Il programma utilizza un motore grafico non eccessivamente esplosivo, che pare avere ancora parecchie falle (è solo una beta...) a livello di clipping (le textures mi fanno strippare, oltre a presentare l’odiatissimo sfarfallio mi risucchiano gli uomini che durante la missione scompaiono nel nulla senza poter riapparire in superficie...), e benché le animazioni dei personaggi siano state realizzate col Motion Capture (che dovrebbe conferire una parvenza di realtà, e lo fa eccome...) non riesco ancora a spiegarmi perché a volte un uomo che va a sbattere sulla schiena del compagno gli salga in testa come se fosse fatto di scale e vi rimanga in cima, tutto tranquillo, come se questo fosse un piano rialzato (cose che spero di non rivedere nella versione finale, o che almeno trovino in breve una soluzione in qualche patch di post-produzione...). La colonna sonora è potente e ricorda tanto quelle dei vecchi film di guerra (tanta batteria e rulli di tamburi e una massiccia dose di tromba...), inoltre è implementata la capacità di variare a seconda del momento che si sta vivendo, ad esempio sarà festosa se verrà portato a termine un obbiettivo, mentre avrà i toni di un requiem se avremo appena perso un uomo. Infine, questo titolo ha proprio colpito nel segno e sarà ricordato a lungo (come del resto aveva fatto Commandos...); io stesso che l’avevo giudicato un titolo per solo appassionati, quando Fabio mi ha consegnato il CD, ho dovuto rimangiarmi la parola: un po’ di pratica, e la liberazione dell’Europa sarà tutta vostra. Ora sono le 1.46 di un giorno che è due lune lontano da quello di consegna, e io sono un uomo morto, ma i sicari di Fabio troveranno pane per i loro denti: da questa notte la Sten di Robert Vanguard (il mio personaggio preferito: assomiglia ad un mio amico...) dorme sotto il mio cuscino.

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Titolo: Hidden & Dangerous
Software House: Take 2
Sviluppatore: Illusion Softworks
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 109.900



Requisiti minimi: Pentium II 233, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 450 Mb Hard Disk, Scheda Audio comp. DirectX 6, Acceleratore 3D comp. D3D, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 300, 64 Mb Ram, Scheda Audio comp. EAX, Acceleratore Grafico Comp. D3D di seconda o terza generazione.

Gioco provato su: K6-2 400, 128 Mb Ram, CD-Rom 24X, Matrox Mystique G-200 8 Mb, Sound Blaster 16.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Animazioni in Motion Capture, grafica realistica ma ancora farcita di bug (ripeto: E’ SOLO UNA BETA, DON’T WORRY!”), che dire se non: procuratevi una scheda 3D, altrimenti vi saluto!

Effetti Sonori -
Tutto nella norma, gli effetti reggono l’atmosfera in maniera del tutto accettabile.

Musica -
Tutto OK, in più il cambiamento di tono a seconda del momento che si sta vivendo, che rende più coinvolgente il gioco.

Giocabilità -
Buon lavoro sotto questo punto di vista e ottimo sistema di controllo in tutte le visuali. Bravi Illusion!

Longevità -
Per la varietà delle missioni, per il numero di queste, per le combinazioni di personaggi e perché io penso che questo gioco possa prendervi sul serio, credo che sarà uno dei titoli che più vi assilleranno per i prossimi mesi, quindi il nove se lo merita anche qui.

Real. Tecnica -
Di bug ancora ce ne sono, ma siamo ancora ad una fase beta, e quindi è ancora tutto da vedere, in ogni caso credo che da qui all’uscita definitiva il voto possa crescere per lo meno di un altro punto.

Ric. Hardware -
Le richieste non sono particolarmente proibitive, purtroppo però niente da fare per chi non possiede acceleratori 3D, che sono assolutamente necessari. Spiacente.

Totale -
H&D si aggiudica l’AVOC Award, anche se con beneficio d’inventario, e lo farà alla grande se la versione finale non comprenderà gli errori che ho sopraelencato. Per ora, comunque, il nove se lo merita, e sicuramente varrà la pena procurarsi una copia presso il proprio rivenditore di fiducia non appena i negozi avranno l’onore di ospitarne una. Uscita fra una quindicina di giorni, o almeno credo, di più non so che dire.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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