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Recensione di: Fabio "Fax" Turroni


Tutti gli anni, più o meno nel periodo d Natale, anche solo dopo una dozzina di anni di vita, ci si accorge di quanto la vita sia monotona e ripetitiva: si compra l'albero di Natale (io lo compro vero tutti gli anni e ormai ho il giardino pieno di quegli stramaledettissimi abeti...), si compra qualche nuova statuetta per il presepe (io nel mio presepe volevo mettere anche le Tartarughe Ninja e i Lego, ma chissà perché i miei genitori non vogliono...adesso chiedo se come sfondo, al posto del solito cielo stellato, posso mettere il poster di Alessia Marcuzzi nuda...secondo me, mio padre ne sarà entusiasta...), si fanno appunto l'albero e il presepe, si addobbano i mobili e i vetri delle finestre, arrivano i parenti a casa per scambiare i regali, il 25 si pranza tutti insieme, ci si compra il vestito per Capodanno... Potrei continuare all'infinito, ma poi non sarebbe più una recensione (e Fabio non approverebbe...), comunque anche in campo videoludico siamo ormai arrivati un livello di monotonia molto elevato: a fine anno, infatti, arrivano sempre i titoli della EA Sports (FIFA, NBA Live, NHL, NFL...) e, purtroppo o per fortuna, Tomb Raider; da quattro feste di Natale consecutive la gente entra nei negozi e chiede l'ultimo episodio della saga di Tomb Raider. Ma che cos'è che ogni anno fa sì che questo gioco venda così tante copie? Vediamo se ci arrivate da soli, ma per aiutarvi vi do qualche indizio: capelli lunghi e castani raccolti in una treccia, canottiera verde militare (che non si è mai tolta e ormai puzzerà quasi quanto i miei piedi...) che lascia intravedere due stupende tettone (messaggio per Bill: non censurare perché tanto lo sai che non c'è altro modo per definirle...) che stanno su anche senza il reggiseno autoreggente della Bellucci, viso angelico, carattere da pantera, shorts attillati che delineano due cosce bellissime (e anche ben depilate...slurp!) e un sedere stupendo, quasi da sogno, alta, e famosa, inoltre, quanto certe attrici o i Simpson: chi è? Ma come chi è, è lei, è la stupenda Lara Croft, protagonista della saga di Tomb Raider, diventata ormai un idolo per i teenagers, paladina indiscussa di un'ormai scomparsa emancipazione femminile, tra poco, inoltre, la vedremo anche al cinema (anche se non si sa quando...ndBill). Probabilmente è lei che ha dato questo grande successo alla serie di Tomb Raider, ma se questa profanatrice di tombe (così almeno recita il titolo...) si fosse chiamata Gina Rossi e fosse stata un po' più vecchia e brutta, credete davvero che tale gioco avrebbe riscosso ugualmente un così grande successo? Non ci metterei la mano sul fuoco, anche perché dal punto di vista grafico, nel doppiaggio, nella giocabilità, nella trama e anche per colpa di certe piccole pecche, il gioco lascia un po' a desiderare, comunque avrò modo di parlarvene più avanti. Torniamo per ora a Lara Croft, alla quale, pensate, è stata dedicata una bella canzone dal grande cantautore italiano Eugenio Finardi, ovvero "Amami Lara": notoriamente appassionato di videogiochi, e in particolare, appunto, della nostra amica Lara, Finardi non nasconde il suo amore per la coraggiosa fanciulla ed esalta ancor di più quella che è ormai diventata per tutti un mito. Ma proprio per tutti? No, perché c'è anche una buona parte di persone che odia Lara, schierandosi in una corrente di pensiero completamente opposta, ritenendola solo un idolo del consumismo moderno, un qualcosa sulla quale è stato tirato su un grandissimo business e che in realtà è solo una bambola virtuale (ma che bambola..., aggiungo io!), resa quasi un qualcosa di vivente da gente stupida e meschina che la sfrutta anche per fare pubblicità; in effetti questo è vero, e devo dire che frutta anche parecchi soldi: dite la verità, comprereste di più una maglietta con Lara Croft davanti o una maglietta normale? 

Il vero problema è che forse ci lasciamo contagiare troppo, e questo troppo permete a queste "eroine" (in effetti qui c'è il doppio senso, perché per certa gente Lara è sia un mito che una droga...) di prendere piede sempre maggiormente. Questa volta però alla Core Design hanno deciso di ragionare un po' di più sulla strategia da seguire, calcolando che in effetti il gioco aveva fatto il suo tempo, con tre episodi sì belli, ma che erano l'uno la copia dell'altro; ma squadra che vince non si cambia, giusto? (Il Direttore Generale della Juventus Moggi è l'unico a non essere concorde con questa teoria, e le cessioni di Baggio, Vialli, Ravanelli, Sousa e Vieri ("Vieri è incedibile"..., e il giorno dopo, su tutti i giornali..."Vieri all'Atletico Madrid"... Moggi rispetta sempre la parola data...). Ma, scherzi a parte, alla Core Design sono sì d'accordo con questa teoria, ma si sono anche resi conto che questa "Ultima Rivelazione" (traduzione di "The Last Revelation"...) poteva essere per loro anche l'ultima creazione, in quanto di giochi uguali la gente ne ha veramente abbastanza. Un anno di lavoro, un nuovo team di sviluppo ed eccoci finalmente alla resa dei conti: Tomb Raider 4 (il titolo non è proprio questo, ma per rendere l'idea va bene...), è diverso dagli altri?
Forse sì o forse no; so che questa mia risposta non vi aiuta affatto, ma è proprio quello che il gioco rappresenta, cioè un qualcosa di vecchio e già visto, sotto forma però di novità. Tanto per cominciare (ho cominciato ormai da un secolo, ma solo ora vado al nocciolo della questione...) vado ad introdurvi quella che è un po' la trama del gioco, che, stranamente, ne possiede una: si narrà che allo scoccare del nuovo Millennio le stelle assumeranno nel cielo una strana posizione, dovuta a non so quale fenomeno paranormale ("E mica posso sapè tutto io...ma o sai a che ora me so sveiato stamatina? Ae sette meno un quarto, la bambina ha vomitato sul sedile dela machina tutte le olive ascolane con la nutella di ieri, e quella torna alle cinque dal corso di chitarra co tutto il rossetto sparpagliato sulla faccia!"-citazione del mitico adepto di Quelo..., Guzzanti sei un grande!), e il quale fenomeno metterà la Terra in grave pericolo, trovandosi essa precisamente in mezzo ad una sorta di cometa che, passando, la frantumerà in miliardi e miliardi di granelli più piccoli della sabbia. Il motivo di tutto ciò va ricercato (io almeno penso di aver capito così) nell'Antico Egitto, e chi secondo voi potrà addentrarsi nei meandri più oscuri e misteriosi di sfingi, piramidi e catacombe con l'ingrato compito di salvare la Terra? Ovviamente Lara Croft, armata come al solito fino ai denti e ridisegnata totalmente per l'occasione in tutti i suoi miliardi di frame, con un lavoro di ristrutturazione (quasi fosse un quadro...) immenso anche del motore grafico che la muove, anche se comunque vedremo che non è stata una gran ristrutturazione. La nostra amica (vorrei che fosse solo mia...bastardi!) si getterà in un lungo viaggio attraverso le meraviglie dell'Antico Egitto (due delle Sette Meraviglie si trovano proprio in Egitto; esse sono le tre Piramidi di El-Giza, dei grandi faraoni Khufu, o Cheope, Mankhaure, o Micerino, Khufren, o Chepren, e il grande Faro di Alessandria, che manco a dirlo si trova sull'Isola di Pharos...che fantasia!), toccando luoghi mitici dove un tempo si era sviluppata la più bella civiltà di tutti i tempi (quando giocavo ad Age of Empires prendevo sempre gli Egizi e molto spesso vincevo..., so che non ve ne frega niente però è bello dire certe cose, che magari in questo momento non c'entrano assolutamente niente...), artisticamente e culturalmente parlando. Partendo dalla Valle dei Re, Lara arriverà in luoghi mitici e incredibilmente misteriosi come il Palazzo di Cleopatra, le Piramidi a El-Giza, il Tempio di Poseidone (non ricordo che gli Egizi adorassero il Dio dei Mari, comunque, ammetto la mia ignoranza, potrebbe essere una traccia della civilizzazione Alessandrina o di quella romana...), la grande città di Alessandria, dove immancabilmente troverete il mitico Faro e l'enorme nonché celeberrima Biblioteca, poi arriverà la Sfinge, complesso disegnato stupendamente con un interno molto ricco di particolari, e nella quale troverete un enigma molto difficile da risolvere. 

Sarà facile entrare, ma per uscire dovrete dare il meglio di voi stessi. Un consiglio? Non fate arrabbiare le due bestiacce- un misto fra un ariete e un leone, molto simili comunque alla Sfinge-, che se provocate vi picchieranno di santa ragione. Come non provocarle? Evitate di avvicinarvi troppo a loro, di passargli in mezzo o di andargli davanti; sfruttate, per accedere all'altare che esse difendono, i due corridoi laterali dietro le due colonne..., se non farete così diverrete parte integrante della Sfinge, in quanto le bestie hanno il brutto vizio di incornare chiunque chiunque gli si avvicini, portandolo contro il muro..., questo è troppo, anche per la grande Lara. Poi ancora ci sarà la Tomba di Semerkhent, degna anch'essa di nota per l'enorme difficoltà, e in seguito anche il Guardiano di Semerkhent, in un livello molto duro, forse uno dei più duri dopo il mostro finale e la Sfinge, e infine appunto il mostro finale nel doppio livello del Tempio di Horus, con due mostri davvero terribili: il primo è una specie di coccodrillo mannaro, con una certa passione verso la nostra Lara (ma chi non l'avrebbe?!?), il quale per essere ucciso necessiterà di forza e arguzia, con anche un bell'enigma da risolvere per scappare dalle sue grinfie, mentre il secondo sarà il Dio Horus, un tipo molto cattivo e molto poco raccomandabile, con l'aspetto di uno sciacallo alato, e penso proprio che sarà difficile batterlo se non avrete una gran dimestichezza con la tastiera (o anche col joystick, solo che la tastiera, secondo me, è un po' più facile da usare per un gioco così). I luoghi saranno tutti in correlazione come una sorta di luogo unico, cosa estremamente rivoluzionaria per la saga di Tomb Raider, che, come sapete tutti, è sempre stata famosa per i livelli complicati sparsi qua e là sul globo terrestre (da Venezia all'Artide, passando dalla grande Muraglia Cinese fino a Londra), e anche per i segreti introvabili; ora lo scopo non sarà più quello di viaggiare per il mondo alla ricerca dei segreti, con il solo obbiettivo di terminare il livello, ma finalmente Tomb Raider si è trasformato in un'avventura unica, per terminare la quale, oltre alle solite e immancabili armi, dovrete anche fare buon uso del cervello. Il gioco in fin dei conti non sarà più basato sulle movenze ginniche di Lara (capriole, salti mortali, verticali, arrampicate vertiginose, discese ripide e così via...), bensì vi costringerà a spendere un po' di materia grigia (Fabio dovrà far girare i suoi criceti più velocemente, altrimenti non riuscirà a finire neanche un livello...). La cosa più bella di tutte è però la mancanza della casa di Lara (era ora che la togliessero!), la quale finalmente smetterà di ostentare la sua ricchezza e non troveremo più neanche le grandi sale con i trofei e i reperti archeologici che la nostra profanatrice di tombe ha nel tempo trafugato. Ci saranno comunque (credevate di averla fatta franca, eh?...Io mi sono sempre chiesto chi è 'sta Franca, ma nessuno me l'ha mai detto...boh?!?) due piccoli livelli per far pratica e imparare a muoversi con agilità, districandosi fra i vari ostacoli che potreste via via incontrare nel corso dell'avventura. Come al solito poi ci saranno tantissime armi e l'immancabile inventario, che finalmente sveste la sua forma circolare e assume l'aspetto di un inventario da avventura "punta e clicca" (tanto per intenderci Monkey Island, Grim Fandango, Discworld Noir e le varie avventure della Cryo...), con la possibilità di combinare i vari oggetti e le armi che troverete. Lara, inoltre, troverà anche dei veicoli motorizzati che potrà guidare per farsi strada attraverso i livelli più lunghi e complicati, e fra questi, non so se sono gli unici, sono riuscito a scorgere un sidecar e una jeep; il mezzo migliore in ogni modo sono le gambe di Lara, forse anche il più bello da vedere (sono un maniaco..., e me ne vanto!). Dal punto di vista delle movenze Lara ha mantenuto immutata la sua gamma, con praticamente tutto ciò che trovavate di nuovo nella terza avventura, ovvero la possibilità di camminare a carponi o la corsa rapida. 

Penso che ormai avrete capito tutti di cosa parla il gioco e come sia strutturato, ma quello che sicuramente vorrete sapere è se vale o meno la pena di acquistarlo. Chi vivrà vedrà, quindi leggetevi tutta la recensione fino alla fine e non rompetemi le scatole (come sono cattivo!). La concomitante uscita sul mercato di The Last Revelation e di Indiana Jones and The Infernal Machine, rende problematica la scelta, comunque se avete dei soldi da spendere il mio consiglio è di comprarveli entrambi. Sicuramente sono ambedue molto belli, però, onestamente, lo scalpore suscitato durante la prova in esclusiva del gioco da parte del grande capo, e anche la rassicurante produzione della Lucasarts con la supervisione del "magno" Steven Spielberg, avvantaggiano maggiormente l'Harrison Ford virtuale. Questione di gusti comunque, perché se preferite le cosce alla frusta, sicuramente Lara vi piacerà di più. I due giochi, poi, essendo anche abbastanza simili graficamente e avendo i due personaggi movenze quasi congruenti, sono piuttosto facili da accostare e paragonare, quindi comprarne uno o l'altro non fa poi molta differenza, ma vi cambierà solo la trama e i contenuti, anche se Indiana Jones era atteso da secoli dalla massa videoludica e in fin dei conti, vista anche l'attesa, il risultato non è che sia stato poi così eclatante come ci si attendeva. I personaggi si assomigliano molto anche caratterialmente, quasi che Lara fosse la figlia femmina che Indy non ha mai avuto. Graficamente si è appunto detto che i due giochi si assomigliano, però come al solito Tomb Raider ha qualche piccolo problema con certi bug (non ho ancora visto Indiana Jones, quindi non posso dare giudizi in merito...) (l'ho visto io, e le somiglianze sono pure nei bug...ndBill) che danneggiano un po' il gioco e anche il giocatore: prendete Lara e portatela davanti ad un lampione, andategli contro e vedrete che Lara si bloccherà sì davanti all'ostacolo, ma l'effetto ottico che avrete sarà quello del lampione che penetra la fanciulla; un altro bug si ha a volte quando Lara si trova a contatto con alcuni nemici e appunto sembra che essa diventi parte integrante di essi, quasi fosse un fantasma che penetra nel muro. Questi effetti non fanno di certo bene agli occhi del giocatore e sicuramente con tutti i bei prodotti, sempre graficamente parlando, usciti di recente, risultano anche piuttosto penalizzanti, e il giudizio in merito a ciò deve, secondo me, essere pesante, in quanto "repetita iuvant" (latinismo immancabile..., comunque vuol dire che le cose ripetute giovano alla persona a cui vengono date...), o almeno teoricamente dovrebbero "iuvare", cosa che purtroppo non succede alla Core Design, che dopo tre episodi pieni di bug e piccole pecche, nonostante si sia ripetutamente detto che Tomb Raider era sì un bel gioco ma pieno d'imperfezioni, ha mantenuto immutato il motore grafico (migliorato comunque rispetto al passato) (vedi ERRATA CORRIGE più in basso, per l'errore commesso da Fabio...ndBill). 

Sono con ciò sempre più d'accordo che se Tomb Raider non avesse Lara Croft, non avrebbe neanche il successo che ha avuto e che tuttora sta avendo. Non posso invece dirvi niente per quel che concerne il sonoro poiché nella versione da me recensita, che non è ancora quella definitiva (ma poco ci manca...), i dialoghi erano totalmente assenti e i filmati completamente muti; gli unici effetti sonori che ho sentito sono gli spari e le varie grida di Lara e dei nemici che muoiono. Il giudizio sui piccoli suoni che ho sentito quindi è quello che ha accompagnato i vari Tomb Raider: direi cioè che è abbastanza positivo, nonostante nei suoni ci sia una certa ripetitività. Come sempre anche questo Tomb Raider è accompagnato da una musica abbastanza piacevole che rende in maniera esplicita il momento che Lara sta vivendo: un suono disteso e armonioso quando la fanciulla esplora o trova qualcosa di utile da raccogliere, movimentato quando Lara si trova in pericolo. E arriviamo ora alla giocabilità, immutata dal precedente episodio e sempre piuttosto discreta, anche se francamente penso che si potesse fare di più; la visuale del gioco non aiuta più di tanto il giocatore, costretto a districarsi coi tasti per ruotare costantemente la telecamera, allo scopo d'inqudrare meglio l'ambiente circostante (se vi arrivano un pipistrello alle spalle non ve ne accorgete...) e scorgere così eventuali pericoli e vie di fuga. Inutile dire che l'inquadratura sarà la solita, con la vista di spalle di Lara e di quel bel paio di chiappe (si può dire chiappe?) che la fanciulla si ritrova; diciamo che è una gran visione, e come direbbe Elio, "Evviva la visione della fi-br-a da vicino (il termine sarebbe un altro, ma tanto Fabio me lo censurerebbe, pertanto mi autocensuro e gli cavo questo privilegio...)"! Per quel che riguarda invece la longevità, le cose sono due e tutto dipende dai vostri gusti: o Lara si ama o si odia, senza mezzi termini, anche perché giocare a Tomb Raider, che sia l'uno, o il due, o il tre, o il quattro, non fa alcuna differenza, e se siete arrivati a giocare fino al terzo episodio, vuol dire che Lara vi piace e potete giocare tranquillamente anche questo quarto episodio di una saga che nessuno sa quando avrà fine; altresì, se vi siete fermati prima, vi dico subito che questo è pressochè uguale agli altri, e se in generale il gioco non vi piace, questo "The Last Revelation" proprio non fa per voi. Volete sapere dunque se vale o no la pena di comprarlo? Ebbene non ho più scampo, non posso rimandare oltre, vista anche la curiosa manfrina che vi ho finora appioppato. La risposta in definitiva è sì, un sì non troppo convinto, ma in fin dei conti certi giochi è probabilmente meglio averli nella propria collezione, e anche se questo nuovo Tomb Raider non è niente di speciale, Lara è sempre Lara. 


ERRATA CORRIGE

Scrivo questo errata corrige a causa di alcune inesattezze, di cui non mi ero accorto in fase di correzione della recensione, da parte del nostro Fabio, nella descrizione del motore grafico 3D che muove questo Tomb Raider: The Last Revelation. Fabio ha scritto, come avete potuto vedere, che si tratta del medesimo engine 3D dei predecessori anche se, in realtà, è stato riscritto praticamente da capo dal nuovo team di sviluppatori che si è occupato del gioco. Sono migliorate parecchie cose: la gestione delle fonti di luce, in primis; il supporto per tutte le schede 3D di ultima generazione è stato tenuto in considerazione con effetti di bump mapping (con una G400 l'effetto si nota molto bene...), stencil buffer, z-buffering ad alta risoluzione e qualche altra miglioria; le textures che ricoprono i poligoni sono state portate ad una risoluzione maggiore; gli effetti di trasparenza (vedi fuoco e lampioni...) sono notevolmente migliorati, e così via. La pecca dell'engine 3D rimane però il solito problema di clipping che affligge la saga dal primo episodio della serie, che comunque non inficia più di tanto né la grafica né la giocabilità. Un buon lavoro, comunque, da parte dei programmatori della Core, sotto questo punto di vista. Ci scusiamo allora per l'errore, sperando di non avervi tratto in inganno con quello che abbiamo scritto.

Fabio "Bill" Cristi

Titolo: Tomb Raider: The Last Revelation
Software House: Eidos Interactive
Sviluppatore: Core Design
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.900



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 30 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Acceleratore 3D comp. D3D.

Gioco provato su: Pentium II 400, 64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
Bug a parte, i frame di Lara girano meglio e la grafica in generale sembra anche più ricca.

Effetti Sonori -
Da quel poco che sono riuscito a capire sono i soliti e monotoni spari; null'altro che discreti.

Musica -
La musichetta che accompagna i vari Tomb Raider è sempre piuttosto uguale, comunque almeno non annoia più di tanto il giocatore e si lascia ascoltare.

Giocabilità -
Si poteva fare di meglio, però gli sviluppatori sono evidentemente contenti delle loro scelte, e sempre le hanno puntualmente difese in tutti e quattro i capitoli; contenti loro, noi ci adattiamo di conseguenza, comunque il gioco, con un po' di pratica, risulta abbastanza immediato da controllare.

Longevità -
Sicuramente se Lara vi piace non dovreste avere problemi nel tenerlo sull'hard-disk per una buona dose di tempo; altrimenti cambiate genere.

Real. Tecnica -
Ero tentato di dare un tre, visto e considerato che tutti gli episodi della serie sono uguali e che gli sviluppatori non si sono mai dati da fare più di tanto per migliorare, ma in fin dei conti questo ultimo lavoro è buono e via via qualche miglioramento s'intravvede..., chissà che per Tomb Raider 49 non si riesca a raggiungere la perfezione?!?

Ric. Hardware -
Bastano un PII 266, 32 Mb di Ram e un acceleratore 3D comp. D3D.

Totale -
Forse ci poteva stare anche un sette, ma Lara mi ha guardato negli occhi, io l'ho guardata un po' più in basso, e lei pure, e insomma alla fine mi sono sentito in dovere di elargire un bell'otto (Uhm! Come bacia bene...siete invidiosi, eh?!?).


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.


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