Home Page
 Editoriale
Chi Siamo
Ultimi Aggiornamenti
 Recensioni
Previews e WIP
Hardware
Screenshots
Servizi Speciali
Cheats
I nostri Links
Guestbook
Recensione di: Matteo "Bonvi" Bonvicino


E’ notte, e voi state ritornando a casa, quando vi accorgete che l’intero villaggio, compresa casa vostra, è stata colpito da un flagello terribile. Qualche potente forza oscura e maligna ha tramutato tutti in statue di pietra. In questa desolazione totale cominciate a vagare di casa in casa in cerca di qualche sopravvissuto ma niente, nessuno è in grado di aiutarvi. Almeno questo è quello che sembra, infatti solo un mago è riuscito a cavarsela, anche se non completamente. Il mago che incontrate è metà uomo metà pietra ma riesce a parlare e vi racconta ciò che è successo al paese che ora è Sassolandia. Sembra che le forze del male, liberate dalla distruzione della maschera dell’eternità, abbiano compiuto questo scempio sul vostro paese. Solo riportando tutti e cinque i frammenti della maschera in una nuova unione le forze del male potranno essere debellate. Fortunatamente per voi, un pezzo è già in vostro possesso e ve ne mancano solo più quattro. Il mago gentile vi regala un mappa magica e vi augura buona fortuna. Adesso il destino dell’umanità è nelle vostre mani, perché voi siete i prescelti libererete così il mondo dalle brutture che lo attanagliano. La trama è buona, la grafica ancora di più ed il sonoro è stupendo: King Quest VIII è sicuramente un titolo che vi terrà con il fiato sospeso per molto tempo. Ma andiamo con ordine. La prima cosa che salta agli occhi sono i dialoghi, o meglio i monologhi che il giovane che impersonate compie durante tutto il gioco e specialmente nei primi secondi dell’introduzione. Il bello risiede nel fatto che i protagonisti dell’avventura muovono realmente la bocca e la faccia per enfatizzare ulteriormente lo svolgersi dell’azione rendendo il tutto molto verosimile. Continuando a giocare, nelle battute iniziali di King’s Quest VIII, vi accorgerete che gli scenari sono realizzati puntigliosamente in tutti i loro aspetti, dal più piccolo al più grande.

I personaggi ed i paesaggi. Belli vero? I filmati sono ben realizzati e, a volte, spiegano avvenimenti strani come questo…

Come non notare, infatti, i movimenti degli animali presenti come il corvo o le galline, oppure quel maiale bianco e grigio che mangiucchia nel recinto che sembrano vivi e vegeti ? Spostando la nostra attenzione all’ambiente in cui si muovono gli animali sopracitati potrete notare come le case, le porte, le finestre, i camini, i letti o qualsiasi altra cosa riproducono fedelmente quelli reali. Ma non solo gli interni sono stupendi, ma anche gli esterni. Alberi, statue di pietra, recinti, muri sono proprio ben fatti e rendono quell’idea di desolazione che la storia richiede. Per non parlare dell’acqua che rispecchia molto l’originale, anche se, devo dirlo, non presenta quella limpidezza e trasparenza di titolo come Heretic II o Tomb Raider III. Ma come poter godere di tutto ciò senza descrivere di che tipo è la visuale di gioco? Scusate la dimenticanza, ma riparo subito all’errore. King’s Quest VIII è un gioco con la visuale, appunto, all Tomb Raider che, quindi, permette un’ampia gamma di movimenti del personaggio ed altrettante visuali per capire dove siamo diretti o da dove arrivano certi brutti ceffi, il tutto gestito dalla fluidità del mouse. Ma parliamo dell’interattività con l’ambiente del personaggio. Ci sono molte cose che potete fare, come aprire forzieri, usare bicchieri, spade, raccogliere denaro, funghi che ridonano la forza, cristalli e bevande dello stesso genere. Il tutto, però, avviene tramite il puntatore del mouse che è sempre presente e senza intermezzi filmati come accadeva in, ormai sono stufo di scriverlo, Tomb Raider. Basta cliccare sopra un oggetto per attivare l’unica funzione che il personaggio può fare su di esso. Se siete davanti ad un fungo e vi cliccate sopra, il personaggio lo raccoglierà e lo riporrà nello zaino. Come vedrete tutto ciò ?

Una sosta alla taverna ci sta proprio prima di salvare il Mondo intero. Spero di aver portato con me i soldi. La vostra amica Julia ha bisogni di aiuto e voi la salverete ad ogni costo, ma prima una buona birra.

Semplice, il fungo sparirà dal prato per comparire nello zaino, mentre il protagonista rimane immobile come una statua (magari di pietra per restare in tema… ). Comunque sia è possibile combinare diversi oggetti insieme e risolvere gli indovinelli per continuare a muoversi nell’avventura (tecnica già in uso in TR ). Parliamo ora dei combattimenti, a mani nude o con le armi. Sia in un modo che nell’altro, per combattere un nemico zombie, basterà cliccarvi sopra con il sempre presente mouse ( che nel frattempo assume la forma di spadino ) e sperare di essere i primi a colpire il nemico, pena la vostra salute che vedrete accorciarsi nell’indicatore. Ogni volta che ucciderete qualcuno potrete rovistare tra le sue cose e raccogliere quelle che preferite. Nei combattimenti, quasi dimenticavo, avrete molta libertà di movimento, come saltare, spostarvi, correre e scappare, anche se i movimenti che compie il protagonista colpendo i nemici sono sempre uguali. Tutti questi movimenti potranno essere coadiuvati da una buona manovra del mouse che cambierà continuamente inquadratura permettendovi una buona visione di gioco. Da tutto quanto detto fino a questo punto, il titolo potrebbe sembrarvi un banale riutilizzo di titoli ormai affermati e famosi, ma non è così. Quello che lo differenzia da questi titoli è il fatto che i programmatori hanno pensato bene di mischiare il carattere classico di questo genere di gioco con quello più alto e fiero degli RPG. Mi spiego. Siamo ormai abituati a giocare a RPG sì tridimensionali, ma piatti, come Baldur’s Gate, Ultima On-Line o il più rinomato Diablo. Quello che mancava a questi giochi lo ha portato King’s Quest VIII. Ogni volta, infatti, che ucciderete qualcuno, userete un’arma particolare o verrete a conoscenza di qualcosa di importante, solo per farvi qualche esempio, il vostro livello aumenterà e le vostre capacità lo faranno di conseguenza. Al primo livello, ad esempio, non sarete ancora in grado di scalare un cancello appuntito, mentre raggiunto il quinto livello lo farete senza problemi. Questo meccanismo di gioco, a mio avviso, diverte il giocatore che sarà sempre più ansioso di raggiungere il livello successivo e migliorare così le sue potenzialità. In più, come insegnano i più famosi RPG, il vostro personaggio cambierà aspetto se indosserà un armatura piuttosto che un’altra o stivali al posto di altre, e così via dicendo. King’s Quest VIII può essere considerato come l’anello di congiunzione di questi due tipi di gioco, così diversi ma non troppo.

Questo è uno dei mostri che incontrerete durante il gioco. Se riuscite a ricomporre i pezzi capirete che aspetto aveva. Una landa desolata è ciò che rimane del regno felice che conoscevate prima. Da notare la mappa in fondo a destra.

Ovviamente la strada è ancora lunga (ne passerà di tempo prima di poter giocare ad un Baldur’s Gate pensato come un King’s Quest VIII, ma sono fiducioso) (mica poi tanto, visto che i geni della Volition hanno appena annunciato Summoner, un RPG alla Baldur's Gate con grafica 3D accelerata, di cui ho visto alcuni incredibili screenshots... ndBill). Parliamo adesso di sonoro. King’s Quest VIII presenta una colonna sonora, che scandisce ogni locazione, degna di menzione. Se siete per la strada, al buoi e con il vento che soffia tra i rami secchi degli alberi, sentirete un po’ di disagio per le note cupe e macabre che vi accompagneranno. Al contrario, se siete all’interno di un mulino, di una taverna o semplicemente di una casa e la situazione pian piano migliora, verrete accompagnati da una musica degna del miglior bardo del reame. Passando l’attenzione sui dialoghi, poi, vi accorgerete che sono ben realizzati ed il discorso si riallaccia con i movimenti facciali sopra descritti. Concludendo, King’s Quest VIII si presenta come un ibrido tra due genere abbastanza simile per molti aspetti diversi. Non è un gioco alla Heretic II come non lo è alla Diablo ma è una via di mezzo ben fatta, ancora lontano dalla perfetta mescolanza dei due generi, ma può considerarsi il capostipite di una nuova serie di videogames che hanno come storia portante un RPG tridimensionale. Forse, però, alcuni aspetti erano migliori nel primo titolo che non nel secondo (come i movimenti dei combattimenti) mentre altri potevano essere importati dal secondo, per creare con più realismo i personaggi (vedi, per esempio, i dialoghi a scelta o la possibilità di scambiare armi ed oggetti con altri, che sono tipici degli RPG). Tuttavia non dimentichiamo una cosa molto importante in un gioco che molti dimenticano: la storia. A parte la grafica, che con una buona 3Dfx è ottima, quello che importa è la storia alle spalle del tutto. In questo senso, King’s Quest VIII propone una buona trama e risvolti a volte sorprendenti che lasciano trasparire una freschezza di idee da parte dei programmatori, cosa che ultimamente è difficile trovare in un titolo videoludico, che coinvolge il giocatore nei momenti di relax passati con King’s Quest VIII. La maschera dell’eternità: il mistico ed il magico, mostri orribili e zombie che sbucano da ogni angolo, la lotta tra il bene ed il male sono tuttora esempi di ciò che la maggior parte dei giocatori trova interessante ed è per questo che King’s Quest VIII potrebbe rivelarsi un acquisto veramente azzeccato.

Titolo: King's Quest VIII: Mask of Eternity
Software House: Sierra
Sviluppatore: idem
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 32 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 400 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Sound Blaster 16, Acceleratore Grafico 3DFX, Cd-Rom 8x.

Gioco provato su: Pentium 233 MMX, 32 Mb Ram, Diamond Monster 3D 4 Mb, Sound Blaster 16, Cd-Rom 24x. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Grafica -
Un'ottima realizzazione grafica, che sfrutta le schede 3D ed è sicuramente di standard alto per un'avventura.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori vi immergono nell'atmosfera un po' irreale del gioco.

Musica -
Colonna sonora assolutamente intonata al tipo di gioco.

Giocabilità -
Il sistema di controllo potrebbe scontentare qualcuno, ma è solo questione di abitudine...

Longevità -
Una discreta longevità per un'avventura dalla difficoltà abbastanza elevata.

Real. Tecnica -
Non ci sono grossi bug e il gioco fila liscio come l'olio....

Ric. Hardware -
Un P200 con 3DFX è vivamente consigliato....

Totale -
Avrete sicuramente capito che KQ8 mi è piaciuto e, pur non conoscendo molto bene i precedenti capitoli della saga, mi sono immerso perfettamente nell'ottima trama, in tipico stile Roberta Williams. Le differenze rispetto al predecessore sono notevoli, ma il gioco risulta molto bello graficamente e, per gli amanti delle avventure, potrebbe essere sicuramente un toccasana, vista l'alta longevità. Per cui, se siete amanti del genere, dovrete sicuramente avere il gioco nella vostra collezione. Byez.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.