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Recensione di: Fabio "Fax" Turroni


La cattiveria del gran capo non ha limiti, ma essendo appunto il capo, egli può giovarsi dei poteri che spettano ad un capo. Purtroppo chi ne fa le spese sono i sottomessi, e in questo caso il sottoscritto, costretto dal gran capo a recensire malvolentieri l'ennesima avventura grafica della Cryo (spero che quelli della Cryo cambino genere di giochi, altrimenti, con la sfiga che ho, invecchierò nella redazione di AVOC recensendo esclusivamente i loro prodotti, visto e considerato che questo è il terzo...). Mi ha chiamato a casa sua per dirmi che mi doveva dare delle cose che da tempo gli avevo chiesto, e io, tutto contento perché finalmente un po' della sua bontà si era rivelata, l'ho fatto; la roba che mi doveva dare me l'ha in effetti data, ma in mezzo, dopo un po', mi sono accorto che c'era qualcosa che io non avevo richiesto, e più precisamente si trattava di una confezione da quattro CD con un libretto: guardando bene il libretto mi sono accorto che in realtà mi aveva propinato un altro gioco da recensire e scorrendo rapidamente il libretto ho scoperto che si trattava di un'avventura targata Cryo. Premetto che contro la casa francese io non ho niente, però quando gioco con le loro avventure l'unica cosa che provo è una forte emicrania, senza nessun'altra senzazione, né di piacere, né di disgusto, ma solo un terribile mal di testa. Sarà che alle volte ci sono enigmi troppo complicati, sarà che alle volte gli enigmi sono troppo semplici, ma io le loro avventure non le digerisco proprio. Hanno sempre, o quasi, le stesse caratteristiche (questo Atlantis 2 è identico in tutto e per tutto a quell'Aztec che mi è capitato di recensire poco tempo fa...), sono contraddistinte da una scarsa longevità e il livello di difficoltà che presentano non è quasi mai equilibrato, o troppo facile o impossibile da giocare. Sono avventure paragonabili per stile a quelle della Lucasarts, come la trilogia di Monkey Island e Grim Fandango, oppure la Trilogia del Mondo Disco, tratta dai romanzi del grande Terry Pratchet, ma sono tutte inferiori rispetto a loro, venendo a mancare molto spesso sotto il profilo della longevità e del divertimento (onestamente, per quel che mi riguarda, sia Guardian of Darkness, che Aztec, come anche questo Atlantis 2, erano molto monotoni...). Questo Atlantis 2 è il seguito di Atlantis (se non l'avevate già capito da soli...) e racconta una storia alquanto strana, fatta di credenze e di leggende: si narra che vi fossero racchiuse in unico potere la Luce e l'Oscurità (dove c'era la luce usavano le nuove pile Duracell al Titanio, mentre gli altri usavano comunissime batterie..., Duracell non ti tradisce mai perché Duracell dura di più!) (basta! ndBill), ma siccome sono due cose perennemente in lite, contrapposte anche come simboli del bene e del male, si divisero per un po' di tempo ci furono guerre tra le due fazioni per prendere il sopravvento l'una sull'altra. 

In Atlantis voi eravate Seth, il condottiero della forza della Luce e dovevate sconfiggere l'oscurità; Seth ce la fece, ma ora l'oscurità è tornata fare di nuovo casino e la maestra l'ha sbattuta fuori dalla porta, così, ora, voi dovete entrare di nuovo nei panni di un condottiero della forza della Luce, che questa volta si chiama Ten e tentare di riportare le de forze sotto un potere unico. Una storia abbastanza normale, che nei film si vede spesso, e io mi chiedo come possa fare a divertire la gente; ebbene non la diverte, come non diverte il gioco, privo del benchè minimo umorismo e contraddistinto da un livello di longevità molto basso; se avete giocato ad Aztec vi sarete accorti che anche lì non è che ci fosse un gran divertimento, ma qui vi assicuro che sarà ancora minore, quindi forse, per voi, non è il caso di comprarvela. Fabio mi apostrofò perché avevo osato definire Aztec un gioco per bambini, ma il fatto che si finiva in neanche dieci ore totali di gioco, proprio non lo digerivo; qui non siamo da meno in quanto, come in Aztec, ci saranno appena cinque locazioni visitabili, una sessantina di di personaggi con i quali interagire e qualche piccolo enigma risolvibile con un po' di fantasia. Tutto qui? Sì, tutto qui, e anche se ci sono quattro CD vi assicuro che la longevità apparentemente valida non tarda troppo tempo a tradirsi. Per fortuna almeno la trama non è lineare: inizierete da una navicella e dopo aver parlato con il tizio abbastanza strano che vi dirà di raccogliere le tre pietre, potrete decidere, partendo dal portale in fondo alla stiva, dove andare per cercare le tre pietre mancanti alla vostra collezione. Il mio self control di fronte alle avventure della Cryo è sempre stato molto elevato, in quanto la più grande tentazione è di prendere i CD e usarli come piatti per il tiro al piattello, ma essendo di solito abbastanza democratico, prima di dare giudizi pesanti, belli o brutti, giusti o sbagliati che siano, provo il gioco molto a fondo; questa volta però non l'ho fatto, perché credetemi, dopo dieci minuti non ero proprio al massimo della contentezza. Sulla grafica non ho niente da dire, è apparentemente mossa dallo stesso engine di Aztec e fa risultare le ambientazioni piuttosto reali, quasi vive, grazie anche al sistema "Omni 3D", che permette di ruotare la visuale di 360° orizzontalmente e di 180° verticalmente, cioè potete guardarvi attorno liberamente girando completamente su voi stessi e con la testa guardare perpendicolarmente ciò che avete davanti. 

E' un sistema ingegnoso, usato anche negli sparatutto più moderni, che consente al giocatore di godere appieno della grafica e delle ambientazioni rese da essa spettacolari. Gli effetti sonori sono pressochè legati agli ambienti circostanti, cioè al vento, all'acqua che scorre, alle foglie degli alberi, ai passi e al vociare dei vari personaggi, ma comunque sono piuttosto buoni. La musica è piuttosto noiosa, ma è per così dire molto adatta al gioco, che risulta tale e quale alla sua musica. La giocabilità è forse l'unica cosa positiva delle avventure grafiche targate Cryo, e anche questa volta non si può smentire il fatto che sia ottima, grazie anche alla presenza di un'interfaccia povera di complicazioni ed estremamente intuitiva, che comprende esclusivamente l'inventario e le opzioni di gioco. Anche essere buoni non si può di certo parlar bene di questo gioco, che risulta piuttosto monotono e persino privo di atmosfera (anche il recentissimo Faust era un'avventura grafica della Cryo, ma almeno possedeva una certa atmosfera capace anche di incuriosire il giocatore...) (un gioco che è piaciuto anche a me...ndBill), proprio perché non c'è un gusto nel giocarlo e non offre a chi lo gioca le motivazioni necessarie neanche a tenerlo installato. Non è una questione personale, ma è ora che quelli della Cryo tirino fuori qualcosa di nuovo e anche molto più longevo, perché gli ultimi giochi non hanno portato una buonissima fama alla casa francese. In conclusione ritengo che l'acquisto di questo gioco sia qualcosa di adatto solo agli appassionati, che non può portare a niente di diverso da una delusione, e guardando anche i prezzi con i quali vengono venduti questi giochi, credo proprio che si debba essere letteralmente impazziti; sono riuscito a non parlare malissimo di Aztec, ma dopo che è stato tirato fuori un prodotto ancor più scadente, non posso esimermi dal farlo notare agli sviluppatori e li invito a riflettere sui loro errori che continuano a ripetere costantemente.

Titolo: Atlantis II
Software House: Cryo
Sviluppatore: idem
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 100, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 120 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Cd-Rom 12x, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.

Gioco provato su: Pentium II 400, 64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
E' la stessa di Aztec, quindi il voto e il giudizio sono gli stessi, solo che però in quel gioco, l'atmosfera era un pelino più coinvolgente, mentre qui viene quasi a mancare.

Effetti Sonori -
Discreti, ma nulla di più, diciamo che non ci sono sbavature e anche il doppiaggio è venuto bene.

Musica -
Una nenia piuttosto monotona, che non mi è piaciuta particolarmente.

Giocabilità -
Diamo a Cesare quel che è di Cesare, quindi non posso esimermi dal farvi notare l'unico punto forte del gioco, ovvero la giocabilità, presente in maniera eccellente, e anche se comunque non arriva a sopperire alla mancanza di longevità, ma è almeno qualcosa di positivo su cui contare.

Longevità -
Il gioco a me proprio non è piaciuto, è piuttosto semplice e non presenta grandi enigmi, non ha atmosfera e non riesce a catturare il giocatore.

Real. Tecnica -
E' l'ennesima volta che mi ritrovo ad apostrofare gli sviluppatori della Cryo per il loro operato, ma questa volta lo faccio con un po' più di cattiveria, perché sono convinto che sia possibile da parte loro fare molto meglio (Guardian of Darkness ne è stata la prova e anche con Faust ci sono stati segni di ripresa...) e li invito a farlo.

Ric. Hardware -
Bastano un P200, 32 Mb di Ram e una SVGA veloce.

Totale -
E' il classico sei con debito formativo, una sorta di "rimando a settembre", ma visto che non ci possono essere esami di riparazione per i videogiochi, spero che almeno questa sorta di debito formativo venga recepito come una spinta da parte degli sviluppatori verso un rinnovamento del loro stile creativo.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.


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