
La storia della musica
lirica vede protagonisti molti autori, i quali hanno trasformato in note storie che tutti
voi conoscerete (uno fra tutti "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini) (Figaro
qua, Figaro là, Figaro su... ndBill). Tra questi compositori ci fu un tedesco che compose
forse una delle opere liriche più affascinanti mai scritte. Il suo nome era Richard
Wagner e la sua opera si chiamava "L'Anello del Nibelungo" (per chi non la
conoscesse, la Warner Bros realizzò un cartone animato, con protagonista Bugs Bunny, che
è già stato ripetuto miliardi di volte in TV, davvero molto divertente... ndBill), la
quale narrava della leggenda del popolo dei Nibelunghi, ambientata in un mondo fantastico
popolato da fate, ninfe, nani e altri personaggi mai esistiti realmente. Personalmente mi
è capitato solo una volta di assistere in teatro ad una trasposizione dell’opera
magna dell’autore tedesco e ne sono uscito meravigliato, non solo dalla storia
avvincente, ma anche dalla solennità delle musiche.
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Alberich
inizierà la sua avventura da qui: la miniera dei Nibelunghi.... |
Brunhilde
la Valchiria è una donna forte e coraggiosa e non fa altro che dimostrarlo... |
A questo
punto vi starete chiedendo il perchè di questa ampia parentesi musicale (e probabilmente
meditate di uccidermi) ma, prima di arrivare a giudizi affrettati lasciatemi spiegare.
Dovete sapere infatti che la Cryo, nota software house transalpina (francese per i più
ignoranti), che ha esordito diversi anni fa, con la trasposizione ludica del primo Dune,
su PC e Amiga, ha avuto un'ottima intuizione, ovvero prendere di peso la storia di
quest’opera lirica e, soprattutto le musiche dell'opera di Wagner (dirette, nel gioco
da uno dei migliori direttori d’orchestra al mondo, Sir Georg Sölti...) e
trasportare il tutto su Personal Computer. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare,
la software house d’oltralpe non ha tirato fuori uno sparatutto 3D (mi dispiace se
qualcuno rimarrà deluso), bensì una avventura grafica in prima persona (con
un’interfaccia che Fabio ama chiamare “puro spirito”...), come quelle che
uscivano prima dell'avvento delle schede acceleratrici e lo ha intitolato Ring, facendogli
occupare la bellezza di 6 supporti ottici. Per questo, la Cryo ha affidato lo sviluppo del
gioco alla Arxel Tribe, una società italo-franco-slovena (permettetemi il termine....)
specializzata in grafica 3D e, soprattutto, nella realizzazione di spot pubblicitari (ve
lo ricordate il bellissimo spot delle Fiat Seicento che giocavano a calcio nello stadio?
Bè, lo ha realizzato proprio l’Arxel Tribe.... ndBill). La software house aveva già
esordito con Pilgrim, un gioco pubblicato dalla Infogrames che, però, a mio avviso, non
ebbe l’interesse che meritava. Con Ring, l’Arxel Tribe spera di entrare con
decisione nel mondo dei videogames ma, però, senza anticipare il giudizio finale, voglio
dirvi che quest’avventura tratta dall’opera di Wagner, non è ciò che ci si
aspettava. Ritornando a parlare del gioco in questione, la sua atmosfera (nonché una
piccola parte di trama) è stata ritoccata leggermente ed ha assunto un look
futuristico/tecnologico, come va di moda di questi tempi. Compito del giocatore sarà
quello di ripercorrere la leggenda dei Nibelunghi, attraverso quattro personaggi
completamente diversi tra loro, ognuno dei quali ha uno scopo diverso. I personaggi
(ognuno dei quali possiede determinati poteri) sono: Alberich il Nano (il nano obeso,
aggiungerei... ndBill), il suo scopo è quello di rubare l'oro delle figlie del Reno per
riprendere il controllo del suo regno; egli possiede il potere della Brutalità. Löge è
lo spirito del fuoco, con una missione che lo lega direttamente ad Alberich; infatti egli
deve rubare il suo anello e portarlo al suo padrone; egli possiede il potere del Fuoco.
Siegmund (non il nostro fondatore....) è un essere mezzo uomo, mezzo lupo, che deve
trovare le tracce del suo passato e salvare la sorella imprigionata; risulta infallibile
il suo istinto di Lupo; Brunhilde, invece è una valchiria, l'eroina di turno sta fuggendo
da suo padre e si vede costretta ad affrontare un mostro terribile, dovendosi così
battere con la sua Spada Magica.
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Il
mezzo lupo Siegmund ha un gran potere dalla sua parte, che deve sapere usare..... |
Il
perfido Loge dovrà far valere le sue doti per riuscire a raggiungere i suoi
obbiettivi.... |
I personaggi
sono stati elencati da quello che avrà il compito più facile a quello che dovrà sputare
più sangue per arrivare all’obbiettivo finale. Per farvi un'idea dei paesaggi e di
personaggi che incontrerete, posso rimandarvi ad un titolo che molti di voi conosceranno
senz'altro, ovvero Return to Zork (direi di più Zork: Nemesis o Zork: Grand Inquisitor,
usciti più di recente... ndBill). La cosa più fenomenale di Ring sono senza dubbio le
musiche, tratte dall'opera originale e che creano un'atmosfera soprannaturale
assolutamente fuori del normale e anche la grafica fa la sua (discreta) figura, anche se
le schede acceleratrici ci hanno abituato a standard molto differenti. E' proprio da qui
che voglio cominciare il mio commento critico su questa coraggiosa avventura. I paesaggi
sono più che dignitosi e ricchi di particolari, nonchè realizzati con cura: tuttavia,
quando ci si avvicina troppo i pixel si contano ad occhio nudo, confondendo
inevitabilmente le immagini. Le sequenze in full motion video al contrario sono molto
curate, anche se i personaggi non sono animati eccessivamente bene, e questo rende i loro
movimenti abbastanza innaturali (spesso goffi) e spesso, questo li riduce a muovere
soltanto la bocca. Il doppiaggio dei personaggi si potrebbe definire ottimo, nella
tradizione CTO (che ha localizzato il titolo in italiano....), come pochi se ne sentono
anche se, spesso, i dialoghi non aiutano il giocatore nello svolgimento del gioco,
facendolo diventare una specie di "caccia" a qualsiasi cosa che faccia cambiare
l'aspetto del cursore del mouse (il guaio più grosso di questo genere di avventure....).
Una cosa che contraddistingue una buona avventura, da una mediocre è in genere la
longevità; molte di esse portano il giocatore a veri e propri massacri cerebrali (Grim Fandango è stato un osso veramente duro e lo
devo ammettere)(anche se più facile di certe altre avventure Lucas... ndBill).
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Da qui
comincerà la vostra avventura, l'astronave madre situata nello spazio... |
Chissà
perchè questa sequenza mi ricorda molto Riven..... |
Ciò non
avviene in Ring, tanto che si rivelerà una delusione per gli amanti della sfida. Gli
enigmi (se così li si vuole chiamare), sono estremamente semplici e la maggior parte
delle volte saranno risolti semplicemente provando a usare tutti gli oggetti a
disposizione, senza bisogno di alcun procedimento logico (basti pensare che dopo pochi
minuti dall’inizio della prima avventura ero già al 38% e tenete conto che non sono
proprio un drago, in questo genere di giochi....). L'unico inconveniente è il fatto che
una scelta sbagliata da parte del giocatore porta spesso alla sua morte, quindi è meglio
salvare frequentemente la partita prima di prendere decisioni sulle quali non si è
sicuri. E' impossibile inoltre ottenere indicazioni sugli oggetti raccolti, cosa che
spesso vi farà innervosire, visto che avrete in inventario cose delle quali ignorate il
fine. Risultato è che vi ritroverete a fare azioni (premere pulsanti, usare oggetti...)
di cui non conoscete il risultato immediato, e questo è come agire alla cieca. Ovviamente
questi sono soltanto punti di vista personali, che alcuni di voi potrebbero anche non
condividere (errare è umano), perciò vi rimando al commento così potrete saperne di
più. |
Titolo: Ring
Software House: Cryo
Sviluppatore: Arxel Tribe
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium 133, 16 MB di RAM, Cd-Rom 8x, 250 Mb Hard Disk, Scheda
Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium 200, 32 Mb Ram, Cd-Rom 8x, Scheda Sonora 16-bit,
Scheda Video 2 Mb.
Gioco provato su: Pentium 200 MMX, 32 Mb
Ram, Cd-Rom Samsung 24x, Sound Blaster Live!, Cirrus Logic 7520 2 Mb, Acceleratore Grafico
Voodoo 2 12 Mb. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di
problema.
Grafica - 
Bene i fondali e i paesaggi, soprattutto nelle sequenze in FMV, non proprio eccelso tutto
il resto, con frequenti spixellamenti, soprattutto per quello che riguarda gli oggetti
più grandi. Le animazioni dei personaggi sono realizzate abbastanza male: spesso l'unica
azione che svolgono è quella di muovere la bocca (e forse anche le palpebre) e quando lo
fanno, lo effettuano con movimenti veramente innaturali (soprattutto Alberich).
Effetti Sonori - 
Magistrale il doppiaggio dei personaggi, mentre gli effetti sonori veri e propri sono
poveri e di bassa qualità.
Musica - 
Le musiche sono interamente tratte dall'opera di Wagner e perciò sublimi, e in più
contribuiscono non poco all'atmosfera fantasy del gioco, dimostrandosi il punto forte di
Ring.
Giocabilità - 
E’ un'avventura e, come tale, il controllo dei personaggi tramite il punta e clicca
è alquanto semplice ed intuitivo. Tuttavia il giocatore non è aiutato nè dai dialoghi,
spesso troppo astratti, nè dall'interfaccia, che non prevede pulsanti per la descrizione
degli oggetti. Ci si ritrova perciò a cercare di combinare gli oggetti in proprio
possesso con tutto ciò che capiti sotto mano.
Longevità - 
Vi do al massimo 5 giorni per finirlo, non di più. Le 4 avventure sono veramente corte e
gli enigmi non costituiscono un ostacolo per le menti più agili, le quali spesso non
avranno neanche bisogno di pensare (basterà usare l'intuito).
Real. Tecnica - 
In un'epoca governata dalle 3DFX (con relative amiche....) ci si aspettava qualcosa di
meglio; certi errori tecnici (vedi grafica, effetti sonori e giocabilità) sono
inamissibili. Non si può pensare di avere successo solo perchè l'idea è valida, e
sembra addirittura di essere tornati indietro nel tempo. Nel corso del gioco vi verranno
richiesti talmente tanti cambiamenti di CD che vi sembrerà di essere dei dj (modello
Pandora Directive....). Lodevole tuttavia lo sforzo con il quale è stato creato un mondo
nuovo e al di fuori dal tempo che affascinerà gli amanti del fantasy.
Ric. Hardware - 
Ring richiede solo un P133, con CD-Rom 8x, 16 Mb di Ram, 250 Mb su Hard Disk, scheda video
a 65000 colori e, ovviamente una scheda audio. Richieste più che oneste se paragonate a
quelle dei vari Unreal, Half-Life & Company, ma 250 Mb di spazio su
disco fisso per un avventura mi sembrano troppi (soprattutto tenendo conto che il termine
di paragone della categoria, un certo Grim Fandango,
ne tiene molti di meno.....).
Totale - 
Ring nasceva sotto una buona stella: un’avventura tratta dall’Anello del
Nibelungo di Wagner, supportata da musiche assolutamente incredibili e da una grafica che
avrebbe dovuto essere assolutamente fuori paragone per il genere. Arrivati alla prova dei
fatti, purtroppo, rimane ben poco: alla Arxel Tribe hanno avuto un’ottima idea, che
però hanno realizzato molto male dal punto di vista tecnico. Ring è consigliato
solamente agli amanti degli adventure in prima persona (visto che di questo genere di
giochi, poi, non ce ne sono molti.....), ma è sconsigliato a quelli che cercano in un
gioco simile un aspetto fondamentale, ovvero la longevità. Se poi vi piace la musica
lirica, allora, potreste gradirlo più di altri.
Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale
recensibile. |