
Finalmente mancano pochi giorni alla partenza del
sottoscritto alla volta dell’ECTS di Londra, che si svolgerà dal 5
al 7 di Settembre, da cui speriamo di potervi portare notizie e
informazioni sulle novità che usciranno sul mercato nei prossimi
mesi. Da due anni a questa parte, ormai, alcuni grossi nomi del
videogioco, come Electronic Arts, Interplay, Lucasarts e altri,
disertano questa fiera a causa dell’eccessiva vicinanza con l’E3
di Maggio a Los Angeles, ma anche degli eccessivi costi che
comporterebbe esporre nella manifestazione londinese. Un altro dei
grossi che non espone ad ECTS, quest’anno, è Activision. La
software house dei vari Heavy Gear e Interstate espone invece in un
hotel che si trova nelle vicinanze della fiera e, chiaramente, AVOC è
stata invitata ad assistere alla presentazione dei loro nuovi titoli,
su cui dovremmo poi scrivere un bell’articolino. Approfittando
dell’arrivo in redazione della versione giocabile di uno dei loro
nuovi titoli più attesi (di cui dovreste aver letto il titolo qua
sopra…), abbiamo deciso di stendere questa preview perché, dopo
aver giocato per un po’, ci siamo resi conto delle enormi
potenzialità che possiede anche se, e devo essere sincero, Battlezone
II potrebbe deludere i grandi fan del predecessore. Chi ha buona
memoria di ricorderà senz’altro che nel Marzo dello scorso anno, la
software house di Bobby Kotick fece uscire il primo Battlezone. Si
trattava del remake, con adattamento alle nuove tecnologie grafiche,
sonore e di controllo, di un mitico coin-op (il primo che mostrava una
grafica 3D in wireframe…) sviluppato da Atari. Ad essere proprio
sinceri, il gioco realizzato da Activision aveva ben poco da spartire,
a livello di struttura di gioco, con il suo omonimo, perché si
trattava di uno dei primi esponenti di un genere, ora in continuo
progresso, quello degli strategici 3D in prima persona. Battlezone è
senz’altro il migliore della categoria, anche dopo più di un anno e
mezzo dalla sua uscita e, senz’altro, anche l’ambientazione,
collocata su pianeti spaziali, ma in cui dovevate sfidarvi con una
delle grandi potenze del mondo, ovvero USA e URSS, contribuiva a
creare un certo coinvolgimento nelle vicende del gioco. Ma è arrivato
il momento di parlare di Battlezone II. Posso dirvi, però, che
l’ambientazione è completamente cambiata e il gioco, almeno da
questo punto di vista, non ha assolutamente nulla da spartire con il
predecessore. Lo stesso si può dire per la realizzazione grafica, che
contrappone ai colori cupi del primo Battlezone, una serie di tinte di
qualunque tipo, ma che colpiscono veramente non appena mettete gli
occhi sullo schermo. E a questo punto, so che gli appassionati
insorgeranno, visto che anche a livello di gioco, BZII, non ha molto
da spartire con il titolo uscito nel 1998. La cosa, poi, colpisce
abbastanza, perché gli sviluppatori sono gli stessi del primo titolo.
Gli sviluppatori di BZ hanno effettuato una scissione da Activision,
creando una piccola software house chiamata Pandemic Studios,
rimanendo però legati a doppio filo con la grande casa, per la quale
stanno realizzando anche Dark Reign
2. Il lavoro fatto con questo BZII,
almeno da quello che abbiamo potuto vedere e capire, introduce diverse
novità rispetto al predecessore, costringendo il giocatore ad
adottare nuove tattiche e nuove strategie per arrivare al termine
delle missioni. Già dai primi screenshots che Activision aveva reso
pubblici, si poteva capire che Battlezone 2 avrebbe presentato
parecchie differenze rispetto al primo capitolo. Come vi dicevo, una
di queste è costituita dall’ambientazione: scordatevi le immense
pianure e valli lunari presenti nel primo capitolo; in BZII, sembra di
essere su un pianeta alieno dotato di numerose somiglianze con la
nostra Terra e popolato da diverse razze. Troverete infatti ampie
valli verdeggianti, templi che assomigliano alle costruzioni degli
antichi Incas, tremende razze animali provenienti dallo spazio che si
cibano dei vostri simili e che dovrete affrontare e nemici che
sembrano provenire dai vari shooter a scorrimento orizzontale. Detto
questo, potrebbe sembrare che i Pandemic, in questo secondo capitolo
della saga, abbiano stravolto l’atmosfera ed il senso del gioco
presenti nel predecessore ma, cercando di giocarci più a fondo,
abbiamo visto che lo spirito del Battlezone originale, bene o male, è
rimasto. E’ stata introdotta, infatti, la possibilità, in possesso
di determinate risorse, di costruire edifici, da utilizzare
successivamente nel gioco, come in un comune strategico. Per dire
questo mi baso solamente su alcune delle informazioni che mi ha
passato Activision, visto che nella versione da me provata, questa
caratteristica non aveva subito un’implementazione totale e quindi
non era molto approfondita. Senza le caratteristiche strategiche, BZII
sembra uno shooter 3D in prima persona, che ricorda molto quelli
aventi come protagonisti Mech e Gear. Chiaramente, però, manovrare
una navicella, chiamata Tank, che sembra muoversi su un cuscino
d’aria, come un hovercraft, risulta molto più agevole che manovrare
un ammasso di ferraglia da qualche tonnellata. Le tre visuali
disponibili, quella in prima persona con visualizzazione dell’HUD e
le due esterne, vi permettono di affrontare il gioco in modo
differente, visto che cambia completamente l’approccio.
Naturalmente, risulta stra-consigliata la visuale in prima persona,
visto che le altre non vi consentono di mirare con precisione sui
nemici, in qualunque forma essi siano. Potrete addirittura effettuare
un’operazione di lockaggio, come nei simulatori di volo, per avere
il mirino fermo e capire sempre in quale posizioni essi siano.
I Tank
possiedono un arsenale di sicura potenza, visto che si va dal semplice
laser, quasi innocuo da solo, ma che in grande quantità non è certo
piacevole, a razzi, missili e cose un po’ più complicate da
spiegare. I nemici, poi, tutte le volte che vengono colpiti,
mostreranno sopra di loro una barra dell’energia molto simile a
quelle visibili in ogni strategico, cosa che vi fa capire l’origine
RTS di Battlezone II. Le armi presenti nella versione finale,
comunque, saranno all’incirca 25 e dovrebbero consentirvi una certa
varietà di tattiche per affrontare il gioco. Un’altra delle cose
per cui Battlezone II differisce dal predecessore è la possibilità
di scendere dal proprio Tank ed affrontare in prima persona, ovvero
voi piloti con la vostra arma, determinati obbiettivi della missione.
Vi capiterà spesso, infatti, di scendere dal vostro mezzo e, armati
di un laser o di un lanciarazzi, con la telecamera che passerà
immediatamente alla visuale in terza persona, di dover affrontare
nemici quali i Jak-Killers, i mostruosi animali mangiatori di uomini
di cui vi parlavo in precedenza. Non abbiamo ancora parlato dell’HUD:
questo risulta praticamente identico sia per quando siete ai comandi
del Tank, che quando siete a piedi, soli e abbandonati. Un radar, in
basso al centro dello schermo, identifica la vostra posizione, quella
dei vostri wingmen e quella dei nemici; a destra in basso, invece, è
disponibile una piccola finestra che identifica il vostro stato, le
armi in vostro possesso, i danni subiti, e così via. Un’altra delle
novità introdotte da Battlezone II è proprio quella degli wingmen;
all’inizio di ogni missione, infatti, a seconda del grado di
difficoltà di questa, disporrete di un numero determinato di wingmen,
che potrete decidere di manovrare da voi, assegnando loro determinati
compiti (inutile dire che la cosa si rivelerà un po’ più
complicata, perché non dovrete più controllare solo una cosa, ma un
numero maggiore di Tank…), oppure di lasciare all’Intelligenza
Artificiale questo compito. Disporrete poi di un tasto che vi
consentirà di impartire (come in un simulatore di volo o in uno
spaziale alla Freespace…) ordini ai vostri compagni, lasciandoli
magari in una zona calda, a sorvegliare qualcosa, mentre voi andate in
avanscoperta. La missione che abbiamo potuto provare si è rivelata
abbastanza articolata e lunga, con il vostro computer di bordo che vi
illustra, a mano a mano che portate a termine i vari obbiettivi, cosa
dovete fare successivamente. Le vicende di ogni missione, poi, si
intervallano con alcune sequenze animate, realizzate con l’engine
del gioco e definite sulla press release con il termine di “cineractive” (una via di mezzo fra cinematiche e
interattive…), che dovrebbero consentire al giocatore di interagire
con quello che accade, magari evitando che avvengano cose spiacevoli.
Se devo però essere sincero, io di interazione non ne ho vista molta,
ma probabilmente, siccome è stata annunciata, nella versione finale
questa possibilità ci sarà sicuramente (aspettate almeno una
settimana e i vostri dubbi dovrebbero essere fugati, visto che dovrei
avere la possibilità di dare un’occhiata, a Londra, ad una versione
quasi finale del gioco…). Tornando a parlare dei nemici, sembra che
la loro Intelligenza Artificiale risulti abbastanza evoluta, ma non mi
sbilancio di più al riguardo, siccome non ne ho visti molti. Ma ora
parliamo un po’ degli aspetti tecnici, visto che molti di voi sono
interessati soprattutto a questi. Per quello che riguarda la grafica,
non c’è assolutamente nulla da dire al lavoro compiuto dagli
sviluppatori. L’engine che muove BZII dovrebbe essere il Dark Side
Engine di Heavy Gear II e Interstate ’82, che anche in questo titolo
mostra le sue intrinseche potenzialità, che sono veramente notevoli.
L’engine risulta notevolmente veloce e mostra effetti grafici
assolutamente di rilievo, quali lens-flare, ombre in tempo reale,
riflessi (l’acqua riflette esattamente quello che le passa
sopra…). Le textures risultano poi ben realizzate; per il fumo è
stato utilizzato un efficace sistema particellare, mentre le
esplosioni (come vedrete dagli screenshots che ho scattato…) sono
veramente ben fatte e perfettamente comparabili a quelle che abbiamo
visto in Freespace 2, senza dubbio le migliori della categoria. Per
quello che riguarda il sistema di controllo, la solita accoppiata
tastiera – mouse dovrebbe consentirvi un’ottima gestione dei
vostri Tank e dell’efficace sistema di mira, sia al comando dei Tank
che a piedi. Per quello che riguarda il sonoro, sono supportate tutte
le schede 3D e il tutto risulta piuttosto immersivo, consentendovi
sempre di capire (naturalmente un sistema adeguato di altoparlanti è
rigorosamente richiesto…) da dove provengono buoni e cattivi. Non mi
pronuncio sul resto, ma posso fare una previsione sulle richieste
hardware. Procuratevi, per il vostro meglio, un PII ad almeno 300 Mhz,
con tanta Ram e una scheda 3D dalla seconda generazione in su, e
dovreste già essere sicuri. Bene, quindi, credo di avervi detto tutto
il possibile e passo allora alla prima impressione.
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Titolo:
Battlezone II
Software House: Activision
Sviluppatore: Pandemic
Studios
Data d'uscita prevista: Ottobre '99
PRIMA IMPRESSIONE
Battlezone II: potrete
amarlo o odiarlo. Questa è infatti l’opinione scaturita in
redazione dopo aver provato questa versione giocabile del titolo
Activision. Le notevoli differenze con il primo episodio hanno causato
una piccola insurrezione da parte dei fan redazionali del gioco, ma
dopo averlo giocato, hanno dimostrato un certo interesse anche se,
bisogna essere sinceri, un po’ di cose rispetto al primo BZ sono
cambiate. Si tratta comunque di un titolo interessante, dall’ottima
realizzazione tecnica, soprattutto grafica e che ha comunque molto da
offrire dal punto di vista del gameplay. Attendiamo allora la versione
finale, prevista per Ottobre, periodo in cui dovremmo riuscire a
presentarvi la recensione del titolo Activision (aspettatevi comunque
un piccolo update a questa preview alla fine della prossima settimana,
dopo il mio viaggetto a Londra…). Byez.
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