
Il genere delle simulazioni spaziali, dall’avvento
delle schede 3D a oggi, è stato sicuramente uno di quelli che ha
tratto maggior vantaggio dalla potenza grafica dei chipset
tridimensionali, che gli ha permesso di acquistare nuova linfa vitale
e di acquistare un feeling molto cinematografico, per rivivere sui
nostri monitor alcune epiche battaglie spaziali (chi non ha mai
sognato di poter pilotare un X-Wing, dopo averlo visto in Star Wars?)
viste al cinema o in TV, in qualche film di fantascienza. Forse
chiamarle simulazioni spaziali è una cosa un po’ avventata, visto
che non è molto realistico mettersi ai comandi di piccole navicelle
che vanno ad una velocità assurda e sparano qualunque cosa, ma si sa,
siccome certe leggi fisiche vengono rispettate, si ricorre al nome
simulazione, anche se forse sarebbe più giusto definirli sparatutto
spaziali o, addirittura, avventure spaziali, vista la trama che molto
spesso fa da sfondo a quello che fate. Devo dirvi sinceramente che non
sono mai stato un grosso appassionato del genere, ma da Wing
Commander:
Prophecy in poi, ho cercato di non perderne nemmeno una, giocando a
quelle che venivano messe in circolazione sul mercato (che ad essere
sinceri, comunque, non sono state molte…). Poco più di un anno fa,
all’incirca, uscì sul mercato, piuttosto in sordina, visto che non
ci fu molta pubblicità dietro, un gioco chiamato Conflict:
Freespace,
sviluppato da una software house chiamata Volition e pubblicato dalla
Interplay. Provai con molta titubanza Freespace, ma dopo qualche ora
di gioco non riuscivo più a staccarmi dal monitor, tant’è che mi
misi a recensirlo con molta contentezza, come si fa per pochi giochi
all’anno. Il gioco non si aggiudicò l’AVOC Award per un soffio, a
causa di pochi e marginali difetti, ma riuscì a diventare il miglior
titolo spaziale dell’anno e uno tra i migliori mai usciti sul
mercato. Naturalmente, non vi sto a spiegare di che si trattava, visto
che c’è una recensione che svolge questo compito, comunque sia per
lui che per il data-disk, chiamato Silent
Threat, uscito all’inizio
dell’anno, il successo nelle vendite è stato notevole, tanto da
indurre chi lo ha sviluppato a prepararne il seguito. Vi ricordo che
la Volition è una delle due divisioni della Parallax Software
(l’altra è la Outrage, che si è occupata di Descent
3…), la
software house dei primi due Descent (tanto per farvi capire quanto
Freespace fosse legato all’altra serie: in America si chiamava
Descent: Freespace…) e, a mio avviso, questa sorta di scissione ha
sicuramente fatto bene alla casa americana. Freespace 2 è stato
annunciato pochi giorni prima dell’E3 e, dai pochi screenshots che
avevamo avuto la possibilità di vedere, ci era sembrato che alla
Volition fossero riusciti a migliorare il già quasi perfetto Freespace. Tant’è che, non appena abbiamo visto il demo di
Freespace 2 sulla rete, armati di frusta e modem, abbiamo iniziato a
downloadarlo. Ringraziando allora il nostro presidente onorario
Caronte, che si è sobbarcato 60 Mb di download (mentre giocava a
Ultima On-Line…), ho installato il demo e ho iniziato a giocare. Vi
devo dire fin da ora che per giocare a FS2 è assolutamente
obbligatoria una scheda 3D, sia compatibile Glide che D3D, perché
altrimenti il gioco si rifiuterà categoricamente di funzionare,
deridendovi perché non siete in possesso di una tale scheda.
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Sullo
schermo c'è un discreto caos. Non trovate? |
La
nebbia ci ha permesso di accorgerci di questa astronave solo
all'ultimo momento... |
Il
joystick, meglio se con Force-Feedback, è rigorosamente consigliato,
se non volete diventare scemi nel puntamento dei nemici e una scheda
sonora 3D, compatibile EAX, Aureal 3D o DirectSound 3D è la cosa
migliore per capire, anche con le vostre orecchie, da dove vi stanno
attaccando. Se Freespace mostrava una realizzazione grafica più che
soddisfacente (ritengo che le esplosioni viste in FS siano tra le
migliori mai realizzate…), ma con richieste hardware piuttosto
contenute, siccome il gioco filava liscio al massimo del dettaglio
anche sul mio vetusto (a quei tempi, perché poi l’ho cambiato…)
P200 con Voodoo 2, mentre FS2 sfoggia una grafica ancora migliore, ma
che richiede un hardware più che discreto per essere mossa, visto che
sul mio PII 400 con Voodoo 2 (la solita…), quando ci sono un mare di
astronavi su schermo (e ce ne saranno in parecchi casi, credetemi…),
il gioco mostra qualche indecisione nel muovere tutto quello che c’è
sullo schermo. Interfaccia che vince, non si cambia e la Volition ha
deciso di implementare la medesima presente in Freespace, con un menu
principale in stile Wing Commander e tutti i sottomenu delle opzioni
di facile individuazione e utilizzo. Per i fan della serie, poi, tutto
il sistema di controllo è rimasto il medesimo (anche se
l’implementazione del Force-Feedback è migliore che nel
precedente…), quindi non ci dovrebbero essere problemi di
adattamento per quello che riguarda il modo con cui piloterete le
varie navicelle. Nel demo che abbiamo potuto visionare sono presenti
una missione di Training, due in singolo e una in multiplayer. Ho
potuto provare l’ultima attraverso il servizio Parallax On-Line (PXO
per gli amici…) e devo dire che il tutto non sembra soffrire dei
problemi di lag e sincronizzazione che il primo Freespace, allo stato
brado (senza tutte le patch che sono uscite…), possedeva, con
notevole arrabbiatura di chi voleva battersi con qualche amico o
avversario. Nel Training è cambiato poco o nulla, visto che il solito
istruttore vi spiegherà cosa dovrete fare e voi avrete l’obbligo di
svolgere per filo e per segno tutte le mansioni che egli vi affiderà,
altrimenti la missione subirà un miserabile fallimento.
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Le
esplosioni sono pazzesche.... |
Il
dettaglio raggiunto in Freespace 2 è molto elevato... |
Anche il
briefing che precede ogni missione è rimasto quello ottimo,
fortunatamente immutato, del primo Freespace e, seguendolo, avrete una
completa anticipazione di quello che vi aspetterà appena vi sarete
addentrati nello spazio profondo. Dopo aver detto tutto ciò, voi
potreste pensare che ci troviamo di fronte ad una sorta di data-disk,
che sarà venduto come stand-alone (un po’ in stile Tomb Raider…),
ma in realtà FS2, tutti i suoi miglioramenti li mostra quando verrete
portati all’interno della vostra astronave. Per la serie “Volevamo
stupirvi con effetti speciali, e crediamo di avercela fatta!”, alla
Volition hanno deciso di ambientare la prima missione all’interno di
una nebulosa, di colore rosa, immersa nello spazio profondo. Lo
spettacolo che si presenta di fronte ai nostri occhi è pazzesco: la
nebulosa è realizzata con un modello particellare, che mette comunque
a dura prova CPU e chipset 3D, che vi consente di vedere ad una
distanza piuttosto limitata, ma che conferisce invece un’atmosfera
insicura e piena di suspense, visto che da un momento all’altro
potreste trovarvi delle cattivissime navicelle Vasudane con i loro
laser e i loro missili puntati su di voi. Inoltre, vi troverete spesso
di fronte a lampi piuttosto pericolosi e piogge di meteore che
potrebbero avere uno spiacevole effetto sui vostri scudi. Nei
combattimenti con i nemici possiamo poi notare che il livello di
dettaglio delle loro astronavi è notevolmente aumentato, con un
deciso incremento del numero di poligoni che le compone. Anche gli
effetti di luce provocati dalle esplosioni (che sono pure
migliorate…) e dalla parziale distruzione di una parte delle
astronavi hanno subito un certo incremento nel livello di dettaglio e
in generale, la grafica risulta migliorata parecchio. La presenza
della nebulosa in questa prima missione, però, falsa un po’ le
cose, visto che ci si trova distratti dall’ambientazione e si fa
poco caso a tutto il resto. Nella seconda missione, si ritorna ai
colori scuri dello spazio a cui eravamo abituati, ma sullo sfondo sono
presenti pianeti e nebulose dai colori più disparati, in continuo
movimento. Si fa anche maggior caso alle esplosioni, che risultano
essere a mio avviso, le migliori mai viste in un gioco per PC, e che,
per ottenere un grado di “realismo” maggiore, sono state
velocizzate e non sono più lente come quelle di Freespace. Si può
anche notare che la grandezza delle astronavi presenti è addirittura
aumentata, con navi madri che ricordano, come dimensioni, la tremenda
Morte Nera di Star Wars.
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Il
laser lascia un alone molto particolare, come potete vedere... |
La
gigantesca nave madre si appresta a fare una brutta fine... |
Il motore grafico, che è il medesimo del
primo Freespace, ma in versione ultrapompata, si ritrova così a
macinare una quantità industriale di poligoni, in aggiunta a tutti i
nuovi effetti grafici, con il conseguente risultato che su alcuni dei
Ninja PC in nostro possesso (due PII 400 con, rispettivamente, una o
due Voodoo 2 in SLI…), il gioco mostri qualche indecisione in
640x480 sul primo, a schermo piuttosto pieno, mentre sul secondo, in
1024x768, nella stessa situazione, faccia una discreta fatica a
muovere quello che viene mostrato sul monitor. E’ chiaro che da qui
all’uscita di tempo ne deve ancora passare abbastanza (il gioco è
previsto per Novembre…), ma una piccola critica che si può muovere
alla Volition è quella di non aver creato un nuovo engine, invece di
adattare quello del primo FS, gioco dall’ottima grafica, ma che
comunque non muoveva un numero trascendentale di poligoni (capite
perché le richieste hardware erano così basse?). Dal punto di vista
del gioco non è cambiato granchè, anche se è migliorata la gestione
strategica della squadriglia di navicelle e c’è la possibilità di
comunicare maggiormente con i vostri wingmen, in modo da direzionarli
su gruppi di nemici ostili, che non vogliono essere assolutamente
fatti fuori. Bene, siamo così arrivati alla fine di questa preview, e
abbiamo cercato di dirvi tutto ciò che era possibile su questo nuovo
Freespace 2. Mancano ancora tre mesi all’uscita e i Volition stanno
lavorando alacremente per far diventare il loro gioco la migliore
space-sim sul mercato. Vi rimando allora alla prima impressione.
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Titolo:
Freespace 2
Software House: Interplay
Sviluppatore: Volition
Data d'uscita prevista: Novembre '99
PRIMA IMPRESSIONE
Alla Volition sono riusciti a migliorare ciò che si
credeva impossibile. FS2 presenta tutto quello che aveva fatto di
Freespace un gran gioco, e gli aggiunge una grafica ancora più
pazzesca, un supporto multiplayer ancora più stabile e altri piccoli
“enhancements” sotto tutti gli altri aspetti. Peccato che, al
momento, l’engine 3D sia alquanto pesante e richiede un Ninja PC per
muoversi al massimo delle sue possibilità e il gioco sembri un po’
troppo uguale al prequel, ma si sa, in tre mesi molte cose possono
ancora cambiare. Che dire? Attendete il periodo in cui le foglie avranno
iniziato a cadere dagli alberi per leggere la recensione e se potete,
scaricatevi il demo e divertitevi. Chissà che una di queste ore non ci
si ritrovi sulla PXO per giocare…
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