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Preview di: Fabio "Bill" Cristi


Il genere delle simulazioni spaziali, dall’avvento delle schede 3D a oggi, è stato sicuramente uno di quelli che ha tratto maggior vantaggio dalla potenza grafica dei chipset tridimensionali, che gli ha permesso di acquistare nuova linfa vitale e di acquistare un feeling molto cinematografico, per rivivere sui nostri monitor alcune epiche battaglie spaziali (chi non ha mai sognato di poter pilotare un X-Wing, dopo averlo visto in Star Wars?) viste al cinema o in TV, in qualche film di fantascienza. Forse chiamarle simulazioni spaziali è una cosa un po’ avventata, visto che non è molto realistico mettersi ai comandi di piccole navicelle che vanno ad una velocità assurda e sparano qualunque cosa, ma si sa, siccome certe leggi fisiche vengono rispettate, si ricorre al nome simulazione, anche se forse sarebbe più giusto definirli sparatutto spaziali o, addirittura, avventure spaziali, vista la trama che molto spesso fa da sfondo a quello che fate. Devo dirvi sinceramente che non sono mai stato un grosso appassionato del genere, ma da Wing Commander: Prophecy in poi, ho cercato di non perderne nemmeno una, giocando a quelle che venivano messe in circolazione sul mercato (che ad essere sinceri, comunque, non sono state molte…). Poco più di un anno fa, all’incirca, uscì sul mercato, piuttosto in sordina, visto che non ci fu molta pubblicità dietro, un gioco chiamato Conflict: Freespace, sviluppato da una software house chiamata Volition e pubblicato dalla Interplay. Provai con molta titubanza Freespace, ma dopo qualche ora di gioco non riuscivo più a staccarmi dal monitor, tant’è che mi misi a recensirlo con molta contentezza, come si fa per pochi giochi all’anno. Il gioco non si aggiudicò l’AVOC Award per un soffio, a causa di pochi e marginali difetti, ma riuscì a diventare il miglior titolo spaziale dell’anno e uno tra i migliori mai usciti sul mercato. Naturalmente, non vi sto a spiegare di che si trattava, visto che c’è una recensione che svolge questo compito, comunque sia per lui che per il data-disk, chiamato Silent Threat, uscito all’inizio dell’anno, il successo nelle vendite è stato notevole, tanto da indurre chi lo ha sviluppato a prepararne il seguito. Vi ricordo che la Volition è una delle due divisioni della Parallax Software (l’altra è la Outrage, che si è occupata di Descent 3…), la software house dei primi due Descent (tanto per farvi capire quanto Freespace fosse legato all’altra serie: in America si chiamava Descent: Freespace…) e, a mio avviso, questa sorta di scissione ha sicuramente fatto bene alla casa americana. Freespace 2 è stato annunciato pochi giorni prima dell’E3 e, dai pochi screenshots che avevamo avuto la possibilità di vedere, ci era sembrato che alla Volition fossero riusciti a migliorare il già quasi perfetto Freespace. Tant’è che, non appena abbiamo visto il demo di Freespace 2 sulla rete, armati di frusta e modem, abbiamo iniziato a downloadarlo. Ringraziando allora il nostro presidente onorario Caronte, che si è sobbarcato 60 Mb di download (mentre giocava a Ultima On-Line…), ho installato il demo e ho iniziato a giocare. Vi devo dire fin da ora che per giocare a FS2 è assolutamente obbligatoria una scheda 3D, sia compatibile Glide che D3D, perché altrimenti il gioco si rifiuterà categoricamente di funzionare, deridendovi perché non siete in possesso di una tale scheda. 

Sullo schermo c'è un discreto caos. Non trovate? La nebbia ci ha permesso di accorgerci di questa astronave solo all'ultimo momento...

Il joystick, meglio se con Force-Feedback, è rigorosamente consigliato, se non volete diventare scemi nel puntamento dei nemici e una scheda sonora 3D, compatibile EAX, Aureal 3D o DirectSound 3D è la cosa migliore per capire, anche con le vostre orecchie, da dove vi stanno attaccando. Se Freespace mostrava una realizzazione grafica più che soddisfacente (ritengo che le esplosioni viste in FS siano tra le migliori mai realizzate…), ma con richieste hardware piuttosto contenute, siccome il gioco filava liscio al massimo del dettaglio anche sul mio vetusto (a quei tempi, perché poi l’ho cambiato…) P200 con Voodoo 2, mentre FS2 sfoggia una grafica ancora migliore, ma che richiede un hardware più che discreto per essere mossa, visto che sul mio PII 400 con Voodoo 2 (la solita…), quando ci sono un mare di astronavi su schermo (e ce ne saranno in parecchi casi, credetemi…), il gioco mostra qualche indecisione nel muovere tutto quello che c’è sullo schermo. Interfaccia che vince, non si cambia e la Volition ha deciso di implementare la medesima presente in Freespace, con un menu principale in stile Wing Commander e tutti i sottomenu delle opzioni di facile individuazione e utilizzo. Per i fan della serie, poi, tutto il sistema di controllo è rimasto il medesimo (anche se l’implementazione del Force-Feedback è migliore che nel precedente…), quindi non ci dovrebbero essere problemi di adattamento per quello che riguarda il modo con cui piloterete le varie navicelle. Nel demo che abbiamo potuto visionare sono presenti una missione di Training, due in singolo e una in multiplayer. Ho potuto provare l’ultima attraverso il servizio Parallax On-Line (PXO per gli amici…) e devo dire che il tutto non sembra soffrire dei problemi di lag e sincronizzazione che il primo Freespace, allo stato brado (senza tutte le patch che sono uscite…), possedeva, con notevole arrabbiatura di chi voleva battersi con qualche amico o avversario. Nel Training è cambiato poco o nulla, visto che il solito istruttore vi spiegherà cosa dovrete fare e voi avrete l’obbligo di svolgere per filo e per segno tutte le mansioni che egli vi affiderà, altrimenti la missione subirà un miserabile fallimento. 

Le esplosioni sono pazzesche.... Il dettaglio raggiunto in Freespace 2 è molto elevato...

Anche il briefing che precede ogni missione è rimasto quello ottimo, fortunatamente immutato, del primo Freespace e, seguendolo, avrete una completa anticipazione di quello che vi aspetterà appena vi sarete addentrati nello spazio profondo. Dopo aver detto tutto ciò, voi potreste pensare che ci troviamo di fronte ad una sorta di data-disk, che sarà venduto come stand-alone (un po’ in stile Tomb Raider…), ma in realtà FS2, tutti i suoi miglioramenti li mostra quando verrete portati all’interno della vostra astronave. Per la serie “Volevamo stupirvi con effetti speciali, e crediamo di avercela fatta!”, alla Volition hanno deciso di ambientare la prima missione all’interno di una nebulosa, di colore rosa, immersa nello spazio profondo. Lo spettacolo che si presenta di fronte ai nostri occhi è pazzesco: la nebulosa è realizzata con un modello particellare, che mette comunque a dura prova CPU e chipset 3D, che vi consente di vedere ad una distanza piuttosto limitata, ma che conferisce invece un’atmosfera insicura e piena di suspense, visto che da un momento all’altro potreste trovarvi delle cattivissime navicelle Vasudane con i loro laser e i loro missili puntati su di voi. Inoltre, vi troverete spesso di fronte a lampi piuttosto pericolosi e piogge di meteore che potrebbero avere uno spiacevole effetto sui vostri scudi. Nei combattimenti con i nemici possiamo poi notare che il livello di dettaglio delle loro astronavi è notevolmente aumentato, con un deciso incremento del numero di poligoni che le compone. Anche gli effetti di luce provocati dalle esplosioni (che sono pure migliorate…) e dalla parziale distruzione di una parte delle astronavi hanno subito un certo incremento nel livello di dettaglio e in generale, la grafica risulta migliorata parecchio. La presenza della nebulosa in questa prima missione, però, falsa un po’ le cose, visto che ci si trova distratti dall’ambientazione e si fa poco caso a tutto il resto. Nella seconda missione, si ritorna ai colori scuri dello spazio a cui eravamo abituati, ma sullo sfondo sono presenti pianeti e nebulose dai colori più disparati, in continuo movimento. Si fa anche maggior caso alle esplosioni, che risultano essere a mio avviso, le migliori mai viste in un gioco per PC, e che, per ottenere un grado di “realismo” maggiore, sono state velocizzate e non sono più lente come quelle di Freespace. Si può anche notare che la grandezza delle astronavi presenti è addirittura aumentata, con navi madri che ricordano, come dimensioni, la tremenda Morte Nera di Star Wars. 

Il laser lascia un alone molto particolare, come potete vedere... La gigantesca nave madre si appresta a fare una brutta fine...

Il motore grafico, che è il medesimo del primo Freespace, ma in versione ultrapompata, si ritrova così a macinare una quantità industriale di poligoni, in aggiunta a tutti i nuovi effetti grafici, con il conseguente risultato che su alcuni dei Ninja PC in nostro possesso (due PII 400 con, rispettivamente, una o due Voodoo 2 in SLI…), il gioco mostri qualche indecisione in 640x480 sul primo, a schermo piuttosto pieno, mentre sul secondo, in 1024x768, nella stessa situazione, faccia una discreta fatica a muovere quello che viene mostrato sul monitor. E’ chiaro che da qui all’uscita di tempo ne deve ancora passare abbastanza (il gioco è previsto per Novembre…), ma una piccola critica che si può muovere alla Volition è quella di non aver creato un nuovo engine, invece di adattare quello del primo FS, gioco dall’ottima grafica, ma che comunque non muoveva un numero trascendentale di poligoni (capite perché le richieste hardware erano così basse?). Dal punto di vista del gioco non è cambiato granchè, anche se è migliorata la gestione strategica della squadriglia di navicelle e c’è la possibilità di comunicare maggiormente con i vostri wingmen, in modo da direzionarli su gruppi di nemici ostili, che non vogliono essere assolutamente fatti fuori. Bene, siamo così arrivati alla fine di questa preview, e abbiamo cercato di dirvi tutto ciò che era possibile su questo nuovo Freespace 2. Mancano ancora tre mesi all’uscita e i Volition stanno lavorando alacremente per far diventare il loro gioco la migliore space-sim sul mercato. Vi rimando allora alla prima impressione.

Titolo: Freespace 2
Software House: Interplay
Sviluppatore: Volition
Data d'uscita prevista: Novembre '99


PRIMA IMPRESSIONE

Alla Volition sono riusciti a migliorare ciò che si credeva impossibile. FS2 presenta tutto quello che aveva fatto di Freespace un gran gioco, e gli aggiunge una grafica ancora più pazzesca, un supporto multiplayer ancora più stabile e altri piccoli “enhancements” sotto tutti gli altri aspetti. Peccato che, al momento, l’engine 3D sia alquanto pesante e richiede un Ninja PC per muoversi al massimo delle sue possibilità e il gioco sembri un po’ troppo uguale al prequel, ma si sa, in tre mesi molte cose possono ancora cambiare. Che dire? Attendete il periodo in cui le foglie avranno iniziato a cadere dagli alberi per leggere la recensione e se potete, scaricatevi il demo e divertitevi. Chissà che una di queste ore non ci si ritrovi sulla PXO per giocare…


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