
Siete nell’America degli anni 30: sobborghi,
mafia, signorotti e bande locali sono all’ordine del giorno. Se questo
è quello che avete sempre sognato, benvenuti in Kingpin. Kingpin è
l’ennesimo sparatutto 3D, e pergiunta utilizza il motore grafico di
Quake II. Tuttavia la novità c’è, e non è da sottovalutare.
L’ambientazione è infatti del tutto nuova, e ha consentito ai
programmatori di introdurre degli spunti davvero interessanti! La trama
in sé non si rivela avvincente come ad esempio in Half-Life o nel più
recente Requiem. Siete l’uomo migliore di un certo Nikki, signorotto
all’ordine del capoccia Kingpin. Gli affari di Nikki però non vanno
molto bene e, per placare l’ira di Kingpin, utilizza voi come capro
espiatorio. Bastonati e malmenati a sangue, vi ritroverete moribondi in
un vicolo da dove avrà inizio la vostra avventura. Armati di una
spranga micidiale, siete decisi a compiere la vostra vendetta, e magari
a salire i gradini dell’ordinamento gerarchico che regola la mafia
locale e, chiaramente, lo farete con la forza. Devo ammetterlo, l’ambientazione ha un suo fascino del tutto
particolare. L’America dell’acciaio è rappresentata davvero con
tutti i dovuti particolari, e nulla è lasciato al caso. Vedrete gente
che parla, barboni che parlano ubriachi ai passanti, i classici rapper
che ascoltano la loro musica. E’ fenomenale vedere come tutti i
personaggi, veri e propri PNG di derivazione ruolistica, agitano le mani
nel parlare in maniera perfettamente corrispondente alla vita reale.
Sentirete i loro discorsi, e le parolacce sono davvero tante, come si
conviene a gente del genere. Gli ambienti sono rappresentati in maniera
perfetta. I sobborghi sono squallidi quanto basta, e le industrie fanno
sentire la loro presenza. Le ciminiere che fumano riempiono l’aria di
nebbia industriale e questo non può che rendere ancora più densa
l’atmosfera generale.
Di tutto questo ben di Dio (Brando) (per
favore…ndBill), gode chiaramente il gameplay. I programmatori sono
riusciti a sfruttare praticamente tutto. Innanzitutto, non dovrete
sparare a tutto ciò che respira. Questo vuol dire che potrete circolare
liberamente per le strade senza essere necessariamente aggrediti. Il
comportamento dei personaggi controllati dalla CPU dipende infatti dal
vostro. Se girerete per strada con una spranga in mano, o con un mitra
puntato sulla gente, non potrete certo aspettarvi la massima cortesia,
così come se vi addentrerete troppo nel territorio di una banda o in un
luogo protetto da una squadra di armadi armati di tutto punto sarete
immediatamente ricacciati. Se tuttavia girerete senza armi sarà
difficile essere attaccati senza motivo. Ricordate comunque che per
Nikki siete carne morta, quindi capiterà che uno dei suoi scagnozzi vi
attaccherà non appena sarete riconosciuto. Dicevo che il comportamento
dei personaggi dipende dal vostro. Potrete interagire con le persone in
due modi; avete infatti a disposizione due tasti per parlare con la
gente. Uno tenterà di parlare in modo amichevole, l’altro lascerà
andare Thug (il vostro alter ego…) in un flusso immane di parolacce.
Immaginatevi le conseguenze. Parlando gentilmente con la gente,
scoprirete che alcuni di loro sono disposti ad essere assoldati per
svolgere alcuni compiti. Basterà dare l’ordine, e inizieranno a
svolgere l’attività per cui sono stati assoldati. Alcuni non hanno
nessuna specialità, e vi serviranno solo (!) ad aumentare la vostra
potenza di fuoco e, credetemi, non è un fattore da sottovalutare. Il
gioco ha infatti una difficoltà ampiamente al di sopra della media, per
cui ogni aiuto è altamente gradito. Altri personaggi, invece, avranno
particolarità fondamentali per il proseguimento del gioco. Non di rado
infatti vi troverete a cercare un uomo che sappia scassinare una
cassaforte, o qualcuno che sappia procurare importanti informazioni. Non
tutti i PNG (e utilizzo volutamente questo termine…) hanno le stesse
abilità, ma ognuno sarà più o meno bravo di altri. Tornando
all’esempio dello scassinatore, ci saranno quelli più rapidi ma più
rumorosi, altri invece faranno il loro lavoro in un silenzio di tomba.
Tuttavia i vostri uomini non sono immortali, anche loro potranno morire
in uno scontro, quindi fate attenzione a coprire in maniera adeguata
quelli che avete assoldato per fare cose che voi non sareste in grado di
fare, ergo che non avete assoldato per combattere. L’interazione con i
personaggi, insomma, è fondamentale e spesso crederete di essere di
fronte ad un’avventura grafica. Non sempre potrete avere ciò che
volete col denaro o ammazzando gente a destra o a manca, ma spesso ci
sarà qualcuno che ci aiuterà solo in cambio di un favore, dal più
stupido al più impegnativo: vi capiterà di dare un po’ di whisky ad
un barbone per sfilargli qualche informazione o fare irruzione in un
capannone di una certa banda per recuperare degli oggetti o dei
documenti derubati e restituirli al legittimo proprietario. Insomma,
avrete un bel daffare! Senza contare gli enigmi classici del genere, cioè
spingi l’interruttore o recupera la chiave per aprire questa o quella
porta. In generale però, sarete protagonisti attivi delle guerre tra
bende rivali, e le vostre azioni aiuteranno ad accrescere la vostra
reputazione: non dimenticate che dopo aver ammazzato Nikki il vostro
obiettivo sarà quello di spodestare Kingpin! Il gioco è organizzato in
sei episodi, sei centri da cui dipartono le mappe dei sottolivelli,
percorribili a vostro piacimento. Sarete spesso costretti a passare per
una stessa mappa più e più volte prima di poter concludere un
episodio. Ogni livello contiene una filiale di una catena di negozi di
armi, da dove potrete acquistare le armi o l’equipaggiamento che vi
serve e che non riuscirete a trovare per strada, ammazzando i vostri
nemici. Sono finiti i tempi in cui le armi potevano essere trovate per
terra, ma ognuna dovrà essere sudata o comprata. I soldi saranno
chiaramente ottenuti rubandoli a qualche cadavere o recuperandoli nel
quartier generale di una banda che avete sterminato, anche se il modo più
comune di ottenere armi e proiettili è quello di sottrarli alle vostre
vittime. Voglio completare l’accenno che avevo prima fatto sulla
difficoltà del gioco. Questo Kingpin darà del filo da torcere a tutti:
il livello di difficoltà è infatti mostruosamente alto, e questo non
può che aumentare la longevità. Proprio per questo però lo sconsiglio
caldamente ai neofiti del genere, contrariamente ad esempio ad Half-Life
che, per la sua grandezza, era stato consigliato a tutti. Kingpin è
riservato solo agli smanettoni, quindi se siete delle ciofeche è meglio
starne alla larga. Io vi ho avvertito. Un aspetto su cui i programmatori
avevano puntato molto e per il quale si era molto parlato di Kingpin in
sede di presentazione è stata la violenza. Ora, certamente il gioco non
è adatto ai bambini più impressionabili, ma sinceramente tutta questa
violenza estrema non l’ho vista proprio: ormai siamo tutti abituati a
pezzi di carne volante e ad urla straziate. Tuttavia, anche se avvezzi
alla violenza fisica, non potrete non notare il linguaggio. Qui davvero
i programmatori ci sono andati pesante, e non c’è una frase che non
contenga almeno due o tre parolacce. Questo è in assoluto il gioco più
scurrile mai concepito. Purtroppo (o per fortuna per i più piccoli…),
tutto il parlato è in americano stretto, quindi se non masticate un
po’ di inglese tutto vi sarà abbastanza indifferente. Per la verità,
questo particolare del linguaggio in inglese, e della mancanza del testo
scritto, aggiungo, si rivela anche un problemino visto che il gameplay
è stato concepito in modo che i discorsi siano un elemento chiave del
proseguire dell’avventura, e non capire quello che si sta dicendo si
rivela un po’ antipatico. Dico solo un po’ perché è presente un
block notes in cui Thug scriverà tutto quello che è necessario sapere
sulle vostre missioni, quindi non è comunque impossibile proseguire…
Ho detto sin dall’inizio che per Kingpin è stato utilizzato il motore
grafico di Quake II che ormai conoscete tutti. Ma è comunque
strabiliante vedere come questo motore sia stato potenziato, ed è ora
in grado di appagare anche l’occhio più esigente. Non siamo ancora al
livello delle magnificenze quasi maniacali di Unreal, ma dopotutto per
un ambiente tanto industriale questo è il motore più adatto. Le
aggiunte sono state notevoli, sono presenti anche le luci
volumetriche!!! Questo sostanziale miglioramento però ha
necessariamente alzato i requisiti del sistema: il motore è ora più
avido del solito.
Sconsigliatissmo quindi giocare senza una scheda 3D,
tanto ormai ce l’hanno tutti, e con un processore poco potente, pena
uno scrolling fastidiosamente in panne. Con il presupposto di un
hardware adeguato Kingpin rivela quindi una grafica davvero accattivante
e ben realizzata, soprattutto per quanto riguarda i personaggi. I volti
sono sconvolgenti e le textures magnificamente realizzate. In
particolare, quando riempirete di piombo un nemico, il suo corpo sarà
pieno di sangue e buchi di pallottole e se tenterà di scappare sarà il
sangue che gronda dal suo corpo a farvi da guida. Complessivamente, l’avrete capito, Kingpin è un ottimo
prodotto. Rappresenta un passo indietro per la trama, scontata e poco
matura, ma come profondità e libertà si conferma vincente. La realtà
è stata visibilmente il fattore maggiormente preso in considerazione
nella sua realizzazione: muoversi tra le bande nel sud di Los Angeles
non è mai stato così divertente! Non ha apparentemente punti deboli e
ha con sé tanti punti di forza. Tuttavia, sembra strano, non ha quel
quid che permette un coinvolgimento totale da parte del giocatore. Forse
proprio per la trama, un fattore che Half-Life sembrava aver reso
importantissimo. Ammazzare tutta quella gente per vendetta non mi sembra
un motivo poi molto accattivante: per tutti i miei dodici anni di
carriera ludica ho ucciso per vendetta, ed ora vorrei qualcosina in più
da un titolo con simili potenzialità. I meriti comunque restano, e
nessuno li metterà mai in dubbio. Se quindi avete mandato in pensione
il dottor Freeman, Kingpin sarà un ottimo sostituto, ma, per quanto
illustre, sarà pur sempre un sostituto.
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Titolo: Kingpin: Life
of Crime
Software House: Interplay
Sviluppatore: Xatrix Entertainment
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
166, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 500 Mb Hard Disk, Scheda
Audio e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
II 266, 128 Mb Ram, Cd-Rom 8x,
Acceleratore 3D comp. OpenGL di nuova generazione, Mouse.
Gioco provato su: K6-2 333
Mhz, 64 Mb RAM, Matrox G100,
Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster Live! Con questa configurazione il gioco
ha lamentato diversi problemi di fluidità e di stabilità.
Grafica - 
Avete
presente il motore di Quake 2? Bene, potenziatelo con nuovi effetti e
textures realizzate in maniera magistrale e avrete un’idea di quello
che vi attende.
Effetti Sonori - 
Ogni
effetto rende grandiosamente l’atmosfera ed è stato curato per
trasportarvi nella Los Angeles dell’acciaio.
Musica - 
Niente di
rilevante, siamo nella media e niente di più, anche se la colonna
sonora scritta dai Cypress Hill mostra a volte i suoi punti forti.
Giocabilità - 
Quake II
lascia anche in questa voce un’eredità ormai consolidata,
l’accoppiata mouse + tastiera rende la giocabilità praticamente
perfetta.
Longevità - 
Il gioco
è davvero impegnativo, e impiegherete davvero tanto per terminarlo;
senza contare il multiplayer….
Real. Tecnica - 
Niente da
dire, impressionante praticamente ogni aspetto tecnico, anche se ci sono
dei brutti bug…
Ric. Hardware - 
Il gioco
è fantastico, ma a patto di avere l’hardware adeguato; scordatevi un
frame rate costante anche con una Voodoo 2, si inizia a richiedere un
processore potente e una scheda dell’ultima generazione per avere
prestazioni al top.
Totale - 
No, non
arriva all’eccellenza per un motivo fondamentale: la trama. Rileggete
le ultime righe della recensione e tutto sarà più chiaro.
Ringraziamo Halifax
per averci fornito il materiale recensibile.
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