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Recensione di: Federico "Saeba" Boschetti


Un gioco basato sulla guerra dei mondi di Wells di sti tempi? Quanta gente puo’ ricordarsi il film e ancora peggio, il libro in questione e’ un mistero, comunque un’idea originale non si butta mai via in questo periodo di magra. Volevo iniziare la recensione premettendo una cosa, non fate l’errore di pensare a The War of the Worlds (d’ora in avanti TWOTW) come ad un classico strategico in tempo reale. La cosa puņ infatti sembrare strana, ma il gioco che piu’ mi ha ricordato il titolo della Rage (si, proprio quelli di Incoming… hanno cambiato totalmente genere non trovate?) (in attesa di Expendable e Hostile Waters, che dovrebbero essere degli ibridi tra strategico e arcade, hanno provato a cimentarsi con l'altro genere... ndBill) e’ stato un vecchio titolo per Amiga (a dire la verita’ il primo in assoluto che ho avuto la fortuna di giocare sul 16 bit Commodore): Defender of the Crown. Chi se lo ricorda avra’ subito da obiettare “ma scusa che cappero c’azzecca un gioco ambientato nel medioevo inglese con uno in cui si scontrano marziani e terrestri?” Vi spiego subito come possa io ritenere il qui presente TWOTW il (poco) degno erede del classico Cinemaware: innanzi tutto e’ ugualmente ambientato in Inghilterra e la gestione principale del gioco avviene su una mappa che richiama subito alla mente i giorni passati a combattere per una contea in piu’; in secondo luogo l’atmosfera che si respira e’ quanto di piu’ simile all’esperienza simil cinematografica (chiaramente limitata dalla potenza dei computer d’allora) alla quale tanto voleva arrivare la Cinemaware.

Terzo, ma non ultimo, l’aspetto manageriale delle risorse e’ molto sviluppato e preponderante. Quarto, per concludere, in entrambi i giochi partirete con un enorme svantaggio sugli avversari, che dovrete colmare con un attento dispiegamento delle vostre (misere) forze per poi espandervi (per i marziani) o riprendere i vostri territori occupati dal nemico invasore (terrestri). Da questo leggero preambolo avrete gia’ capito che e’ possibile partecipare a due campagne una per i nostri cari compagni di scaramucce di vecchia data (basta…. Infondo anche i Venusiani non devono essere tanto simpatici…) e cioe’ gli abitanti del pianeta rosso, oppure se vi sentite veramente dediti alla causa, se le vostre principali preoccupazioni quotidiane, riguardano come salvare dall’estinzione la foca monaca, oppure il geco delle isole Tonga, potrete sempre prendere il controllo dei terrestri (un momento, per salvare il nostro pianeta, forse sarebbe meglio comandare i marziani…… eh eh he ). Le due campagne si distinguono principalmente per un fatto: se volete usare i Bobbys (sono inglesi, non dimenticatevelo!) sappiate che vi aspettano tempi durissimi. Non capisco infatti perche’ alla Rage abbiano voluto creare questa sproporzione enorme tra le due fazioni…. Con gli umani passerete le prime fasi del gioco (e francamente non solo quelle) in un senso di totale impotenza: vedrete morire le vostre unita’ come mosche e i vostri territori soccombere uno dopo l’altro senza che voi possiate fare nulla. Dopo un po’ se sarete attenti e (molto) oculati ( che non vuol dire fortunati con una o davanti….. ignorantoni !!!) nella gestione delle risorse e delle poche truppe di cui disponete, potrete incominciare a vedere  primi frutti del vostro lavoro, ma la frustrazione e’ una sensazione che proverete spesso. Un’altra cosa non capisco: com’č possibile che l’esercito inglese debba per forza essere completamente inesistente all’inizio del gioco, va bene il fattore sorpresa, ma che si debbano costruire tutte le unita’ dall’inizio, questo proprio non l’ho capito. E poi, un’altra cosa, perche’ sti inglesi sono gli unici ad essere attaccati e a contrattaccare gli alieni? Il resto del mondo che fa ? Se ne lava bellamente le mani e dice “fatti vostri, noi siamo qui al calduccio sotto le nostre coperte termiche…”

Insomma le falle nella trama ci sono, ma a guardare bene forse sono volute, per ricreare attorno al gioco quell’atmosfera da B-movie tipica del film dal quale e’ stato tratto. Ad un occhio poco smaliziato (e soprattutto giovane, perche’ anch’io dall’alto del mio quarto di secolo passato, il film l’ho visto solo perche’ appassionato di fantascienza, altrimenti……) queste pero’ appaiono solo come pecche pure e semplici. Lasciando perdere questi problemi (forse sono stato fin troppo cattivo, siamo sotto Natale in fondo!), e parlando del gioco vero e proprio, …… saltano fuori altri problemi ! (a me il Natale proprio non fa nč caldo nč freddo vero ???). La gestione delle risorse e’ quantomeno farraginosa e complicata, il manuale molto scarno di suggerimenti e semplici consigli generali e tutto il gioco ne risente pesantemente. Pensate che per andare a costruire le vostre strutture su uno dei vari territori in cui e’ divisa l’Inghilterra, dovrete per forza passare alla modalita’ in simil tempo reale. Infatti il gioco prima vi fa decidere dove piazzare i vostri edifici, quante unita’ volete costruire ecc. ecc. e poi vi fa simulare il passaggio del tempo con una specie di orologio nella schermata della mappa. Tenendo conto che si passa da un modalita’ grafica ad un’altra (passando brevemente attraverso il desktop di Windows ….. sembra il momento di contatto tra le due dimensioni in Half-Life !!!!) e che il tutto non avviene in tempi brevissimi, capirete anche voi quanto stressante puo’ essere giocare in questo modo. Comunque, una volta che vi abituate a questi difetti, e siete riusciti almeno a sopravvivere alla prima oretta di attacchi marziani, forse (e dico forse) potreste anche cominciare a divertirvi. In fondo di cose carine ce ne sono anche abbastanza, come la possibilita’ di sviluppare con il vostro reparto di ricerca nuove armi e difese e poi magari anche di riconquistare i territori persi. Giocando coi marziani e’ tutta un’altra cosa. Vi bastano pochissime truppe per avere ragione dei poveri terrestri (per esempio tre ragnoni tripodi bastano a spazzar via almeno 12 carri terrestri !!!!), e fin da subito vedrete espandere i vostri territori in modo repentino per poi trovare piu’ difficolta’ nel proseguimento del gioco, una volta che le truppe terricole si saranno riorganizzate e fortificate. Parlando della fase di combattimento in Real Time (questa in effetti si svolge in tempo reale, alla stregua dei vari Red Alert, Starcraft, Total Annihilation e via dicendo..), anche qui non si puņ fare a meno di notare, come ci si trovi di fronte ad un’occasione sprecata.

Sarebbe stato bello infatti poter comandare le singole unita’ per un maggiore controllo della battaglia, facendo in modo per esempio, che i piu’ numerosi carri terrestri (1 unita’ marziana corrisponde all’incirca a 4 carri armati), potessero aggirare il nemico, affrontandolo da piu’ parti (un po’ quello che succedeva in Red Alert dove alle possenti armate russe si opponevano le piu numerose, e agili truppe alleate), e invece….. invece niente! I vostri 4 carri li comandate tutti in una volta, e quindi….. addosso dritti per dritti alla morte certa !!! Per quanto riguarda l’aspetto esteriore il gioco e’ comunque una gioia sia per gli occhi che per le orecchie. Neanche il tanto osannato motore poligonale della Cavedog riesce minimamente a paragonarsi con il titolo Rage, che mostra i cambiamenti dal giorno alla notte in tutto il loro splendore, le luci, le esplosioni e tutte le unita’ sono veramente superbe. Anche gli effetti sonori sono eccezionali, e le musiche veramente d’atmosfera garantendo un accompagnamento sonoro di prim’ordine. Tutto questo non fa altro che gridare vendetta, per le vistose pecche nel gameplay facendo intravedere le enormi potenzialita’ di un titolo altrimenti eccellente.

Titolo: War of the Worlds
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: Rage Software
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 133, 24 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 280 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98, Mouse.

Requisiti consigliati: Pentium II 300, 64 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, Scheda Video SVGA con almeno 4 MB di Vram.

Gioco provato su: Pentium II 350 (overclockato a 392 Mhz), 64 Mb Ram, Matrox G200 Mystique 8 Mb, Voodoo 2 12 Mb, Cd-Rom 32x MAX Samsung, Sound Blaster 16, Gamepad. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Grafica -
La cosa migliore del gioco, cupa, tenebrosa di notte e inquietante di giorno, contribuisce a creare un grande atmosfera; l’unico appunto e’ che effettivamente non muove granche’ sullo schermo.

Effetti Sonori -
Ottimi effetti fanno da contorno all’azione in tipico stile film di serie b.

Musica -
Molto molto belle tutte le musiche, arrangiamenti della colonna sonora originale.

Giocabilitą -
Come rovinare un gioco possibilmente destinato all’olimpo, piena di difetti e assolutamente poco calibrata.

Longevitą -
Se come me siete facili alla frustrazione dopo la duecentesima unita’ distrutta, potreste stancarvi abbastanza in fretta.

Real. Tecnica -
Inspiegabile la differenza enorme tra la parte grafico-sonora e il resto del gioco, quasi raffazzonato.

Ric. Hardware -
Ma vi sembra logico richiedere come richieste raccomandate un PII 300 con 64 Mb Ram? Per un RTS?

Totale -
I pregi non riescono a coprire le magagne nella giocabilita’ che alla fine e’ la cosa piu’ importante. Volete divertirvi o incacchiarvi davanti ad un gioco ??? E’ un vero peccato che la prima incursione della Rage in un titolo non puramente arcade sia risultata un mezzo fallimento, perche’ siamo di fronte a gente che i giochi li sa programmare, ma forse non li sa giocare……….(come del resto una buona fetta di programmatori del resto……..). E pensare che sono appassionato di giochi strategici in tempo reale……


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.