
Nel pieno dell'era del 3D, dei microprocessori con un numero sempre maggiore di Mhz di potenza, ecco che arriva un gioco di strategia a turni ad ambientazione fantasy, un gioco che fa venire in mente tempi non troppo lontani, quando il 2D regnava sovrano e il 3D lo si usava solo nelle simulazioni di guida e di volo. Quando chi possedeva un 486 DX 50 Mhz con scheda video VESA Local Bus sembrava avesse il meglio del meglio. La Strategy First ci presenta questa sua nuova fatica in un modo del tutto anomalo per i tempi che corrono: senza alcun tipo di introduzione! Incredibile, dopo la presentazione del logo della Strategy First stessa, ci viene subito proposto il menù di gioco! Certo ci sono stati in un passato non troppo lontano giochi di enorme successo che non avevano proprio una introduzione, basti pensare a Doom I/II, Quake I/II (III?) (beh, oddio,
Quake II ce l'aveva. Non proprio ben fatta, ma ce l'aveva...ndBill), Duke
Nukem, Unreal e tanti altri, ma se perfino il vecchio Master of Magic (che vi ricordo era in VGA e veniva distribuito su dischetti) aveva una introduzione e, per giunta, con parlato e tutto il resto, anche Disciples poteva meritarla! Parlavamo del menù, che dal punto di vista grafico/scenografico è ben fatto, ma clamorosamente manca di una voce per aumentare o diminuire il volume della musica e degli effetti sonori! Da qui è possibile scegliere se giocare una partita da giocatore singolo o una in multiplayer, dopodiché bisogna scegliere il tipo di gioco. E' possibile affrontare il gioco nella modalità Saga, che altro non sarebbe che una modalità campagna, in cui potrete affrontare di fila una serie di missioni collegate da una trama, o nella modalità Quest, cioè potendo scegliere da un elenco di mappe già pronte, la missione che vogliamo fare (ovviamente qui non è possibile scegliere la razza da impersonare, dato che ciò dipende dalla Quest scelta...). Nella scelta della razza da impersonare si vede una delle cose migliori del gioco: una bella animazione che ci fa vedere una specie di cappella in cui vi sono degli ottimi affreschi che raffigurano di volta in volta la razza che vogliamo usare nel gioco, davvero bello. Come tutti gli strategici a turni anche in Disciples (Sacred Lands è il sottotitolo...), il cuore del gioco è rappresentato dalla mappa con tutte le pedine, le città e le risorse economiche.
Chiariamo subito un concetto: non è possibile costruire strade, ponti o città, ma si possono solamente conquistarne di nuove, migliorarle di livello e costruire degli edifici nella capitale. Tutto ciò toglie parecchi punti di divertimento ad un gioco di questo tipo, perché infatti, cliccando sulla capitale, sarà possibile costruire degli edifici (uno per turno!) che poi ci permetteranno di avere tra le nostre fila dei guerrieri, arcieri, maghi e curatori, oppure di ricercare nuovi incantesimi o di poter curare e addirittura resuscitare delle unità. Conquistando una città nemica o neutrale non sarà possibile gestirla come la capitale, bensì potremo solamente upgradarla (sulla stessa città è possibile applicare un upgrade per turno...) in modo che possa contenere più unità o che guarisca in meno turni dei guerrieri feriti. Per fare tutto ciò, è necessario disporre di risorse quali oro e vari tipi di mana (utili per ricercare incantesimi vari e per poterne lanciare), quindi è bene prendere possesso di tutte quelle zone della mappa che ci possono offrire questi doni. Nelle mappe poi sono presenti degli edifici che possono procurare di tutto: oggetti magici, pozioni, incantesimi, mercenari o a cui è possibile vendere tesori e oggetti preziosi presi dai nemici o carpiti a bestie feroci che li custodivano. È presente seppur in forma minima e quasi del tutto inutile anche una schermata in cui gestire i rapporti diplomatici, ma che più di una volta si è rivelata praticamente inutile ai fini del gioco. Le varie unità che muoviamo sullo schermo rappresentano un party, costituito da un leader e da alcuni guerrieri che lo seguono, molto importante è scegliere la disposizione tattica del party, guai a mettere un guerriero nella seconda fila, perché in pratica non riuscirà mai a colpire nessuno a causa del suo corto raggio d'azione! Mentre è più saggio mettere nelle retrovie arcieri e maghi, notoriamente deboli fisicamente e quindi con maggiori probabilità di esserci utili con attacchi a distanza. Come tutto il gioco anche i combattimenti avvengono a turni, in questo caso ci viene proposta una schermata (sempre molto simili tra loro...) in cui si vede schierato il nostro party contro quello avversario.
A turno ogni personaggio effettua il suo attacco, ed è assolutamente impossibile spostare sul campo di battaglia le nostre unità, quindi spesso gli scontri si risolvono quasi matematicamente (non è possibile sopperire ad una inferiorità tramite una oculata strategia...), peccato perché si è persa un'occasione per migliorare il gioco. Ricordo con piacere la preview di
Age of Wonders, in cui era possibile gestire i combattimenti a proprio piacimento o al limite farli risolvere in automatico al computer, mentre qui non è presente nessuna delle due cose, i combattimenti sono semiautomatici e li deve fare l'utente! Essendo Disciples un gioco di strategia a turni, con ambientazione fantasy raccoglie con se anche forti elementi classici dei giochi di ruolo, quindi saranno molto importanti i punti esperienza dei membri di ogni party, i quali possono migliorare di livello man mano che sconfiggono nemici (quindi occhio a non perdere stupidamente un party molto potente...), i leader possono (se ovviamente hanno raggiunto la specialità necessaria...) evocare incantesimi per aumentare i danni inflitti o ridurre quelli subiti, è possibile portare degli oggetti magici che aiutano in varie occasioni il party. Parlando più in generale del gioco non possiamo non menzionare la grafica, assolutamente non al passo coi tempi! Innanzitutto si può giocare solo in 640x480 e poi non è molto chiara, dettagliata e precisa come ad esempio quella di Age of Wonders (che può raggiungere ben più alte risoluzioni...), appare abbastanza granulosa e impastata e poi tutto sommato non presenta nulla di spettacolare o che comunque colpisce l'utente. Purtroppo il gioco finisce qui, nel senso che dopo i primi turni passati a migliorare la propria capitale e ad assicurarvi alcune risorse naturali passerete la maggior parte dei turni a fare sempre le medesime operazioni, creare un party, mandarlo all'attacco e così via, da notare poi che il gioco ha una discreta intelligenza artificiale e quindi già dai primi livelli avrete delle situazioni di stallo in cui né voi né il computer riesce a prevalere sull'avversario, aumentando così quel senso di ripetitività e di inutilità nell'utente, spesso infatti non sembra di avere a che fare con uno strategico dato che l'elemento strategia è proprio ridotta all'osso e pare che qualsiasi cosa si faccia non abbia poi molto effetto nel gioco. Ma passiamo al commento.
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Titolo:
Disciples: Sacred Lands
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: Strategy
First
Distributore: Halifax
Prezzo: n.d.
Requisiti minimi: Pentium
133, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 100 Mb Hard Disk, Scheda Audio e
Video comp. DirectX6, Windows 95/98, Mouse.
Requisiti consigliati: Pentium
200 MMX, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit,
SVGA 4 Mb.
Gioco provato su: Celeron
450, 128 Mb RAM, ATI RAGE II+ 4 Mb, Sound Blaster AWE 32, Voodoo 2 12 Mb, Windows
98, Cd-Rom Samsung 32x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.
Grafica - 
Disciples gira solo ed unicamente in 640x480 e di questi tempi per un gioco di strategia è proprio poco, come se non bastasse la grafica è abbastanza semplice e dà anche la sensazione di essere "impastata", insomma esiste di molto meglio.
Effetti Sonori - 
L'unica cosa buona sono le voci che si sentono prima di affrontare una qualsiasi mappa, per il resto gli effetti sonori sono pochi e fatti anche maluccio.
Musica - 
Poche e quindi estremamente ripetitive danno subito fastidio, non sono fatte male ma se ce ne fossero state di più avrei potuto dare la sufficienza.
Giocabilità - 
L'interfaccia è estremamente semplice, anche perché ci sono poche cose che si possono fare, ma nonostante ciò poteva essere fatta meglio, per il resto è proprio il gioco in sé che non merita un voto maggiore.
Longevità - 
Se proprio vi piace Disciples può durarvi a lungo, con quattro razze da gestire nella modalità campagna, tutta una serie di quest da affrontare anche avendo finito il gioco, un editor di mappe e infine il multiplayer via Internet, modem e LAN dovrebbero garantire un'ottima longevità, ma a patto che il gioco piaccia altrimenti non vedrete l'ora di rivenderlo a qualcuno.
Real. Tecnica - 
Appena sufficiente, nel complesso non me la sento di dare 5 perché in fondo rispetta appena alcuni standard odierni, e poi non è necessario un super computer per poter giocare nelle terre di fantasia di Disciples.
Ric. Hardware - 
Dal K6 2 300 con 32 Mb di RAM e una scheda video da 1 Mb non credo ci dovrebbero essere problemi nel far girare il tutto, è l'unica sezione in cui prende un voto alto dato le basse pretese del gioco.
Totale - 
Disciples poteva essere fatto molto meglio, invece ci ritroviamo davanti un gioco di strategia che ha poco strategia, con una grafica povera, un gameplay e un sottofondo musicale estremamente noioso e ripetitivo, non posso assolutamente consigliarvi l'acquisto di questo gioco specialmente con quello che offre il mercato (chi ha detto
Heroes of Might and Magic III?), però se proprio vi piacciono gli strategici a turni fantasy e magari lo trovate superscontato a 30.000 lire allora prendetelo pure.
Ringraziamo Halifax
per averci fornito il materiale recensibile.
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