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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Tetris. Non vi dice niente questo nome? Senza dubbio, il puzzle game (o rompicapo, come si usava dire una volta...) più vecchio (ma non per questo pessimo...) della storia dei videogiochi, è stato uno di quei giochi che ha dato origine al mondo che noi conosciamo odiernamente. Di Tetris ne sono state realizzate un sacco di versioni, per qualunque sistema, dal coin-op al PC, passando per le varie console e, addirittura, per Gameboy (Tetris è stato in bundle con la piccola console portatile della Nintendo per anni...), più o meno modificate e innovate (vedi il recente The Next Tetris della Hasbro Interactive...), con l'aggiunta di nuove modalità, differenti da quella originale, ma comunque riconducibili allo spirito originale del Tetris vero e proprio. Credo sappiate tutti che Tetris è stato ideato da Alexey Pajitnov, un geniale russo che, all'inizio degli anni '80 ha avuto la formidabile idea di creare questo gioco. I diritti e le royalties dovute allo sfruttamento del titolo originale hanno permesso a Pajitnov di vivere una vita di rendita e di crogiolarsi sugli allori ottenuti con la sua geniale idea. Per anni, non abbiamo sentito parlare del programmatore russo, fino a qualche anno fa (tre o quattro anni fa mi pare...). Sua, infatti, era l'idea originale di Fire & Ice, uno strano gioco, uscito sotto etichetta Ripcord Games (se non erro...), caratterizzato perà da una scarsa realizzazione tecnica e dal pessimo bilanciamento dei vari aspetti di gioco. Pajitnov ha anche fondato la Animatek, una software house specializzata nella realizzazione di tools per la creazione di mondi virtuali in 3D (poco noto è l'ottimo World Builder, che credo pochi appassionati di grafica abbiano avuto la fortuna di provare...), che però non gli ha permesso di guadagnare molto e che egli, di recente, ha sciolto, a causa della morte del suo socio. Ma che cosa c'entra Pajitnov con Pandora's Box, vi chiederete voi? Molto semplice: Pandora's Box è il risultato della solita idea geniale del programmatore russo che ha così creato, per Microsoft, un divertente puzzle game, che tenta di rinverdire un genere non molto frequentato sui nostri PC (che invece ha una gran fortuna su console come PlayStation e Dreamcast: pensate a Kula World, Kurushi Final o Devil Dice per PSX...). Bisogna dire, già dall'inizio, che Microsoft è riuscita nell'intento, creando un puzzle game onesto, ma che cattura letteralmente il giocatore e diventa come una sorta di droga: vi ritrovate, infatti, a dire che smettereste, ma dopo un'ora che lo avete detto, siete ancora lì. L'installazione si porta via solamente 75 Mb e il gioco non richiede neanche computer molto potenti per girare degnamente, quindi una nota positiva fin da subito. Alla base del gioco c'è una storia, che è poi il motivo che dovrebbe spingervi a risolvere puzzle in giro per il mondo. Sette divinità pagane, infatti, che erano rinchiuse all'interno del vaso dei puzzle (o se vogliamo fare riferimenti alla mitologia, nel vaso di Pandora...), sono scappati e hanno sparso enigmi e vari pezzi in giro per il mondo. Il vostro compito sarà quello di ritrovare questi pezzi, risolvendo i vari puzzle che si trovano in molti luoghi della Terra, ri-imprigionando così le divinità e salvando così il mondo dal caos che queste losche figure stavano creando. Dovrete risolvere, infatti, per arrivare al termine, un gran numero di puzzle, di difficoltà più o meno elevata, per un totale di circa trecento enigmi. Pandora's Box contiene 350 puzzle, ma non dovrete risolverli necessariamente tutti per arrivare al termine, perché ve ne potrebbero bastare anche una cinquantina in meno. 

L'interfaccia di gioco è molto semplice, ma comunque efficace. Fondamentalmente, le schermate che la compongono sono due: la mappa del mondo, che vi darà la possibilità di decidere il luogo (tra i quattro disponibili per ogni divinità...) del quale volete risolvere i puzzle; quindi la schermata dei puzzle, che vi permetterà di scegliere quale, tra i dieci presenti per ogni locazione, puzzle volete risolvere. I puzzle possono essere risolti in modo casuale, siccome solamente terminando uno in particolare tra questi, avrete la possibilità di recuperare uno dei quattro elementi della divinità e quindi starà a voi stanarlo, mentre giocate. Ci sono dieci tipi di puzzle, che vengono poi riproposti con differente difficoltà nelle varie località e che hanno, chiaramente, inerenza, a livello di aspetto, con il luogo in cui si trovano. Si parte con gli Overlap, un vero e proprio puzzle, che vi permette, attraverso tasselli sovrapponibili, di comporre una figura inerente alla località in cui vi trovate; abbiamo poi i Focus Point e i Rotascope: nei primi avrete una figura completamente scomposta, che dovrete rimettere a posto scambiando i vari pezzi tra loro; nei secondi, invece, dovrete ricomporre una figura in uno spazio circolare, in un modo che ricorda moltissimo il gioco del quindici (i pezzi presenti sono otto, ma il principio è lo stesso: possono essere occupate solamente le caselle vicine...). Molto divertenti e che, inoltre, vi richiedono un certo occhio, sono gli Outer Layer e gli Slices: nei primi dovrete ricoprire con alcune textures un oggetto in 3D con un principio molto simile a quello usato nell'Overlap; nei secondi, invece, dovrete ricomporre, ruotando e capovolgendo i pezzi che li compongono, alcuni monumenti molto noti, cosa che necessita, come vi ho detto qualche riga fa, richiede un certo occhio. Abbiamo poi gli Image Hole e i Find and Fill, che possono essere accomunati, perché molto simili: nei primi, su una figura completamente coperta, appariranno delle forme in movimento, che dovrete associare a forme identiche sulla figura; nei secondi, invece, avrete a disposizione varie sagome disposte una sopra l'altra in varie posizioni, che dovrete differenziare ed inserire su una figura che funge da modello. Il Jesse's Strips è un puzzle, come recita il nome, in cui dovrete ricomporre una figura tramite strisce di varia lunghezza e dimensioni; non riesco a spiegarvelo meglio, comunque sappiate che questo è uno di quei puzzle che vi potrà durare di più. Quindi abbiamo altri due tipi di puzzle, denominati Lens Bender e Interlock, che sono disponibili solamente avanzando abbastanza nel gioco. Questi ultimi due sono, senza alcun dubbio, i puzzle più difficili da risolvere: nel Lens Bender, la figura da ricomporre verrà visualizzata tramite una lente e, grazie all'ingrandimento provocato da questa, dovrete riuscire a riportarla allo stato originale; nell'Interlock, invece, dovrete riempire una determinata figura senza far sovrapporre i sette pezzi che vi sono forniti all'inizio. 

I puzzle hanno tutti un'interfaccia comune, che permette all'enigma di riempire tutto lo schermo e, chiaramente, di essere risolto nella maniera debita. Da ogni schermata del gioco, poi, avrete la possibilità di salvare i vostri progressi, in modo da non essere costretti a ricominciare tutto da capo ogni volta che uscirete e di visualizzare un veloce help sul puzzle che state risolvendo, e così via. Tutte le volte che riuscirete a risolvere dieci puzzle o a portare a termine un puzzle entro un tempo prestabilito, potrete ricevere dei bonus. Ci sono due tipi di bonus: l'Hint Bonus, che potrà essere utilizzato per avere un consiglio su come risolvere il puzzle e il Free Puzzle Bonus, che potrete utilizzare per risolvere automaticamente uno dei puzzle. Bene, credo che del gioco non ci sia molto altro da dire, per cui cerchiamo di analizzare, per quello che possiamo, i vari aspetti tecnici. Graficamente, il gioco non è male. L'interfaccia è ben realizzata e non si fa nessuna fatica a trovare i vari elementi richiesti. Inoltre, i puzzle sono ben fatti e tutto risulta chiaro e senza bisogno di altre spiegazioni. Dal punto di vista sonoro, una musichetta rilassante accompagna il nostro gioco, mentre i pochi effetti sonori ci avvertono di particolari cose. Dal punto di vista della giocabilità, il controllo via mouse è molto efficace e soffre di pochissimi problemi ed anche dal punto di vista della realizzazione tecnica e delle richieste hardware non c'è nulla da dire. L'aspetto che risulta più interessante, sicuramente, è la longevità: 350 puzzle sono veramente tanti e il tempo che vi è richiesto per risolverli e portare a termine il gioco è veramente parecchio. Non mollerete presto, poi, anche perché il gioco sarà capace, come è successo con il sottoscritto, di tenervi incollati al monitor e di non farvi più accorgere del tempo che passa, con un effetto quasi deleterio sulla vostra psiche (su quest'ultima cosa, scherzo, ovviamente...). Bene, non mi rimane altro da dire su Pandora's Box, per cui vi lascio al commento. 

Titolo: Pandora's Box
Software House: Microsoft
Sviluppatore: Alexey Pajitnov
Distributore: Microsoft
Prezzo: Lire 79.000


 

Requisiti minimi: Pentium 100, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 75 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98, Mouse.

Requisiti consigliati: Pentium 133, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit, SVGA 4 Mb.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Matrox Millennium G400 32 Mb, Sound Blaster Live!, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Plextor 40x SCSI, Lettore DVD DVS 5.2x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
L'interfaccia è molto chiara e i puzzle non presentano problemi di sorta ad integrarsi con il tutto.

Effetti Sonori -
Pochi effetti sonori, per avvertirvi di eventi particolari, ma nulla di speciale.

Musica -
Una musichetta rilassante vi accompagnerà mentre giocate e contribuirà a distendervi mentre, magari, siete inviperiti perché non riuscite a risolvere un puzzle.

Giocabilità -
Il controllo via mouse è sicuramente azzeccato e l'interfaccia ben realizzata contribuisce a rendere tutto più facile.

Longevità -
Un mare di puzzle da risolvere sono alla base di questo Pandora's Box. Se il gioco vi catturerà, farete di tutto per terminarlo, perché l'unico limite sarà costituito dalla vostra pazienza.

Real. Tecnica -
Come ho già detto, il gioco risulta ben realizzato, con bug poco evidenti e nessun grosso problema.

Ric. Hardware -
Si parte da un vetusto P100 con 32 Mb di Ram e una SVGA da 4 Mb. Direi che meglio di così non si poteva sperare.

Totale -
Pandora's Box è un gioco divertente e che cattura. Di certo non vanta una grafica stra-accelerata con effetti di luce ed effetti grafici che richiedono una super scheda 3D o di un realismo assurdo e di un sistema gioco complesso quanto basta, ma fa della facilità il suo punto di forza. Il gioco è poi ben realizzato tecnicamente e vi farà soffrire della cosiddetta sindrome da "ancora un'altra partita e poi la smetto", con la quale non vi accorgerete del tempo che passa perché troppo impegnati a giocare. Il gioco risulta quindi molto longevo e, perché no, può costituire un valido passatempo tra una partita del vostro shooter 3D preferito e di quell'RPG che vi sta portando via un mare di tempo. Un titolo da acquistare, quindi, a mio avviso, anche in virtù del prezzo di vendita piuttosto basso. Byez.


Ringraziamo Microsoft per averci fornito il materiale recensibile.


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