
Dal primo Civilization, targato Sid Meier, a quest'ultimo Test Of Time, la serie intera (ovviamente sotto l'egida dei diversi gruppi di programmatori che se ne sono fatti carico, dalla Microprose alla Activision...) si è evoluta in maniera incredibile, denotando una ormai sempre maggiore pretesa di rimanere davanti alla Microsoft (o più precisamente agli Ensemble Studios...), che con
Age of Empires 2 ha letteralmente chiuso le porte in faccia a tutte le software house che nel giro di un mese a questa parte hanno tirato fuori uno strategico, rivelandosi come il primo un capolavoro di grafica, giocabilità e tatticismo. A noi però, al momento, non frega niente di ciò che succede in casa Gates, in quanto prima di tutto non è corretto nei riguardi di chi ha sviluppato questo gioco e poi mi sembra che con questo Test of Time, la Microprose abbia voluto dare alla serie Civilization una piccola svolta, trasportandola su ben tre binari diversi: quello della strategia in tempo reale, binario su quale Civilization viaggia da sempre, quello della fantascienza e quello del fantasy, vere e proprie novità per la serie intera. Ultimamente, prima che uscissero appunto questo Test of Time ed
Age of Empires 2, mi ero appassionato in maniera incredibile al
Civilization: Call to Power di casa Activision, che secondo me, dall'uscita del primo Civilization e del primo Age Of Empires, includendo magari anche i vari Caesar e anche il recente
Anno 1602 (che solo in Germania ha raggiunto il milione di copie vendute e nel resto dell'Europa è prossimo allo stesso traguardo...), è secondo me lo strategico forse migliore e anche più innovativo, avendo dalla sua un'ottima grafica e un'enorme giocabilità, e devo dire che sebbene non possa reggere il confronto con il nuovo capolavoro di casa Microsoft, supera di gran lunga Test of Time. Come al solito (e ci tengo a ribadirlo anche perché a volte arrivano dei messaggi nella posta di gente che fraintende il tutto e mi chiede se il gioco fa così schifo come ho affermato io oppure se ha qualche cosa di buono, ma io non dico mai che una cosa fa schifo, dico solo che c'è qualcosa di meglio...) vi dico che il gioco, se siete appassionati di titoli di questo genere, merita di essere acquistato, solamente che non è niente di speciale, ma tutt'al più è qualcosa di già visto. Il gioco in sé, almeno nelle due modalità fantasy e fantascientifica, è molto innovativo, ma nella modalità normale è assolutamente una brodaglia riscaldata: prendete Civilization 2 e l'expansion pack e otterrete un risultato pressochè identico, se non migliore; il gioco si salva solo perché include queste due nuove modalità di gioco, nelle quali per fortuna non sono state cambiate le regole del classico Civilization e tante nuove migliorie che andrò via via ad illustrarvi.
Gli amanti di Civilization rimarranno alquanto delusi se sperano di trovare un prodotto innovativo che possa dar loro qualcosa in più degli altri e in più nel complesso non è che sia poi tutto questo gran gioco: la grafica, come vedremo più avanti, non è niente di speciale, a giocabilità rimane invariata (almeno prima era buona, ora è pressappoco uguale, forse con qualcosina in meno...) e le unità sono rimaste identiche. Per fortuna è stato almeno incluso il multiplayer, visto che dalle prime apparizioni del gioco sembrava che il multiplayer dovesse essere scartato, forse anche a causa della lunghezza delle partite e forse anche perché la Microprose aveva appena proposto Civnet, una edizione sostanzialmente uguale di Civilization 2, appositamente corretta e riveduta per il gioco in multiplayer. Lo spessore del gioco è rimasto pressochè invariato, almeno nella versione originale, mantenendo i connotati dello strategico in tempo reale, solo che, nella versione fantasy e in quella fantascientifica, non è rimasto proprio così invariato: una volta la partita iniziava con la scelta della civiltà, si partiva alla volta di un territorio favorevole dove fondare su basi solide la prima città, si cresceva la propria civiltà, tenendo sempre presenti tutti gli aspetti del gioco come l'economia, la religione, i divertimenti e soprattutto la difesa, ma adesso non è più così facile come una volta, in quanto il gioco presenta alcune piccole novità che purtroppo non consentono di giocarlo più così liberamente come una volta. Infatti dopo i primi turni di gioco, noterete che la mappa inizierà cambiare forma e colore, vedrete nuove e diverse unità muoversi e preparare degli eserciti enormi: bene, cioè male, perché se gli eserciti che vedrete saranno così grandi vorrà dire che per voi è finita, in quanto quegli eserciti stanno per attaccarvi e se durante il gioco vi siete polleggiati tranquillamente sull'aspetto puramente economico della vostra città e non avete tenuto in benchè minima considerazione la difesa, potete stare tranquilli che la partita che state giocando è destinata presto a finire. Quello che vi voglio annunciare è praticamente il nuovo modo di vedere Civilization, ovvero la presenza di quattro mappe: quella di terra dove siete voi, una mappa nel sottosuolo dove vedrete nascere zombie, scheletri, cavalieri oscuri e nefandezze di questo tipo, una mappa sottomarina, dove tritoni e meduse vi terranno continuamente in apprensione e una mappa aerea, dove le nuvole fungeranno un po' da terra ferma per lo sviluppo di una civiltà alata; le mappe ovviamente (ma mi sembra inutile dirlo...) avranno collegamenti multipli, quindi tenete sempre presente le varie mappe che parallelamente compariranno, perché coloro che popolano quei territori potrebbero decidere da un momento all'altro di invadervi. Nella versione fantascientifica invece troverete un pianeta già sviluppato sul quale avete dovuto compiere un atterraggio di fortuna e il cui nome è Terran (come dire che la fantasia si spreca...), dove ci saranno già civiltà avviate e stazioni spaziali abbandonate che voi dovrete colonizzare; anche qui giocherete, inutile dirlo, su quattro mappe simultaneamente; il vostro scopo finale sarà quello di costruirvi un'astronave potentissima in grado di riportarvi a casa sani e salvi e nel minor tempo possibile.
Questa novità delle quattro mappe non è un modo dei programmatori per rompervi le scatole, ma un modo per sviluppare la vostra capacità di gioco e allontanare definitivamente il gioco da una base di credenze puramente strategiche, dedicandolo soprattutto alla guerra e alla costruzione di nuove civiltà su mondi paralleli. Perciò, chi nei precedenti Civilization pensava di poter vincere basandosi principalmente sugli aspetti socio-economici del gioco, sarà costretto a cambiare totalmente il proprio modo di giocare, badando soprattutto alla difesa, sia per mare che per terra, ma a questo punto anche sotto terra e nei cieli. Questa scelta di modificare Civilization mi lascia francamente un po' scettico, in quanto secondo me il gioco doveva rimanere sulle stesse basi sopra alle quali Sid Meier l'aveva posto (il nome stesso Civilization indica poi di che razza di gioco si tratti...), e questo avvicinamento al fantasy e allo stile di
Alpha Centauri non mi sembra poi una cosa così strepitosa in quanto il classico Civilization era soprattutto uno strategico basato sulle solite regole che ormai caratterizzano questo tipo di giochi, e stravolgerlo non so se porterà a raggiungere un così alto indice di gradimento come era stato per il resto della serie. Dal punto di vista grafico poi il gioco lascia molto a desiderare, e francamente con tutto il tempo che gli sviluppatori hanno avuto per metterlo a punto, potevano pensare a fornirgli una grafica un po' più moderna, come successe poi anche con
Call to Power di Activision e anche con
Age of Empires 2. L'aspetto grafico è rimasto sostanzialmente invariato e tutto ciò rende questo Test of Time sempre più simile ad un add-on per il vecchio Civilization 2. Gli scenari sono praticamente gli stessi e anche le unità non sono cambiate, e si sono aggiunte le modalità fantasy e fantascientifica e in più la giocabilità è rimasta invariata (tutto ciò che succede con le espansioni). Il sonoro è discreto e la musica di sottofondo è variabile e per niente noiosa. La giocabilità, almeno per quel che mi riguarda, è rimasta fondamentalmente invariata e pertanto risulta alquanto buona. L'unico problema sarà la longevità: questo gioco piacerà o non piacerà? Non so proprio cosa dirvi a riguardo, secondo me comunque il gioco è piuttosto valido e sebbene sia un rimpasto del vecchio Civilization con l'aggiunta di due nuoe ambientazioni, rimane comunque un "Civilization", fatto sul quale gli sviluppatori contano molto per vendere molte copie. Comunque se siete in dubbio compratelo, secondo me è sempre meglio averlo che non averlo, datemi retta. Un piccolo rimprovero ai programmatori, però, lo devo proprio fare: mi dite a cosa serve includere nelle opzioni di gioco il "cheat mode", togliendo così al giocatore il gusto di scoprire i trucchi da solo e incrementando in lui la voglia di usarli? Bah, ma passiamo al commento.
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Titolo:
Civilization 2: Test of Time
Software House: Hasbro
Interactive
Sviluppatore: Microprose
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 99.000
Requisiti minimi: Pentium
166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 300
Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
233 MMX, 32 Mb Ram, Scheda Audio 16-bit,
SVGA 4 Mb.
Gioco provato su: Pentium II 400,
64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa
configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.
Grafica - 
Discreta e nulla di più; diciamo che se dovessimo comprare il gioco solo guardando il lato puramente grafico, penso proprio che tutte le copie rimarrebbero invendute.
Effetti Sonori - 
Stessa cosa detta per la grafica, diciamo solo che sono gli stessi rumori che si sentono di norma negli strategici: voci di sottofondo, rumori di costruzione delle città, rumori di battaglia e qualche animale in sottofondo.
Musica - 
Si lascia ascoltare e non rende le partite noiose.
Giocabilità - 
Forse è l'unico e più importante aspetto di questo gioco, un dato di fatto che rimane fortunatamente invariato e rende questo gioco forse uno dei migliori strategici di tutti i tempi, forse questo proprio no, ma comunque non delude affatto il giocatore.
Longevità - 
I programmatori sperano di vendere molte copie di questo gioco basandosi sul fatto che si chiami Civilization e questo già comporta in sé una vendita di, come minimo, mezzo milione di copie, solo che, se dovessi consigliare a qualcuno che non è appassionato di giochi di questo genere il suo acquisto, non so se sarei così convinto.
Real. Tecnica - 
Forse il gioco poteva essere qualcosa di meglio, ma penso che nel complesso il lavoro sia buono.
Ric. Hardware - 
Bastano un P200 o 233 MMX, 32 Mb di Ram e una SVGA da 4 Mb.
Totale - 
Non me la sono sentita di dargli un sette anche perché secondo me non lo meritava; il problema è che forse non arriva pienamente neanche all'otto, quindi consideratelo un sette e mezzo. Le varie pecche che sono in esso contenute non permettono di dargli di più, anche se comunque il gioco non è da sottovalutare.
Ringraziamo Leader
per averci fornito il materiale recensibile.
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