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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Parlare dei Vaporware e dei cosidetti Vanishware (i giochi annunciati dalle software house, ma mai usciti) richiederebbe un servizio intero, tant’è che stiamo proprio, qui in redazione, sfogliando archivi e cercando informazioni di ogni genere, per realizzarlo. Quest’anno è stato un anno piuttosto fortunato per i Vaporware, visto che ben tre giochi, ormai da anni nel limbo dei "perennemente rimandati" sono usciti e quasi nessuno ci ha deluso. Uno è stato Unreal, annunciato da due anni ormai, che ha mostrato una grafica a dir poco spaziale e una giocabilità stupenda, rendendo il gioco più che un semplice sparatutto 3D, grazie anche all’ottima AI dei nemici e alla storia che fa da sfondo al gioco (leggetevi la recensione di Unreal, cliccando qui). Il secondo è stato Team Apache, simulatore di volo della Simis (da qualche giorno diventata Kuju Entertainment), che doveva essere pubblicato da Eidos, ma che a causa dei continui ritardi è stato silurato dalla software house inglese ed è così passato alla Mindscape, che lo ha fatto uscire sul mercato. Si tratta di un simulatore di elicotteri (di cui spero riusciate a vedere la recensione fra qualche giorno su AVOC) con un’ottima grafica e che, dal punto di vista simulativo, può tranquillamente combattere con Longbow 2, il termine di paragone della categoria, anche se un discreto numero di bug, lo limitano leggermente dal punto di vista della giocabilità. Prima della fine dell’anno (anche se ci credo molto poco) dovrebbe uscire Falcon 4.0, ma se il gioco dovrà essere come il terribile demo, uscito qualche tempo fa, è molto meglio che alla Microprose lascino perdere e si dedichino a qualcos’altro.

Queste belle piante rosa sono carnivore e non si faranno scrupoli a papparvi in quattro e quattr'otto. Anche qui dovrete far frullare l'ingegno, visto che dovrete fare certe azioni prima di altre.

Il terzo gioco ufficialmente uscito è proprio Heart of Darkness, il titolo che ci accingiamo a recensire. Il gioco è uscito per PSX (qui la recensione) già all’inizio dell’estate (per la serie "Paradossi": la PSX non esisteva neanche quando era stato annunciato il gioco) e solo adesso si è resa disponibile la versione PC, completamente localizzata in italiano, cosa utile per le stupende sequenze animate, che danno l’idea di trovarsi proprio all’interno di un film (Spielberg si era dato interessato a realizzare il progetto) e che raccontano la stupenda storia che sta alla base del gioco. Il vostro ruolo è quello di Andy, un bambino di circa 10 anni, al quale piace studiare molto poco, ma soprattutto passare il suo tempo con il suo simpaticissimo cane, Whisky. Non gli piace molto andare a scuola e il cattivissimo maestro, appena lo vede sonnecchiare sul suo banco, lo caccia in punizione in un armadio buio. Egli non vede l’ora di uscire e di scappare via con il suo cane. Mentre sta guardando l’eclissi solare, sdraiato su un giardino, mentre sta giocando con Whisky, all’improvviso tutto si avvizzisce e il cane viene rapito e portato in alto, lontano da Andy. Il bambino allora non si perde d’animo e torna nella sua casetta sull’albero, nel giardino di casa sua. Accende il computer (sequenza che mi ha ricordato la mitica intro di Another World), si arma di tutto punto e sul suo veicolo volante a reazione parte per entrare nel mondo delle tenebre. Ma, alcuni scontri proibiti prima di atterrare gli impediscono di fermarsi dove vuole e il suo veicolo volante si incaglia su una roccia. Qui infatti inizia il gioco e dovrete subito saltare da lì, prima che la mini-astronave esploda. Detto questo andiamo a parlare del menu principale, da cui possiamo subito scegliere quale partita iniziare, continuare la partita che stiamo portando avanti, iniziare una nuova partita e poi, passando per il menu delle opzioni, realizzato tutto graficamente in 3D, che non è altro che la casetta di Andy, vi permette tra l’altro di modificare il livello di difficoltà oppure di poter vedere tutti i filmati che sono stati sbloccati fino al momento del gioco in cui vi trovate. Il gioco inizia proprio sull’astronave distrutta, come già detto, dalla quale Andy deve assolutamente saltare se non vuole morire subito. Una delle prerogative del gioco è, però, che i continue, quando morite, sono infiniti, per cui non rischiate mai di rimanere senza vite.

Un Amigo si sta sfidando con una delle creature alate delle tenebre. Chi l'avrà vinta? Andy si trova in mezzo alla simpaticissima tribù degli Amigos, che lo aiuterà nei momenti di difficoltà.

I modi per morire sono parecchi: si può cadere giù da una piattaforma o essere mangiati dalle varie creature presenti nel mondo delle tenebre. I mostri sono parecchi e, sinceramente, alcuni mi hanno ricordato molto quelli del solito Another World. Le creature dell’ombra, assomigliano molto, in alcuni aspetti, ai vermacci di Another World; ci sono comunque anche altri mostri, come esseri alati che sputano fuoco; creature marine che inghiottono o che, con i propri tentacoli, possono stritolare Andy; piante carnivore di vario genere, che si nutrono di spore luminose e così via. Delle sequenze cinematografiche ho già parlato e vi posso dire che, a mio avviso, gli Amazing Studios, nell’ultimo periodo di sviluppo del gioco, hanno preso molto spunto dal miglior gioco della categoria, ovvero Abe’s Odyssee, visto che in certi casi, non si distingue la sequenza animata dal gioco, siccome la loro integrazione è a dir poco ottima. Vi faccio un esempio: verso la fine del primo livello sarete presi da un mostro molto simile ad un gorilla, che si farà un bel pranzetto con il vostro fucile e il vostro casco, e da cui dovrete scappare per evitare di morire. In questo caso la sequenza si integra perfettamente con il gioco e dovrete stare molto attenti a capire quando iniziare a muovervi. I livelli del gioco sono 8, escluso il livello finale che, più che altro, è una prova di resistenza e forse è l’aspetto più difficile del gioco. In effetti gli otto livelli del gioco, sono tutto tranne che difficili, e il gioco può essere tranquillamente finito in cinque – sei ore. Forse gli Amazing hanno deciso di realizzare il gioco in questo modo, per avvicinare alle tastiere o ai joypad, anche i più piccoli, che si possono trovare così stimolati a giocare, visto che la storia del gioco è ottima anche per il pubblico più giovane. Non abbiamo ancora parlato dei poteri posseduti da Andy.

Questo è uno dei puzzle più difficili, visto che dovrete pensarci un po' per capire come non farsi succhiare da queste terribili piante. Lo scurissimo ultimo livello, una vera e propria prova di resistenza.

Andy può sparare, in caso sia armato, ma può anche utilizzare i suoi poteri speciali, che otterrà toccando un meteorite che si trova nel terzo livello. Con questi può, distruggere muri e far crescere piante da piccoli semi, cosa che vi sarà utile in alcuni casi, quando siete ad un’altezza poco elevata e dovete salire in alto. A volte i salti che dovrete compiere da una piattaforma all’altra richiederanno una notevole precisione, siccome un solo passo in meno, può farvi cadere pericolosamente giù nel baratro. Dal terzo livello in poi, inoltre, vi sarà richiesto un notevole tempismo, siccome certi passaggi richiedono una certa velocità per essere passati. Sono poi presenti anche, in alcuni casi, degli enigmi, che aumentano di un tantino la longevità del gioco, ma comunque non di molto. Visto che il gioco è praticamente tutto qua, parliamo un pochino degli aspetti tecnici. Innanzitutto, la grafica risulta un po’ antiquata, visto che il gioco viene visualizzato con una risoluzione di 512x384 (un misto tra alta e bassa risoluzione) e con una vistosa banda nera che circonda la finestra per farle occupare la risoluzione di 640x480. La compressione dei filmati non è poi il massimo della vita, ma su quest’ultimo aspetto, possiamo anche metterci una pietra sopra visto che sono di un coinvolgimento mai visto. Parliamo delle musiche, che sono realizzate dall’Orchestra Filarmonica di Londra, diretta dal grande Bruce Broughton, noto autore di colonne sonore cinematografiche. Degli altri aspetti ve ne parlo invece nel commento.

Titolo: Heart of Darkness
Software House: Infogrames
Sviluppatore: Amazing Studios
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: 486 DX2 66, Windows 95/98,NT4.0 + Service Pack 3, 16 Mb Ram, 84 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 5, Cd-Rom 2x.

Requisiti consigliati: Pentium 90, 16 Mb Ram, SVGA 1 Mb comp.DirectX 5, Sound Blaster 16, Cd-Rom 4x.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Windows 98, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 32. Con questa configurazione il gioco si è comportato ottimamente.


Grafica -
La grafica di HOD è in bassa risoluzione, a 512x384, che non è proprio il massimo per un gioco per PC attuale e fa risultare il tutto un po’ antiquato. Inoltre, la compressione dei filmati non è la migliore che si sia vista, ma come già detto, su quest’ultima cosa possiamo anche metterci una pietra sopra.

Effetti Sonori -
Gli effetti sonori sono ottimi e sono uno dei migliori aspetti dell’intero gioco.

Musica -
La colonna sonora è a dir poco stupenda e si sente veramente che è stata composta da un autore conosciuto come Bruce Broughton.

Giocabilità -
Il gioco è molto giocabile sia con un joypad che con la tastiera (essendo stato concepito cinque anni fa…) e i tasti da utilizzare non sono molti, quindi il tutto risulta molto facile da controllare anche per i più piccoli.

Longevità -
L’aspetto più negativo del gioco. Sinceramente, metterci cinque ore a finire un gioco come un platform, non è una bella cosa e sicuramente gli Amazing potevano sbattersi di più per questa cosa, visto che, bene o male, hanno avuto cinque anni di tempo.

Real. Tecnica -
Non penso che l’implementazione della hi-res avrebbe portato via troppo tempo ai programmatori. Comunque la realizzazione tecnica è discreta.

Ric. Hardware -
Vi bastano un semplice P90 con 16 Mb Ram e Win 95 per far andare il tutto più che bene.

Totale -
L’attesa che si era creata per Heart of Darkness era incredibile e, purtroppo, a mio malgrado, devo dire che il gioco ci ha lasciato l’amaro in bocca. Fosse uscito uno o due anni fa, sarebbe stato un grande gioco, ma adesso va a posizionarsi nel limbo dei senza infamia e senza lode. La grafica è in bassa risoluzione; la longevità è troppo, troppo bassa; la realizzazione tecnica è discreta. Dall’altra parte ci sono un sonoro e una colonna sonora stupenda, richieste hardware contenutissime e una giocabilità molto buona. Ma tutto ciò non basta a farlo ritenere un gioco consigliato per tutti. Lo consiglio agli amanti dei platform, che si divertiranno parecchio, ma gli altri vadano pure a cercare altrove.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.