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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


 

Vedete, il bello di una rivista (on-line o cartacea, è la medesima cosa), è che, a volte, in redazione arrivano titoli di cui non si è mai sentito parlare, di cui non si hanno mai ricevuto demo o press release, che suscitano curiosità dei redattori, fin dalla scatola, proprio perché non si è mai sentito parlare del tale gioco e si è curiosi di potergli dare un’occhiata. Se alcune volte, questi titoli, accalappiano qualcuno al monitor per lunghe ore, molte volte, al contrario, la suddetta copia recensibile rimbalza (modello "palla avvelenata") da un redattore all’altro, per arrivare poi alla scrivania (di chi?), guarda caso, del capo-redattore, che per evitare problemi diplomatici con le software house, i distributori o i negozi che ci hanno inviato il gioco, è letteralmente costretto a recensirlo. Si tratta proprio del caso di questo Gadget: Past as Future, un gioco sviluppato dai giapponesi della Synergy e adattato e distribuito in Europa dalla Cryo, la software house dei discreti Dreams to Reality, Ubik, Egypt 1156 a.C., Third Millennium e dell’ormai prossimo The Ring (gioco che io attendo con molta impazienza). Il gioco è stato progettato da un tale Haruhiko Shono, che secondo il manuale (interamente in italiano) e una presentazione ipertestuale in HTML, inclusa nel primo dei 4 CD che compongono il gioco, è un autore molto conosciuto in Giappone e, questo Gadget, dovrebbe essere l’esemplificazione delle sue storie. Vediamo un attimo la storia che sta alla base del gioco.

Un frammento tratto dalla intro. Come potete vedere, la grafica delle sequenze renderizzate è molto buona. Questa è la vostra stanza, il luogo dove la vostra avventura inizia e dove dovrete tornare in seguito per cose importanti.

Voi impersonate un personaggio senza nome, il quale viene incaricato, da un comandante supremo (una sorta di capo) di ritrovare una persona scomparsa e di stabilire un contatto con questa. Il gioco si svolge in un tempo futuro rispetto al nostro, in un mondo in cui la maggior parte degli spostamenti avvengono via treno, mezzo di trasporto che ha una grande importanza per il gioco, visto che, al suo interno, incontrerete numerose persone che potranno esservi d’aiuto. Il gioco, per chi non l’avesse ancora capito, è un’avventura in stile Riven, ovvero a schermate statiche e interamente in prima persona. Con il mouse, potrete scegliere quale direzione prendere (a seconda della freccetta in cui sarà trasformato il cursore) e interagire con le persone e gli oggetti circostanti. Purtroppo, però, l’interazione risulta molto limitata e nella staticità delle schermate di gioco, rintracciare un’animazione (come ad esempio, in Riven) è una cosa molto difficile. Il gioco parte con una intro piuttosto d’atmosfera, che immerge subito nell’atmosfera di desolazione, provocata dalla tecnologia, che quest’avventura vuole dare. Uno dei pochi aspetti positivi del gioco si può rintracciare nella intro, ma anche durante tutto il gioco, e si tratta della localizzazione. Questa è avvenuta in modo molto buono e anche il doppiaggio risulta di ottimo livello, anche se si limita solamente alle sequenze video, visto che i dialoghi che intraprenderete con i vari personaggi, risulteranno solo scritti su schermo. Un grosso difetto posseduto dal gioco è, a mio avviso, quello di essere interamente realizzato con il Macromedia Director, cosa che peggiora in modo molto notevole, la realizzazione tecnica del tutto, e causa un’interattività quasi nulla con quello che vi circonda, limitando molto la giocabilità. La grafica degli ambienti risulta piuttosto curata e, a livello di rendering, i grafici hanno svolto un ottimo lavoro, visto che le ambientazioni sono molto ricche di dettagli, anche se qualche animazione in più, avrebbe sicuramente giovato. Questo genere di avventure è un po’ particolare, siccome può piacere o non, ai molti appassionati di avventure grafiche. Per il resto, gli enigmi sembrano ben curati, anche se certe volte, dovrete fare molta attenzione ai cambiamenti del puntatore del mouse per riuscire ad avanzare nella risoluzione dell’avventura.

Questo è uno dei personaggi con cui potrete interagire. Come vedete, i dialoghi risultano solo visualizzati su schermo. Come vi dicevo nella recensione, il treno è senz'altro il mezzo di trasporto più importante del gioco. Eccovi un esempio.

Una cosa che non ho gradito molto è la risoluzione a cui è visualizzato il gioco. Infatti, con risoluzioni superiori alla 640x480, viene lasciato nero gran parte dello schermo e la finestra di gioco è limitata solamente ad uno spazio molto ristretto, di circa 640x384, mentre il resto dell’interfaccia visiva è lasciato per la visualizzazione dei dialoghi e per l’accesso al menu relativo ai salvataggi (sono possibili solo tre salvataggi). I filmati sono tutti in formato QuickTime e sono visualizzati in una finestra ancora più piccola di quella di gioco e risultano integrarsi perfettamente con il resto del gioco. Del resto, anche l’accesso al menu dei salvataggi e dei caricamenti risulta piuttosto scomodo, visto che l’accesso al menu è praticamente a scomparsa. Parliamo allora degli aspetti tecnici, prima di arrivare al commento. La grafica, delle varie schermate, ma anche dei filmati è, come in tutte le avventure del genere, molto buona. I rendering sono ottimi e anche le varie sequenze di intermezzo si distinguono per questo. Il sonoro non è granchè, a parte il poco doppiaggio, che invece risulta ottimo. Non ho gradito particolarmente le musiche, mentre il sistema di controllo mi è sembrato peggiore del solito. La longevità sembra invece piuttosto buona, visto che gli enigmi sono ben calibrati e la famosa sindrome della caccia al pixel, si sente qui più che da altre parti. La realizzazione tecnica risulta un po’ limitata dal Macromedia, mentre le richieste hardware non sono eccessive e rendono fruibile il gioco, anche sulle macchine dalla potenza meno elevata. Per cui, passiamo pure al commento.

  Titolo: Gadget: Past as Future
Software House: Cryo
Sviluppatore: Synergy
Distributore: CD Verte
Prezzo: Lire 85.000



Requisiti minimi: Pentium 133, Windows 95, 16 Mb Ram, Cd-Rom 4x, Scheda Video 2 Mb, Scheda Sonora 8-bit.

Requisiti raccomandati: Pentium 133, Cd-Rom 8x.

Gioco provato su: Pentium 200, 32 Mb Ram, Windows 98, Matrox Millennium 4 Mb, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Sound Blaster AWE 32. Con questa configurazione il gioco non ha presentato problemi.


Totale -
Gadget: Past as Future è un’avventura che poteva risultare molto buona, ma che non si è assolutamente rivelata tale a causa di alcune infelici scelte di game design. La grafica è buona, il doppiaggio e la localizzazione sono sopra la media, ma per quello che riguarda la giocabilità e gli aspetti sonori, siamo invece sotto la media e la longevità, proprio a causa di quei difetti di game design, risulta piuttosto elevata. L’utilizzo del Macromedia causa varie limitazioni in quasi tutti gli aspetti del gioco (eccetto la grafica) e per questo la realizzazione tecnica non è nulla di speciale. Peccato, veramente un peccato, siccome si poteva trattare di un titolo con possibilità di rivaleggiare con i vari Riven e Journeyman Project 3 (per citare alcune avventure di questo genere, uscite negli ultimi mesi), ma che è sommessamente caduto nel pozzo dei giochi buoni mancati.


Ringraziamo CD Verte per averci fornito il materiale recensibile.