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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


 

La storia di Sin la conoscete un po’ tutti, almeno credo. Dopo aver realizzato il primo Mission Pack per Quake, l’ottimo Scourge of Armagon, la Ritual Entertainment (a quei tempi Hypnotic Interactive...) prese in licenza l’engine del primo titolo 3D della id Software, per realizzare Sin, uno shooter 3D “cittadino”, che prendeva piena ispirazione da Duke Nukem 3D, con cui, sia a livello di personaggio principale, che di ambientazione, condivideva molti aspetti. Alla fine del 1997 uscì Quake 2 e alla Ritual presero, ovviamente, senza perdere tempo, subito in licenza l’engine del nuovo capolavoro della software house texana per la realizzazione di Sin. Passa almeno un anno e mezzo e al termine della scorsa estate, dopo innumerevoli ritardi, esce finalmente un demo, che mostrava le potenzialità del titolo distribuito dalla Activision e che si candidava sicuramente al vertice della categoria (anche perchè nessuno aveva ancora visto la versione, definiamola OEM, di Half-Life che, in attesa della versione definitiva, mi sarò terminato almeno tre o quattro volte...) degli shooter 3D. Poi le cose sono andate come tutti sappiamo; a Novembre, la Activision, per rimanere al passo con il titolo della Valve, e non perdere il treno, fa uscire Sin nel suo stato iniziale, ovvero pieno e strapieno di bug, che rendono lo shooter 3D della Ritual ingiocabile su un sacco di computer. La recensione non proprio positiva del Boschetti la trovate qui, anche perchè il gioco, pur avendo un sacco di potenzialità, ed essendo anche piuttosto divertente, era rovinato da questa quantità industriale di errori nel codice (vi faccio qualche esempio: impossibilità di accedere a certe risoluzioni grafiche, mutismo nel sonoro e impiantamenti vari per i possessori di schede sonore compatibili EAX, salvataggi persi, livelli a cui non si può accedere, e così via...).

Il famigerato Gianni Manero sta parlando con uno dei suoi scagnozzi... Questo è uno dei ciccioni che dovrete fare fuori. Nasconde una bella sorpresa...

Fino ad ora sono uscite tre patch: la prima, la 1.01 da 18 Mb, corregge una buona quantità di questi errori, ma il baco EAX rimane; la seconda, la 1.03 da circa 2 Mb, ne corregge altri, come problemi di compatibilità con schede Aureal 3D e processori K6-2, ma il baco EAX rimane ancora; la terza, la 1.04, uscita qualche ora fa (per me che scrivo...), di cui non ho controllato la grandezza, aggiunge il Capture the Flag, per giocare in multiplayer, e corregge altri bachi, tra cui, finalmente, ci dovrebbe essere anche quello riguardante le famigerate EAX. Vi dico subito una cosa: se possedete una Sound Blaster Live!, non riuscirete assolutamente a godervi appieno Sin, se non dopo aver speso ore (e aver dato un sacco di soldi alla Telecom...) a scaricare patch per correggere gli immensi bug che, purtroppo, il titolo della Ritual possiede. Ma torniamo a noi. Prima che uscisse il gioco principale, la Activision annunciò di aver affidato ad una software house esterna, la 2015 Inc., lo sviluppo del Mission Pack ufficiale di Sin, con nuovi livelli, armi e nemici, quando si sapeva ancora ben poco del gioco originale. Siamo all’inizio di Aprile e, finalmente (si fa per dire...), è disponibile questo Wages of Sin, un Mission Pack che si propone di aumentare la longevità del gioco originale, con l’aggiunta di numerosi nuovi livelli, nuove armi e un bel nugolo di nuovi nemici. Il protagonista è sempre il solito colonnello John R. Blade, super-poliziotto a metà tra Stallone e Bruce Willis che, dopo aver sgominato la minaccia Elexis Sinclaire nel gioco originale (che però tornerà anche in questo MP...), si ritrova di fronte a Gianni Manero (di chiare origini... Italiano, pizza, mandolino, mamma...), famigerato boss mafioso che era stato ripudiato dalla pettoruta criminale vestita di rosso e che, con la sua sparizione, si ritrova a capo delle SinTek Industries, con tutto ciò che ne consegue. Nascono così nuovi mostri, poveri umani ed animali soggetti a profonde mutazioni, che li ha fatti diventare cattivi e feroci, pronti ad attaccare all’apparizione del muscoloso poliziotto.

Il ragnaccio è uscito dal corpo del ciccione e il risultato è questo.... Ooooooooooohhhhhhhhh! oooooooohhhh! Io Tarzan....

Wages of Sin vede anche l’apparizione, come in Sin, del giovane mago dei computer JC, aiutante del rappresentante della legge che a Freeport (nominata in alcuni punti, Freakport, per ovvie ragioni...) vuole riportare la calma. La struttura del Mission Pack riprende pari pari quella dell’originale, con sequenze animate, realizzate con l’engine del gioco, che intervallano i livelli, tutte le volte che li terminate. C’è invece da notare che, rispetto all’originale, alla 2015 hanno cercato di rispettare il trend attuale degli shooter 3D, ovvero quello di un’ambientazione praticamente unica, suddivisa in mappe più piccole per velocizzare i caricamenti. Questa è sicuramente una cosa positiva che, in sede di voto finale, non farà che migliorare la situazione. Ci sono diciassette nuove missioni, in aggiunta ad alcune multiplayer, in cui sono state introdotte nuove modalità piuttosto interessanti. Le armi nuove sono sette, che risultano però abbastanza classiche: si va dalla Doppia Magnum, passando per Archi al Plasma, Lancia-fiamme, Missili Guidati, Stinger Pack, Pistole Concussion, per arrivare al famigerato IP36, di cui evito di parlare, a causa della sua eccessiva potenza. Sono poi stati aggiunti nuovi oggetti che potrete raccogliere nel vostro cammino: una torcia, utile quando sarete al buio (e vi capiterà spesso...) e vorrete capire dove state andando; nuovi occhiali per la visione notturna, molto più efficienti dei precedenti, che vi permetteranno una visione ancora migliore al buio; quindi corde (modello “liana”), che si troveranno appese alle pareti superiori delle strutture che visiterete e vi permetteranno di scalarle o addirittura di sentirvi dei novelli Tarzan (pur senza urlo...); quindi c’è la novità più interessante, la Hoverbike, una sorta di moto volante a reazione (stile Extreme G2), che vi permetterà di muovervi più velocemente nei vari livelli e di sfruttare questa vostra rapidità anche nel colpire i nemici.

Come vi dicevo, Elexis è ancora vivida nelle menti dei criminali... Questi cagnacci iper-vitaminizzati mordono come ossessi...

Le modalità multiplayer nuove prevedono una gara all’ultimo sangue sulle Hoverbike, sfidandovi su circuiti cittadini in cui dovrete guadagnare il maggior numero di bandiere possibili (una sorta di Capture the Flag più originale...); il Rules e il Lynch Mode, che non ho avuto la possibilità di approfondire; e infine la modalità Marked for Death, che mi ha ricordato molto un gioco che si faceva da piccoli: una persona è definita “Informer” e può essere colpita, non appena lo è, diventa essa un cacciatore, mentre il killer diventa l’Informer. Spero di essermi spiegato abbastanza bene. Dal punto di vista dei nemici, troviamo alcune interessanti schifezze, come ciccioni che, dopo essere stati colpiti lasciano fuoriuscire dal loro panzone, in stile Alien, dei ragnacci iper-vitaminizzati; quindi ci sono cani dalla bocca e dai denti molto grossi, gobbi di Notre-Dame versione mignon e altre mostruosità di vario genere, per un totale di ben dodici new entry, che allieteranno le vostre partire e che godrete senza ombra di dubbio a fare fuori. Bene, siamo arrivati al termine, per cui colgo l’occasione per farvi un’anticipazione: AVOC, a breve, subirà un profondo restyling grafico, che vedrà la vostra rivista on-line preferita, rinnovata in tutte le sezioni. Seguiteci e rimarrete contenti. Ora passiamo pure al commento.

Titolo: Sin - Wages of Sin
Software House: Activision
Sviluppatore: Ritual - 2015
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 69.000



Requisiti minimi: vedi Sin.

Requisiti raccomandati: vedi Sin.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, CD-Rom 12X Pioneer SCSI, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster Live!. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema, a parte il bug EAX.


Totale -
A volte sembra impossibile che un data-disk sia migliore del gioco originale, ma Wages of Sin, invece, lo è proprio. L’aggiornamento alla versione 1.03 mette a posto un buon 90% dei bug del Sin originale (anche se il baco EAX continua a sussistere...) e i 2015 hanno introdotto interessanti novità, sia a livello di armi che di oggetti, oltre alla bellissima Hoverbike, che potrà fare al caso vostro in particolari situazioni; inoltre, le mappe sono ben strutturate e le nuove modalità multiplayer sono molto divertenti pure queste, aggiungendo una certa varietà alla monotonia dell’originale. Se siete in possesso di Sin, comprate pure senza remore questo MP, ne vale la pena (solo in questo caso, però...), altrimenti rivolgetevi su altri titoli dello stesso genere (inutile fare nomi, no?). Byez.


Ringraziamo Leader per averci fornito il materiale recensibile.