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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


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Grafica e giocabilità. Queste sono forse le prime parole che vengono in mente parlando della Rage Software, la software house che ha realizzato il titolo che ora andiamo a recensire e alcuni discreti titoli in passato. Da due titoli a questa parte (escludiamo Savage Arena e War of the Worlds, che sono due casi particolari...), i giochi della software house inglese sono da considerare dei veri e propri capolavori, sotto entrambi questi punti di vista, anche se mancano invece di altre caratteristiche che avrebbero potuto farli diventare dei classici. A partire da Darklight Conflict, un simulatore spaziale distribuito dalla Electronic Arts, molto giocabile e molto bello graficamente, alla Rage hanno sempre puntato il dito sugli aspetti più tecnici del gioco, lasciando magari da parte quelli più ricercati come la longevità e le richieste hardware. Fu quindi la volta di Incoming (che trovate recensito qui su AVOC...), un vero e proprio capolavoro grafico, con effetti di luce fuori dal normale ed esplosioni incredibili, caratterizzato da una giocabilità grandiosa, ma con una longevità e uno spessore di gioco paragonabile alla durata che potrebbe avere un grosso sacchetto di popcorn o patatine nelle mie mani (ricordate che io sono una persona piuttosto famelica...). Incoming, ad un anno circa dalla sua uscita, appare oggi come una versione rinnovata e molto più spettacolare di quei coin-op – arcade di una volta, anche se il titolo della Rage aveva dalla sua una buona gamma di modalità disponibili e una serie di missioni da affrontare in parecchi modi diversi; però alla fine, il tutto risultava uno “sparaatuttoquellochetistaintorno”, in cui l’utilizzo del cervello era abbastanza limitato e la cosa più utile era quella di tenere il dito sul pulsante del joystick e cercare di premerlo il più velocemente possibile per far fuori gli alieni che, secondo la trama di Incoming, stavano per infestare la terra.

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Iniziamo a sparare in giro e, come potete vedere, questo è il risultato... I nemici si fanno veementi e la nostra reazione non può attendere...

Il titolo dalla Rage, visto l’altissimo livello tecnico, ha venduto parecchio, ma non dobbiamo dimenticare che, con molte delle schede 3D di seconda generazione, questo era incluso in bundle, tanto da rivaleggiare con Mechwarrior 2 in quanto al gioco incluso nella maggior parte dei bundle delle schede 3D (il titolo della Activision era incluso in quasi tutte gli acceleratori 3D di prima generazione...). E’ passato ormai un anno e le caratteristiche grafiche di Incoming non fanno più così paura, soprattutto dopo aver visto quello che possono fare i nuovi chipset grafici (ovvero Voodoo3, TNT2, G400, Savage4 e vari altri...), alla Rage hanno deciso di realizzare un nuovo gioco che potesse dimostrare cosa le nuove schede 3D, sia dal punto di vista visivo che da quello sonoro, possono fare. Expendable è proprio questo: sono infatti supportate proprio tutte gli acceleratori grafici 3D in circolazione (oltre al supporto specifico per alcuni chipset, come il G400 della Matrox, per quello che riguarda il bump mapping...); quindi sia SBLive! che Aureal sono supportate e, inoltre, il titolo della Rage è ottimizzato per i Pentium III e per le CPU che supportano le estensioni 3DNow!, come il K6-2. Peccato che, e ve lo dico fin da ora, Expendable soffra degli stessi problemi che mostrano, in genere, tutti i titoli della Rage: grafica assolutamente sensazionale (che vedrete dagli screenshots che ho potuto grabbare...), giocabilità fenomenale (se poi avete un joystick con supporto Force-Feedback, sarete a cavallo...), tecnica sonora ineguagliabile, ma una longevità assolutamente bassa e delle richieste hardware abbastanza elevate, come d’altronde era logico pensare. Il nuovo titolo della software house inglese sembra una versione riveduta e aggiornata alle ultime tecnologie del buon vecchio Ikari Warriors, un gioco molto divertente che ha ormai fatto i suoi tempi e che, anni fa, spadroneggiava nelle sale giochi di tutto il mondo. Expendable parte con una introduzione molto corta, ma che ci fa capire perfettamente chi è il tamarro di cui prenderemo il controllo nei livelli che compongono il gioco. Già del menu principale, possiamo capire che la meccanica di gioco è alquanto semplice visto che, oltre alle solite opzioni di gioco, l’unica voce relativa al gioco vero e proprio prende il nome di “Inizia Partita Arcade”. Per farvi capire quanto alla Rage tengano agli aspetti tecnici dei loro giochi, basti pensare che, sia per quello che riguarda le opzioni video che per quelle relative al sonoro, tutto è personalizzabile (in quale gioco avete mai trovato l’opzione relativa alla geometria degli altoparlanti sonori?) per adattare il gioco alla incredibile varietà di sistemi posseduti dai videogiocatori. Scegliamo comunque di iniziare una nuova partita e vediamo cosa possiamo fare: è selezionabile il livello di difficoltà e abbiamo la possibilità di caricare una partita salvata.

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Una pioggia di colori! Come vedete, la grafica di Expendable è veramente eccezionale... All'inizio del secondo livello, vi ritroverete in questa cupa struttura...

Comunque, diamo inizio ad una nuova avventura (tanto per darle un nome...) e, dopo un breve caricamento, siamo trasportati all’interno del gioco. Nella migliore tradizione dei coin-op da sala giochi, a cui Expendable si ispira, dobbiamo premere il pulsante di fuoco per iniziare. La visuale che ci permetterà di vedere il personaggio che noi controlliamo si trova in alto, abbastanza distante dal muscoloso tamarro protagonista del gioco, ma che ci consente una visione molto ampia e comunque particolareggiata dei livelli di gioco. La prima cosa che salta subito all’occhio non appena abbiamo iniziato a giocare è l’estrema semplicità dello schema di gioco, che si potrebbe definire in due o tre frasi. Si tratta infatti di un: prendi un’arma e, se vedi qualcosa muoversi, sparagli addosso senza guardare di chi o di cosa si tratta. Questa schematicità estrema, infatti, garantisce al gioco una giocabilità ineguagliabile, che abbiamo visto raramente negli ultimi tempi. Con il vostro personaggio, dovrete muovervi per i livelli, cercando di stare attenti a non subire i colpi dei nemici e, con tutti i power-up che troverete a vostra disposizione durante il gioco (armi, bonus energia o aiuti di altro tipo...), dovrete farvi strada per arrivare alla fine, ottenendo il maggior numero di punti possibile (altra cosa presa dai coin-op...). Poi, avrete la possibilità di salvare solamente al termine di un livello, cosa fatta sicuramente per cercare di aumentare la longevità di gioco, ma che alla fine fa soltanto arrabbiare perchè molto spesso, vi capiterà di essere fatti fuori quando manca un niente al termine di un livello, cosa che vi porterà a ricominciarlo da capo, oppure per il nervoso, prendere il CD dal lettore e scagliarlo con vigore contro un muro. Vi parlavo in precedenza dei power-up che sono disponibili durante i livelli: potrete disporre, infatti, di un arsenale molto nutrito, con armi che vanno da un semplice cannone a particelle (che potrebbe essere dotato di un comodissimo mirino laser...) a missili di potenza inverosimile; separatamente alle armi “convenzionali”, poi, potrete disporre di granate di vario genere, utili soprattutto quando volete far fuori un qualche gruppo di nemici che vi vengono addosso; ci sono poi i power-up che vi consentiranno di recuperare energia, tempo e così via.

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I soliti effetti pirotecnici e il solito fuoco a casaccio... Stiamo giocando in due, per cercare di aiutarci nello svolgimento del gioco...

Un altro elemento che vi costringerà a terminare le missioni in velocità è proprio quello relativo al tempo: infatti, ogni livello ha un tempo limite per essere portato a termine, alla fine del quale verrete uccisi, cosa che vi costringerà a ricominciarlo dall’inizio. Potrete disporre poi di un certo numero di “Continue” che, in caso di morte prematura, vi permetteranno di proseguire la partita dal punto in cui siete stati croccati. Oltre a sparare, chiaramente, durante il gioco, per aprire certe porte, dovrete scovare, sparse per i livelli, alcune schede d’accesso che vi consentiranno di fare questo. Uno degli obbiettivi del gioco, poi, è quello di salvare gli ostaggi che hanno fatto gli alieni, cosa che vi permetterà di avere una quantità di punti maggiore al termine del livello. Un’altra delle possibilità che Expendable vi offre, poi, è quella di giocare in due contemporaneamente sulla stessa schermata, in una sorta di co-op mode che ricorda molto il leggendario Chaos Engine dei Bitmap Brothers. Ma ora parliamo della grafica: in Expendable questa è il vero e proprio canto del cigno della categoria; esplosioni spettacolari e multicolore, riflessi di qua e di là, movimento dell’acqua realistico e ottimamente realizzato, e così via dicendo. Alla Rage hanno dimostrato che sotto questo punto di vista ci sanno veramente fare, anche se forse dovrebbero pensare di più ad altri aspetti del gioco. Credo comunque di avervi detto abbastanza su quello che può offrire Expendable. Per tutto il resto, quindi, vi rimando al commento.

Titolo: Expendable
Software House: Rage Software
Sviluppatore: idem
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 200, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 300 Mb Hard Disk, Scheda Audio comp. DirectX 6, Acceleratore 3D comp. D3D, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Scheda Audio 3D, Acceleratore Grafico Comp. D3D di seconda o terza generazione, Joystick con Force-Feedback.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Matrox Millennium 4 Mb, Sound Blaster Live!, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Pioneer SCSI 12x, Lettore DVD DVS 30x, Microsoft Sidewinder Force Feedback Pro. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
La grafica di Expendable è veramente spettacolare. Esplosioni pazzesche, effetti di luce fenomenali, con alcune schede 3D ci sono effetti grafici molto particolari. Un plauso alla Rage per il solito grande lavoro sotto questo punto di vista.

Effetti Sonori -
Tutte le schede sonore 3D sono supportate e potete definire tutti gli aspetti per avere un sonoro preciso e migliore. Comunque, gli SFX sono ben fatti, ma non eccelsi.

Musica -
La musica svolge un compito non importantissimo, ma di semplice accompagnamento alla vostra scia di morte e distruzione. Comunque, non l’ho gradita moltissimo.

Giocabilità -
Expendable mostra una giocabilità che ricorda quella dei coin-op di una decina di anni fa. Con qualunque sistema di controllo, non farete sicuramente fatica a giocare e vi divertirete come dei matti. Se poi avete un joystick con Force-Feedback, starete ancora meglio.

Longevità -
L’aspetto in cui Expendable mostra tutti i suoi limiti. Mettetevi di impegno e, anche al livello di difficoltà massimo, impiegherete poche ore per terminarlo. La prossima volta, parlo alla Rage, sarebbe auspicabile un maggior numero di livelli e, soprattutto, uno schema di gioco meno monotono e più complesso di questo.

Real. Tecnica -
Non abbiamo quasi mai assegnato un 10 a questo aspetto, ma alla Rage si meritano comunque un premio per aver creato un titolo che supporta tutte le tecnologie presenti attualmente sul mercato e non dà problemi con nessuna di esse.

Ric. Hardware -
Un Pentium II, dai 266 Mhz in su, è vivamente richiesto se non volete passare gli anni (magari aumenta la longevità...) davanti al monitor, con almeno 64 Mb di Ram, 300 Mb di spazio su Hard Disk e una bella scheda 3D di seconda o terza generazione. Se poi avete altre migliorie tecniche, andrà tutto a vostro vantaggio.

Totale -
Volevate un gioco con una grafica stupefacente? L’avete trovato. Volevate un gioco che sfruttasse qualunque tecnologia visiva o sonora presente sul mercato? Expendable fa al caso vostro. Volevate un gioco dalla giocabilità ineguagliabile? Eccovelo qua. Cercavate qualcosa che vi tenesse impegnati per un po’ di tempo? Mi spiace, avete sbagliato recensione. Expendable è un gioco quasi schizofrenico, come d’altronde tutti i titoli della Rage. Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte al canto del cigno della categoria: grafica pazzesca, giocabilità elevatissima, sonoro in 3D molto realistico. Dall’altra parte, invece, la longevità è incredibilmente bassa, e questo ci obbliga ad abbassare il voto, visto che spendere 90 carte da mille, per poi terminare il gioco dopo poche ore, fa un po’ arrabbiare. Alla Rage l’invito a creare giochi con grafica alquanto spettacolare e giocabilità elevata, ma un po’ più spessi dal punto di vista dello schema di gioco e della longevità (speriamo in Hostile Waters...). Byez.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.


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