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Recensione di: Fabio "Fax" Turroni


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Dopo l'uscita negli Stati Uniti del film "Star Wars: Episode 1 - The Phantom Menace" (che quel fortunello del capo ha già avuto occasione di vedere, mannaggia...) (e che tengo in cassaforte per non farlo vedere a nessuno... ndBill), la Lucasarts, già responsabile di titoli come Grim Fandango e la saga di Monkey Island (si dice che stia preparando anche il quarto capitolo della serie) (sono notizie non ufficiali, ma sembra proprio di sì...ndBIll), Indiana Jones (ultimo in ordine di creazione sarà Indiana Jones and the Infernal Machine, un action game 3D alla Tomb Raider...), ha iniziato a tartassare il mercato facendo uscire una serie impressionante di giochi ad altissimo livello proprio sul film in questione: La Minaccia Fantasma, un action game 3D; Racer, un divertente racing game, X-Wing: Alliance, nuovo gioco della vecchia saga e appunto questo The Gungan Frontier, titolo di cui si è sentito parlare poco (infatti non sappiamo come abbia fatto Bill a procurarselo...) (ti devo svelare le mie fonti? ndBill) del quale ora vi andrò gentilmente (sono obbligato...) a parlare. George Lucas, vent'anni dopo quel lontano 1979, quando Guerre Stellari comparve per la prima volta sugli schermi cinematografici e diede inizio alla celeberrima trilogia, torna sul grande schermo con The Phantom Menace, ovvero il primo episodio, riferito alla lotta per il pianeta Naboo, del quale, se non vado errato, i cavalieri Jedi oscuri vogliono impossessarsi. Dal primo episodio del 1979 sono passati venti lunghi anni, ma il cinema ricorderà la data di uscita di Guerre Stellari per un motivo non tanto economico, ma perchè quello fu il primo vero film con effetti speciali.

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Oggi si critica George Lucas perchè su questo suo nuovo capolavoro grava l'accusa di essere un film senza trama (e lo è, in effetti...ndBill), un film vuoto di significato ma estremamente pieno di effetti speciali (mi sono commosso a tanto splendore visivo...ndBill): io credo che dire queste cose ancora prima di aver visto il film, uscito il 19 maggio negli States, sia prematuro, e anche se a me personalmente i film della saga di Star Wars proprio non piacciono, devo dire che se sta avendo un successo di tale proporzione un motivo ci sarà, e ritengo che molti giornalisti siano soltanto invidiosi dei loro colleghi americani che sono stati invitati alla prima mondiale del film, i quali non hanno proferito alcun giudizio negativo (su questo avrei qualche dubbio: Variety ha letteralmente ucciso TPM...ndBill). Il gioco che vi vado adesso a presentare non è propriamente un gioco guerresco, bensì di pace, perchè consiste nella creazione del pianeta Gungan, facendo crescere piante e animali all’interno di questo ambiente e fare in modo che la popolazione dei Gungan cresca prolificamente. All'interno del gioco troveremo tutti i personaggi che hanno caratterizzato la serie di Star Wars in senso positivo: da Obi Wan Kenobi ad Anakin Skywalker, da C1P8 alla regina Amidala (perchè mi fai pensare a Natalie Portman, grrr...ndBill). Scordatevi per questo gioco i cavalieri Jedi, Darth Maul, la Morte Nera e tutti i malvagi droidi, ma rilassatevi e pensate piuttosto che questo gioco sembra realizzato da Piero Angela e non dalla Lucasarts. Appartiene ad un genere diverso dal solito, e non è detto che sfonderà sul mercato, ma di certo non è da buttare via. A me sinceramente non piace molto, e pensate che dopo ore e ore di gioco non avevo ancora capito il gioco di parlasse (alè, andiamo bene...ndBill), e vi chiedo scusa anticipatamente se la recensione non sarà molto lunga, solamente che non penso ci sia molto da dire, in quanto come gioco non dice molto agli occhi del videogiocatore. E' vuoto e incomprensibilmente facile da giocare, e devo ammettere che dopo cinque ore che giocavo avevo già totalizzato un punteggio altissimo, avevo dato la vita a centinaia di creature e piante, e ancora non avevo nè capito cosa dovessi fare, nè se quello che stavo facendo era giusto (infatti, Gungan Frontier è un gioco per bambini, e io da carogna che sono, non te l’ho detto...ndBill). Voi penserete che io sia stupido (in effetti uno che in passato ha scritto che SWAT 2 è un bel gioco, è da manicomio criminale...) ma provateci voi a giocare con un gioco mai visto nè sentito, senza un manuale, per di più in inglese, e senza uno straccio di consiglio da parte di Bill. Di certo il gioco non offre spunti grandiosi per una recensione degna di nota, e per quel che mi riguarda è entrato e successivamente uscito dal mio PC nella più totale indifferenza e sveltezza, e penso proprio che mai ci tornerà.

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La Lucasarts ha sempre fatto giochi ad altissimo livello del calibro dei già citati Grim Fandango e Monkey Island, e anche gli altri giochi della saga di Guerre Stellari, ma penso che questo sia l'anello debole della catena: è monotono, privo di significato, scarso di particolari contenuti, grafica tutto sommato discreta e un sonoro tedioso, ma nonostante ciò non me la sento di condannarlo, in quanto comunque è sempre fratello del più famoso The Phantom Menace (ma forse è la pecora nera della famiglia...). Se devo proprio essere onesto io questo gioco non lo volevo neanche, ma Bill mi ha fatto una sonora lezione sul senso di dovere che noi recensori di AVOC abbiamo e in poche parole mi ha costretto ad accettare, minacciando che non mi avrebbe affidato le recensioni di Dungeon Keeper 2 e in futuro di Diablo 2, come già da tempo mi aveva promesso. Non ho ancora capito bene cos'è il senso del dovere di un recensore, e non so neanche perchè ho iniziato a fare il recensore (forse perchè sono venuto a trovarti a casa con un Kalashnikov carico e te l’ho puntato alla tempia? ndBill). So solo che ho iniziato per caso, e di punto in bianco mi sono ritrovato sommerso da giochi che volevano essere recensiti e che mi pregavano di provarli e analizzarli; in fin dei conti si tratta di un bel lavoro, anche se purtroppo alle volte capitano sotto mano dei giochi piuttosto brutti da recensire. Chiudo comunque questa parentesi, e fra un po' anche la recensione, scusandomi ancora per la sua cortezza (io proprio non so cosa dire...), passando ad analizzare gli aspetti tecnici del gioco, che nonostante tutto presenta una grafica davvero niente male, sebbene i vari ambienti di gioco siano un po' scarsi di colorazioni e particolari. Il sonoro si limita ai versi degli animali e null'altro. La giocabilità è indecifrabile, anche se comunque il gioco mi è sembrato facile e immediato. La longevità forse non potrà essere delle migliori, in quanto il gioco non è dei migliori, e penso che non rimarrà a lungo nei vostri hard disk. Se volete un consiglio comprate i suoi fratelli, ma lui emarginatelo!

Titolo: Star Wars: Episodio 1 - The Gungan Frontier
Software House: Lucasarts
Sviluppatore: Lucas Learning
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 100, 16 Mb Ram, 80 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX6, Mouse, Windows 95-98, Cd-Rom 4x.

Requisiti raccomandati: Pentium 120, 16 Mb Ram, SVGA 2 Mb, Scheda Audio 16-bit.

Gioco provato su: Pentium II 400, 64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.


Totale -
The Gungan Frontier è il fratello povero di tutti i titoli usciti e dedicati alla nuova trilogia. Un gioco insipido, con poca giocabilità e una longevità molto bassa, che non mi ha attratto molto, come avrete capito, e ho paura che non attrarrà neppure voi.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.