
Chiedo scusa al capo se solitamente lo tratto un po' male nelle recensioni, parlando a sproposito della sua "fortuna" (e qui ci può stare anche un bel doppio senso...), esprimendo le sue doti innate di pilota automobilistico e anche quelle di motociclista (se volete delucidazioni sugli argomenti sopra citati mandate una mail a Fabio e lui sarà felice di enumerarvi le varie ragioni per le quali viene continuamente sbeffeggiato...), e dopo il gioco che mi ha dato da recensire questa volta penso proprio che dovrò in futuro astenermi dal parlar male di lui (che comunque, e sottolineamolo, è abbastanza tollerante nei confronti dei suoi redattori..., l'Inter oggi ha vinto grazie a Baggio a Verona quindi vedi di essere buono!). Questa volta devo ammettere che la sua bontà è arrivata a livelli esorbitanti, tanto che il suddetto, senza neanche chiedermi se mi faceva piacere recensirlo, mi ha affidato uno dei giochi più belli che io abbia mai visto, ovvero questo Tony Tough and the Night of Roasted Moths (non chiedetemi cosa significhi di preciso il titolo perché non saprei darvi la benché minima risposta...). Forse il titolo è un po' assurdo, ma del resto un po' tutto il gioco è totalmente assurdo: il personaggio è assurdo, l'ambientazione è assurda, i personaggi secondari sono assurdi, gli enigmi sono assurdi e praticamente l'intera trama del gioco risulta essere assurda. Non fraintendete però il termine assurdo, perché "assurdo" è solitamente qualcosa che non ha ragione di esistere, e in effetti questo gioco è solo un gioco; il termine in sé non esprime pertanto alcun apprezzamento di carattere personale, né comunque è atto a disprezzare. Il tutto è assurdo perché al suo interno ci sono cose difficilmente pensabili nella realtà, che però rendono il gioco maggiormente apprezzabile dal punto di vista dell'atmosfera che gli sviluppatori sono riusciti a creare. Forse sono stato un po' contorto nel mio "dire", però spero che mi abbiate compreso lo stesso (dovete capirmi, per pietà, in quanto non avendo molto tempo per scrivere questa recensione sono stato costretto a portarmi il lavoro a scuola, e precisamente sto scrivendo durante l'ora di filosofia, al momento in cui il mio professore sta parlando dell'ambigua sessualità di Aristotele che era, per così dire, un po' "diverso", quindi pensate a quanto questa recensione possa essere contorta...). Finalmente dopo tanto tempo, e sono orgoglioso di poterlo dire, un bel gioco viene interamente sviluppato e prodotto in Italia: la software house che infatti a prodotto questo gioco è l'italiana Protonic Interactive. Non capita tutti i giorni che un gioco venga realizzato in Italia, e se poi è anche molto bello è giusto di conseguenza far conoscere al mondo intero che gli italiani non sono tutti "pizza e mandolino", luogo comune creatosi all'estero che definisce negli italiani un certo vagabondismo, e diciamo che tale diceria è solo un preconcetto venutosi a creare in America quando ad inizio secolo gli italiani emigravano alla ricerca di nuove opportunità. Non dimentichino gli americani che se non c'era Cristoforo Colombo, che il destino ha voluto fosse proprio italiano, loro non esistevano, e il Mc Donald's, la Coca Cola, Bill Gates, il Sexy Gate, Playboy e Baywatch sarebbero solo fantasie; il loro è un preconcetto di superiorità, ma chi tiene ancora in uso nella maggior parte dei suoi stati la pena di morte non può in alcun modo considerarsi, secondo me, superiore e all'avanguardia. Forse ho divagato in un estremismo, ma mi sentivo in dovere di dire ciò che pensavo, almeno in una cosa di questo genere.
Tornando alla recensione si può subito dire che si tratta di un tipo di gioco che ormai sta prendendo sempre più piede nell'intero panorama videoludico, ovvero l'avventura grafica punta e clicca, precursori del genere sono stati il ciclo di Monkey Island (della Lucasarts) (mentre attendiamo il quarto episodio, previsto per Settembre. Una bella e succosa preview in esclusiva al più presto...ndBill), la trilogia di Alone In The Dark (che non era propriamente un'avventura "punta e clicca", ma ha comunque espresso un genere nuovo che ora è molto diffuso e dal quale si sono poi tradotte avventure ben più complesse e di diverso stile come Resident Evil o il recente
Nocturne...), seguiti poi da giochi come
Grim Fandango, oppure come il ciclo del Mondo Disco (tratto dal genio narrativo di Terry Pratchett, che non finirò mai di ringraziare per avermi rallegrato con i suoi libri l'intera adolescenza...), o anche come le varie avventure della Cryo Interactive (graficamente sempre molto valide e, come raramente accade, in 3D). Nel mucchio delle varie avventure uscite, la maggior parte sono a scopo investigativo, con intricate trame ed enigmi difficili da risolvere, altre invece hanno lo scopo di coinvolgere il giocatore con le loro particolari ambientazioni, non essendo magari il massimo dal punto di vista della trama ma riuscendo a tenere incollato il giocatore allo schermo dall'inizio alla fine, altre ancora poi sono a scopo educativo, ma senza dubbio, la maggior parte, senza guardare il contesto, sono atte a divertire il giocatore. Questa avventura di sicuro riesce nel suo intento, ma dire che diverte è dire molto poco: già fa ridere solo il personaggio visto di per sé, poi anche il suo modo di parlare è estremamente buffo e la sua pessimistica visione della vita non fa altro che peggiorare la sua situazione, ricalcando in certi momenti tratti di vita a dir poco "fantozziana". Il personaggio in questione, il cui nome è "Tony, Tony Tough, investigatore privato, da dieci anni al servizio dell'agenzia investigativa Wallen & Wallen" (e qui non possono non venire alla mente, in base alla sua presentazione che ho fedelmente, o quasi, riportato, i film di James Bond...), è appunto un piccolo investigatore oppresso dalla sua gretta e iellata esistenza, deriso sempre da tutti, persino da sé stesso (da notare la maestria degli sviluppatori nell'inserire di tanto in tanto monologhi solitari tra Tony e sé stesso, dove egli si sbizzarrisce a rivangare frasi storiche della madre, ricordi di quando andava a scuola oppure cose abituali che faceva da piccolo, il tutto contornato da tremendi strati di pura comicità...); questo piccolo omuncolo, alto poco più di un metro, pesante quanto una formica, intelligente come un'ameba e importante quanto uno scarafaggio, è da secoli alla ricerca di casi interessanti e importanti da risolvere, i quali gli permetterebbero anche di riabilitarsi agli occhi dei colleghi, che per l'appunto sono persone più normali e di maggior successo, e un giorno, più precisamente una notte di Halloween, mentre egli non se l'aspettava, gli capita sotto mano un caso: si dice in giro che un individuo sospetto con una testa enorme si sia messo a rubare tutte le caramelle e i dolcetti a tutti i piccoli e ignari bambini della città (capirete queste cose anche dal filmato iniziale...); le lacrime dei bambini oltrepassano il suo impermeabile e arrivano al suo cuore (che bella metafora che ho fatto, sono davvero un grande poeta...vero?) molto sensibile, ed egli, credendo che il suddetto individuo sia un alieno venuto da un pianeta sconosciuto alla conquista della Terra, intraprende un'indagine ai limiti dell'incredibile contro un'ipotetica creatura che neanche si sa se esiste. Egli, con i suoi occhiali grandi quanto la faccia e con il suo impermeabile giallo, si mette al servizio (o almeno così crede di fare...) dell'umanità, abbandonando la ricerca del cervello ibernato di Adolf Hitler (la precedente indagine di cui si stava, fino a un secondo prima, occupando...), sperando un giorno di riuscire a salvare, ben conscio del fatto che la sua immane opera rimarrà comunque ignota a tutti.
Non sarà solo il nostro eroe nella ricerca della giustizia, perché al suo fianco c'è Pantagruel, un tapiro viola (vi assicuro che non è un nuovo premio di Striscia la Notizia, bensì è una creazione dei creatori del gioco...), grasso e tutto unto, che egli crede essere il suo fedele cagnolino. Purtroppo però, mentre è intento nelle indagini, Pantagruel viene rapito, ed egli, reperendo una lettera un cui gentilmente gli si riportava l'avvenuto rapimento del cane, abbandona le indagini correnti per salvare il suo piccolo aiutante nonché amico (è l'unico che ha, perso quello gli rimarrebbe da parlare solo con sé stesso...). La trama in apparenza è molto accattivante e il gioco si rivela degno delle più grandi avventure che lo hanno preceduto (Lucasarts docet...), però nel complesso, forse, ci si aspettava di più dal punto di vista della trama, la quale appare nel prosieguo del gioco troppo scontata, priva di colpi di scena o di avvenimenti eclatanti che renderebbero il gioco un capolavoro nel suo genere. E' comunque un gran bel gioco, grazie soprattutto al buon lavoro del team di sviluppo che è riuscito nella creazione di un prodotto bello da giocare e molto divertente, con una concentrazione incredibile nella ricerca umoristica e nella ridicolizzazione del personaggio principale, troppo spesso deriso dagli altri personaggi del gioco fino all'inverosimile. Nel giocarlo un po' non si può di certo non farsi apparire davanti agli occhi l'immagine di
The Curse of Monkey Island, terza avventura grafica del ciclo di Monkey Island, realizzato dalla Lucasarts, che con questa triade (presto quaterna...ndBill) di avventure ha riscosso un incredibile successo; non può non venire alla mente appunto perché le somiglianze sono incredibili: i realizzatori devono aver giocato parecchio al gioco della Lucasarts, e le ambientazioni che troverete nel gioco lo rivelano in parte, trattandosi di un Luna Park, di una barca di Pirati e anche di un'osteria pirata, ma non solo questi ambienti, ma tutto l'impianto grafico e lo stile dei personaggi ricalca molto lo stilismo della saga targata Lucasarts. Non dico che il gioco sia stato copiato perché non sono di certo così malizioso e cattivo, però le somiglianze ci sono, eccome se ci sono, e non sono nemmeno trascurabili dopo tutto; ultimamente si sono viste grafiche estremamente ben realizzate anche in questo genere di giochi (le avventure della Cryo soprattutto denotano una certa bellezza grafica...), quindi mi sento quasi in dovere di dire che la grafica di questo Tony Tough non è estremamente all'avanguardia, e se vogliamo ci ricorda molto il buon vecchio Sam & Max: Hit the Road, sempre della Lucasarts, e molte immagini, come potete vedere voi stessi, lo dimostrano.
Il sonoro è molto buono e nel complesso si può dire che il doppiaggio dei personaggi sia venuto piuttosto bene, sebbene di tanto in tanto si noti qualche ritardo o qualche sbavatura nelle battute; la musica risulta appropriata e fa da contorno adattandosi a tutte le situazione e a tutte le ambientazioni in cui il nostro amico Tony verrà a trovarsi. La giocabilità è molto elevata e nel complesso lo schema di gioco è uguale a tutte le altre avventure: come in
Discworld Noir o Monkey Island c'è un inventario dove riporre gli oggetti, combinabili come sempre tra loro, ci sono i dialoghi a scelta multipla e soprattutto tanti, ma tanti enigmi, molto difficili e con soluzioni a dir poco assurde e inimmaginabili. L'interfaccia quindi non vi darà problemi di sorta, anche perché i movimenti di Tony li gestirete voi col mouse, puntando le varie locazioni dove vorrete farlo andare, e anche l'inventario apparirà molto facilmente al semplice posizionamento del cursore del mouse sul fondo dello schermo. Forse alcuni enigmi saranno un po' complicati da risolvere, ma un'avventura che si rispetti è giusto che abbia anche un determinato livello di difficoltà; per i non avvezzi al genere è comunque presente una modalità di gioco più semplificata con alcuni enigmi già risolti per facilitare quel tipo di giocatori che non amano spremersi le meningi per vedere le sequenze finali dei giochi. In sostanza penso quindi che il gioco valga la pena di essere comprato, non tanto perché è stato realizzato in Italia o perché si tratta di una bella avventura per gli amanti del genere, ma proprio per il fatto che sia un bel gioco, adatto a tutte le età, alternativa ai violenti
Quake III Arena e Unreal
Tournament, e soprattutto piacevole per tutti quanti, coinvolgete e piano d'ilarità.
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Titolo: Tony Tough
and the Night of Roasted Moths
Software House: Protonic
Interactive
Sviluppatore: Nayma
Distributore: Leader
Prezzo: Lire 89.000
Requisiti minimi: Pentium
133, 32 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 170
Mb Hard Disk, Scheda Audio
e Video comp. DirectX6, Windows 95/98.
Requisiti consigliati: Pentium
200, 32 Mb Ram, Cd-Rom 8x, Scheda Audio 16-bit,
SVGA 4 Mb.
Gioco provato su: Pentium II 400,
64 Mb Ram, CD-Rom 32X, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster AWE 64.Con questa
configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di problema.
Grafica - 
Una bella grafica animata, forse non troppo moderna, ma che riesce a rendere il gioco ancora più bello e più gradevole, agli occhi soprattutto dei giocatori più giovani, che di sicuro apprezzeranno questo titolo.
Effetti Sonori - 
Diciamo che il sonoro è limitato al doppiaggio dei personaggi, a parte magari qualche rumorino di sottofondo delle ambientazioni, e nel complesso si può affermare che il lavoro svolto sia anche in questo caso molto buono.
Musica - 
Appropriata a tutti i momenti del gioco e soprattutto orecchiabile.
Giocabilità - 
Non si può certo dire che il gioco sia complicato, avendo il personaggio solo quattro possibili azioni da compiere (parlare, esaminare, usare un oggetto o raccoglierlo...), anzi, penso che anche senza il piccolo manuale presente col gioco si riesca a padroneggiare i controlli alla grande; l'inventario è ben organizzato e in sostanza la difficoltà del gioco non intacca minimamente il divertimento.
Longevità - 
Io sono fatto così: se un gioco è bello e merita di essere giocato, finché non sono riuscito a finirlo, dal mio hard disk non si muove; il gioco è bello e soprattutto merita di essere giocato, di conseguenza penso che ci possiate buttare via molto tempo.
Real. Tecnica - 
Sono davvero contento che l'intera troupe di realizzazione sia italiana, ma indipendentemente da ciò si evince la grande realtà che è il gioco stesso, quindi anche se fosse stato fatto in Congo o in Messico il mio giudizio non cambierebbe affatto.
Ric. Hardware - 
Bastano un P200, 32 Mb di Ram e una SVGA veloce.
Totale - 
Forse è un otto molto grasso, o per meglio dire robusto (citazione da quel gran cartone animato che è South Park...), solo che non essendo, come già detto in sede di recensione, un capolavoro, il voto non può di conseguenza essere un nove, voto ormai riservato a quella ristretta cerchia di giochi destinati ad entrare nella storia (i nove o i dieci, voto che ormai non si dà più, che vedevate in passato non sono quindi paragonabili ai nove di oggi, essendo maturata la rivista verso una maggiore severità nell'ottica di giudizio...).
Ringraziamo Leader
per averci fornito il materiale recensibile.
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