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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Se devo essere sincero, di questi ultimi tempi, sono stati veramente pochi i giochi che attendevo con impazienza per giocarli e per recensirli. Questi titoli erano Heretic 2, Half-Life, Thief (la cui recensione non dovrebbe tardare molti giorni….), Wargasm e questo Dark Vengeance. Come avrete notato, i titoli tra questi che sono già stati recensiti, vedono la mia firma al termine della recensione e, sia per Thief che per Wargasm, ho idea (siccome il caporedattore sono io, per cui comando io……) che la recensione finale sarà realizzata dal sottoscritto. Forse, il meno noto ai più (visto che in effetti, qui in redazione, solamente io e Mad lo conoscevamo…..) è proprio questo Dark Vengeance, un action/adventure 3D in terza persona, alla Tomb Raider (forse, più alla Die by the Sword/Heretic 2….), sviluppato dalla Reality Bytes, una nuova software house che esordisce nel mondo dei videogames proprio con questo titolo. Inizialmente, purtroppo, Dark Vengeance, non avrebbe dovuto avere un publisher, ma la GT Interactive, uno dei giganti dell’entertainment mondiale con EA e Activision, ha intuito le potenzialità di questo titolo, acquisendo così i diritti di publishing del gioco, proprio come era successo per Powerslide (anch’esso inizialmente senza publisher, perché sviluppato da una software house esordiente, ma in seguito acquisito dalla GT Interactive…..). Bene, dopo aver giocato a Dark Vengeance per qualche giorno, ed averlo quasi terminato, mi sono fatto un giudizio, purtroppo, leggermente inferiore alle aspettative, ma ciò non significa affatto che ci troviamo davanti ad un brutto gioco, anzi…. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, contemporaneamente alla versione PC è stata resa disponibile anche la versione Mac, che supporta tutte le tecnologie in auge sulla macchina della mela (che, almeno per quello che riguarda il mercato videoludico, sta subendo una grossa rinascita: basti pensare che sia Quake III Arena che Unreal Tournament, usciranno contemporaneamente per PC e Mac….).

Nanoc sta effettuando delle flessioni, allenandosi per la lotta che dovrà affrontare... Vi parlavo della scia che appare al momento di sferrare un colpo. Eccovela....

La versione PC, che poi è l’oggetto della nostra recensione, supporta tutte le più recenti tecnologie di accelerazione tridimensionale, sia per quello che riguarda la grafica, che per il sonoro. Il gioco, infatti, supporta, oltre al tradizionale Direct3D, per la grafica, anche la tecnologia 3DNow! di AMD, utilizzata nei processori K6-2 e, per quello che riguarda la parte sonora, le librerie EAX proprietarie della Creative, per l’utilizzo del gioco con una Sound Blaster Live! Ma andiamo al dunque, e iniziamo a parlare del gioco. Dopo l’installazione ed un breve caricamento (il gioco non presenta alcuna sorta di introduzione…..), passiamo subito al menu principale. Evitiamo di parlare della storia, cosa che richiederebbe lo spreco di una quantità incredibile di caratteri, e cominciamo rapidamente a giocare. E’ possibile scegliere uno tra i tre personaggi disponibili per affrontare l’avventura: abbiamo Nanoc il Gladiatore, grosso e potente; Kite l’Imbrogliona, veloce e agile; e Jetzel lo Stregone, cattivo e furbo, grazie all’uso della magia. Ognuno di questi tre personaggi possiede caratteristiche peculiari, che lo differenziano dagli altri e che quindi vi costringono ad affrontare il gioco in maniera diversa, a seconda del losco figuro che sceglierete per giocare. La stessa cosa si ripercuote poi sulle armi e sugli oggetti che si possono raccogliere durante l’avventura, che risultano, anche in questo caso, differenti per ogni personaggio. Il Gladiatore, per esempio, possiede armi piuttosto ingombranti, ma dalla potenza devastante, che faranno un gran male a chi ci si metterà contro; l’Imbrogliona, invece, possiede armi piuttosto piccole, a livello di grandezza, ma che richiedono una certa velocità e prontezza per essere utilizzate; lo Stregone, come è plausibile pensare, possiede armi quali bastoni magici (molto simile alla mitica Hellstaff dei vari Heretic/Hexen) e altre che fanno, logicamente, tutte ricorso all’utilizzo della magia. Come dicevo prima, ogni personaggio possiede nove armi e quattro oggetti esclusivi, anch’essi connessi (scusate il gioco di parole….) alle caratteristiche del personaggio, che potranno portare, nel corso del gioco, notevoli vantaggi (come diventare invisibili per un certo periodo ai nemici, oppure creare un clone per distrarli…..).

Lo stregone dispone di armi più o meno potenti. Questa è una delle meno potenti.... Sim Salabim! Oops... siamo spariti. Ma perchè questo continua ad inseguirci?

Ci sono poi anche power-up comuni, come quelli per ripristinare la propria energia, oltre ad altri atti a creare effetti istantanei e al mana, indispensabile, nella maggior parte dei casi, allo stregone. Giocandoci, per alcuni aspetti (anche se, a mio avviso, i due giochi sono completamente differenti….), DV mi ha ricordato molto un titolo della Eidos uscito in estate, ovvero Deathtrap Dungeon. Questo per l’incredibile quantità di nemici che i grafici della Reality Bytes hanno inserito nel gioco: ci sono circa 25 nemici, più i temibili boss finali, che risultano (anche ai livelli di difficoltà meno elevati) molto difficili da sconfiggere. Il titolo Eidos ne possedeva all’incirca una cinquantina, molto differenti dal punto di vista dell’aspetto, presentando uno dei bestiari più vari mai visti in un videogioco. In DV, i nemici sono riconducibili ad alcuni sotto-generi, che presentano caratteristiche di attacco abbastanza differenti l’uno dall’altro: in linea di massima, non potrete utilizzare la medesima tattica per metterli a terra, senza contare che, a seconda del personaggio che sceglierete, dovrete comunque affrontarli in modo diverso. Questo è sicuramente un toccasana per la longevità, che vi permetterà di giocare per almeno tre volte, se vorrete terminarlo con tutti i personaggi e bisogna sicuramente fare un plauso agli sviluppatori per questa scelta. Comunque, entrati nell’ambiente 3D di carattere medieval-fantasy del gioco, vengono portati alla luce tutti i pregi di questo titolo, ma anche le magagne che, sulla carta, non ci si attendeva. La grafica risulta molto particolareggiata e bella, con effetti di luce che risaltano abbastanza e modelli tridimensionali convincenti: l’unico problema riguarda a mio avviso i nemici, che in alcuni frangenti, deficitano di qualche frame di animazione, il che li porta a muoversi a scatti. Un’altra cosa che non ho gradito (ma questo è un parere puramente estetico, assolutamente opinabile…..) è la comparsa di una scia luminosa quando uno dei personaggi picchia un nemico: in questo caso, DV mi ha ricordato molto Nightmare Creatures della Kalisto, e purtroppo, la cosa non mi ha entusiasmato del tutto.

Kite in tutto il suo splendore. Non può competere con Lara Croft, ma anche lei fa la sua figura..... Abbiamo lanciato una potente tromba d'aria, dagli effetti devastanti.....

Vi dicevo all’inizio che non è presente alcuna intro all’inizio del gioco; bene, all’interno di DV, le uniche sequenze animate (molto brevi, inoltre….) che potrete vedere, sono realizzate con l’engine del gioco, e si integrano perfettamente all’interno di questi. Dal punto di vista del sonoro, DV si difende molto bene, soprattutto grazie al supporto dell’accelerazione hardware tramite le varie SB Live! della Creative: in questo caso, il gioco diventa molto immersivo, e vi sembrerà proprio di stare all’interno del mondo in cui state giocando. I problemi arrivano per quello che riguarda il sistema di controllo: purtroppo, non è il più comodo che si sia visto negli ultimi tempi, e soffre particolarmente quando si devono picchiare i nemici. A volte partono colpi in meno, altre volte colpi in più, costringendovi, in certi casi a perdere energia per ovviare a questi (indipendenti dalla vostra volontà….) errori. Poi, forse per colpa di strani problemi dell’engine grafico, a volte finirete in punti abbastanza strani, o non riuscirete ad andare dove volete. Per quello che riguarda la longevità, nulla da dire, anche perché i tre personaggi presenti e il livello di difficoltà ottimamente bilanciato, vi faranno rimanere attaccati al monitor per un certo periodo (se non sarete costretti a cercare di giocarlo il più velocemente possibile come è successo al sottoscritto…..). Per gli altri aspetti, ve ne riferirò nel commento. Prima di concludere, però, due piccole note: all’interno del gioco è presente un menu contenente cheat disponibile fin dall’inizio, che vi consentirà di usufruire di alcune facilitazioni non proprio corrette ai termini del gioco. C’è poi la possibilità di giocare anche in multiplayer, sia in Deathmatch che in modalità Capture the Flag; una cosa curiosa, poi, sempre per il gioco multiplayer, è la possibilità di fare da spettatore ad una partita combattuta da altri, solamente per il gusto di vedere e, magari, imparare qualche trucchetto del mestiere. Bene, per ora è tutto, anche perché AntZ (tradotto in italiano con l’immondo titolo di "Z" La Formica…..) mi sta aspettando, per cui passiamo al commento.

Titolo: Dark Vengeance
Software House: GT Interactive
Sviluppatore: Reality Bytes
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 89.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 MB di RAM, Cd-Rom 4x, 50 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 233, 32 Mb Ram, 300 Mb Hard Disk, Cd-Rom 8x, Sound Blaster Live!, Acceleratore grafico 3D comp.D3D.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster Live!, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Grafica -
Alla Reality Bytes hanno svolto un buon lavoro. La grafica è di ottimo livello e fa un sapiente uso di tutte le potenzialità offerte dalle schede 3D. Purtroppo, però, l’engine in alcuni frangenti mostra alcuni problemi che, a mio avviso, potevano essere risolti.

Effetti Sonori -
Molto immersivo (se si possiede una Sound Blaster Live!) e azzeccato per il titolo in questione.

Musica -
Una colonna sonora piuttosto buona, che si adatta perfettamente all’atmosfera di Dark Vengeance.

Giocabilità -
Le magagne vengono fuori tutte in questo punto. Il sistema di controllo non è eccessivamente buono, e soffre particolarmente in alcuni punti, come ribadito nella recensione. Sicuramente, si poteva fare qualcosa di meglio in questo aspetto.

Longevità -
Tre modi completamente diversi di affrontare il gioco, che già di per sé offre una discreta sfida, e un livello di difficoltà ottimamente calibrato. Cosa volete di più?

Real. Tecnica -
Dal punto di vista tecnico, per quello che riguarda il gioco, nessun problema. I problemi ci sono invece per quello che riguarda il CD del gioco. A causa del formato ibrido MAC/PC, su alcuni lettori, il CD potrebbe non essere letto al primo colpo. Ma vi offro anche la soluzione al problema: tenete premuto il tasto Windows (quello con il logo dell’OS Microsoft) o Ctrl+Esc, mentre il lettore Cd-Rom tenta di leggere il supporto. Dopo circa mezzo minuto, tutto andrà a buon fine e voi potrete giocare senza alcun problema.

Ric. Hardware -
Almeno un PII 233 con 32 Mb Ram e acceleratore 3D per godersi il gioco ad una velocità accettabile. Ovvio che, poi, più potente è il vostro PC, meglio è….

Totale -
Devo dirvi che dare un giudizio finale a Dark Vengeance è una cosa molto difficile, ma siccome mi sono dato questo compito, lo devo pur fare. Il gioco è più che buono per la quasi totalità dei vari aspetti tecnici, ma delude assolutamente dal punto di vista della giocabilità. Questo è un aspetto molto importante, ma visto il coinvolgimento che ho provato giocando a DV e la notevole longevità, cosa rara di questi tempi (anche Heretic 2, bello quanto si vuole, ma molto veloce da terminare…..), sono spinto a chiudere un occhio e, se gradite il genere, a consigliarvi anche di inserire Dark Vengeance all'interno della vostra collezione di software. Per ora è tutto. Byez.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.