
Mannaggia alla pupazza! Non
capita molto spesso di iniziare un articolo in questo modo, ma se ogni
tanto la sfiga non colpisce, a quanto pare, non va proprio bene.
Infatti, pur di non far saltare certe preview, molto attese da voi
lettori, si è costretti a sottostare a compromessi che non fanno
neppure molto piacere. La preview di Shadow Company, che state
leggendo al momento, doveva essere affidata al prode Matteo
Evangelisti, che invece si ritroverà sulla scrivania la versione
preview di un altro titolo, che risponde al nome di Nocturne.
Dell’avventura horror in 3D della Terminal Reality, pubblicata da
Take 2, infatti, questa mattina è arrivata in redazione una versione
preliminare, fatta appunto per realizzarci poi una preview. Inutile
dire che ho strappato letteralmente il pacchetto con il CD dalle mani
del corriere e mi sono subito catapultato sul mio PC per provarla, ma
l’incredibile instabilità e, soprattutto, il fatto che dovessi
ricorrere a dei sabba satanici per farla partire, mi hanno fatto
desistere. Il motivo: la beta in questione supporta qualunque tipo di
scheda 3D, eccetto, a quanto pare, tutte quelle targate 3DFX, a
partire dal Voodoo 2 in su. Chiaramente non sarà un problema della
versione finale, ma per questo motivo, la preview di Nocturne sarà
affidata all’unico redattore a portata di mano che non possieda una
3DFX di qualunque genere, ovvero il nostro Evanz (che ha una Matrox
G200…). Sperando di farlo contento lo stesso, vi comincio a parlare
di questo Shadow Company, strategico in tempo reale, sviluppato
dall’americana Sinister Games. SC (d’ora in poi, lo chiameremo così…)
faceva parte del gruppo di titoli che la Interactive Magic, che si
occuperà solo di gioco on-line, nel futuro, ha venduto alla Ubi Soft,
insieme a Mortyr e Seven Kingdoms II. Dalla versione preliminare in
mio possesso, ho potuto notare che si tratta di un titolo con
parecchie potenzialità, che cercherò di evidenziarvi. Innanzitutto,
SC assomiglia molto di più ad uno strategico alla Commandos, che alla
TA: Kingdoms o alla Tiberian Sun, tanto per fare un esempio. Commandos
e il suo pseudo seguito (Beyond the Call of
Duty, per la cronaca…)
erano bidimensionali, mentre questo SC è totalmente in 3D. Ma non
come Hidden & Dangerous, bellissimo titolo sviluppato dai
cecoslovacchi della Illusion Softworks, in cui potevate controllare il
vostro personaggio, sia in prima persona che in terza persona, e
vivere la guerra direttamente, ma proprio come nello stesso Commandos,
selezionando ogni singolo uomo, come in un normale strategico, ma con
l’importante differenza che la prospettiva di gioco è 3D, con la
possibilità di ruotare completamente la visuale o di zoomare o
portare indietro la telecamera virtuale, in modo da avere sempre la
migliore visione del campo di battaglia. I protagonisti di Shadow
Company sono un gruppo di mercenari, che sono stati mandati negli
angoli più sperduti a compiere particolari missioni per conto di
governi di vari paesi e organizzazioni governative. Una delle missioni
che ho potuto provare, infatti, è ambientata in Angola, dove i nostri
eroi devono liberare dei prigionieri in mano a dei cattivissimi
guerriglieri e poi disattivare un reattore nucleare, facendo
attenzione a non cadere nelle mani dei soldati nemici, armati fino ai
denti, che non si pongono problemi morali a farvi cadere sul campo di
battaglia. Il problema è che, almeno nella missione da me provata,
non siete un esercito composto da un numero incredibile di soldati, ma
siete semplicemente in tre.
Se questo risulta sicuramente un pregio,
per quello che riguarda la longevità generale del gioco, visto che la
difficoltà aumenta, dall’altra parte, potrebbe invece risultare una
cosa piuttosto noiosa, siccome correte il rischio di finire la
missione in modo prematuro molto spesso. Ognuno degli uomini che
avrete a disposizione nelle missioni possiede determinate
caratteristiche che vi sarà molto utile conoscere per definire la
strategia che potrà portarvi a terminare in modo adeguato la
missione. A seconda della difficoltà della missione e di come state
portando avanti il gioco, vi saranno affidati un determinato numero di
uomini, che va da un minimo di tre (come nella missione da me provata
e duramente portata a termine…) ad un massimo di sei o sette.
Chiaramente, più mercenari avrete a disposizione, più facile
dovrebbe essere il vostro compito, anche se dovrete sempre gestirli
adeguatamente per evitare che qualcuno di loro si faccia cogliere di
sorpresa. Il sistema di controllo è quello di tutti gli altri RTS che
conosciamo: utilizzando il mouse, possiamo selezionare, semplicemente
cliccando, oppure, se vogliamo selezionarne di più, formando un
rettangolo che li includa tutti. Dovrete sempre stare attenti a
muoverli nel modo giusto, anche a seconda della posizione in cui si
trovano, per evitar loro una brutta fine. Ogni uomo dispone poi di un
inventario, nel quale può inserire tutto quello che trova per terra,
dopo aver ammazzato qualche nemico, oppure in giro per il campo di
battaglia. L’inventario ha, chiaramente, delle limitazioni, perché
non può contenere più di un determinato numero di oggetti, cosa che
lo fa risultare un po’ più realistico. Per fare un esempio, mi è
capitato di essere a corto di forze con uno degli uomini e di dover
raccogliere un medikit; ho dovuto scaricare una certa parte delle cose
di cui era in possesso, per riuscire a tirare su il rifornimento di
energia, e poi utilizzarlo. Le armi che poi troverete in giro sono
piuttosto varie, e spaziano da tradizionali pistole a mitragliatrici
AK-47, bazooka, cannoni; si tratta quindi di armi abbastanza
realistiche e che, nei momenti di guerra, vengono spesso utilizzate. I
nemici, invece, oltre a muoversi tranquillamente armati sul campo,
dispongono di postazioni fisse e mobili, di cui potrete appropriarvi,
ma da cui dovrete comunque stare attenti, per i soliti motivi che non
sto a spiegarvi. Una delle peculiarità del titolo della Sinister è
proprio quella di poter utilizzare i veicoli che trovate sul campo e
che, chiaramente, funzionano. Potrete quindi fare uso di jeep di
diversa grandezza, carri armati e altri mezzi, che potranno esservi
molto utili per azioni particolarmente difficili. Spero abbiate capito
che l’ambientazione in cui sono collocate le missioni di SC è molto
realistica, visto che si tratta di luoghi reali. Nella missione da me
provata, i miei tre mercenari avevano il compito di assaltare un campo
costituito da tende in Angola e, poi, seguendo quello che diceva il
briefing, portare a termine gli altri obbiettivi. Parlando di
briefing, non si può dire che questo sia molto dettagliato e cerchi
di spiegarvi al meglio quello che dovrete fare, in modo da non trovare
difficoltà nella comprensione, almeno da questo punto di vista.
Inoltre, può sempre essere richiamato, in modo da averlo sempre
sott’occhio, in caso vi siate dimenticati qualcosa di importante.
Ritornando a parlare del sistema di controllo, quando avrete scelto di
selezionare più uomini contemporaneamente, potrete usufruire di
formazioni d’attacco particolari. Mi spiego meglio: i vostri uomini
assumeranno un determinato allineamento, che può essere a freccia, a
fila indiana, o a semplice linea, per andare nella posizione dove li
avrete diretti. Per fare queste operazioni e altre, come la possibilità
di consultare l’inventario, o quella di ruotare e zoomare la visuale,
potrete utilizzare la comoda interfaccia situata in basso a destra
dello schermo, in cui sono disponibili tutti i pulsanti necessari per
eseguire queste operazioni. Sempre lì, in basso allo schermo, viene
visualizzata la situazione di ogni singolo mercenario, sia a livello
di energia che a livello di equipaggiamento, in modo da capire come
dovrete affrontare da quel momento in avanti, la missione. La
possibilità di modificare la visuale permette, al contrario di altri
RTS bidimensionali, di poter andare a controllare sempre in ogni posto
del territorio su cui è ambientata la missione, senza la presenza
della classica “Fog of War”, tipica in questo genere di giochi.
Possiamo adesso parlare, dopo aver spiegato, per quello che abbiamo
capito dalla versione in nostro possesso, del gioco, degli aspetti
tecnici. La grafica sfrutta l’accelerazione 3D tramite D3D e risulta
molto ben realizzata. La visuale ricorda molto una via di mezzo fra
quella di Myth e quella di Warzone
2100, permettendo di avere sempre
sotto controllo ogni punto del campo di battaglia, vista anche la
possibilità di ruotare e zoomare la visuale. Inoltre, sia i
mercenari, che gli ambienti dove si svolgono le missioni risultano
molto particolareggiati e sempre definibili, a qualunque distanza. Per
quello che riguarda il sonoro, i risultati sono buoni e se siete in
possesso di una scheda sonora 3D potrete sempre udire da quale
direzione arrivano i nemici. Per quello che riguarda il sistema di
controllo, la Sinister ha implementato il tradizionale sistema via
mouse, con l’aggiunta di una buona interfaccia per gestire il tutto.
Per quello che riguarda le richieste hardware, al momento il gioco
girava fluido a partire da un PII 266 con 64 Mb di Ram e una scheda
3D, ma nella versione finale queste saranno abbassate, siccome alla
Sinister devono ancora effettuare un discreto lavoro di
ottimizzazione. Il gioco, allora, sotto etichetta Ubi Soft, è
previsto per Novembre, sempre che non ci siano altri ritardi. Vi
lascio allora alla prima impressione.
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Titolo:
Shadow Company: Left for Dead
Software House: Ubi Soft
Sviluppatore: Sinister
Games
Data d'uscita prevista: Novembre '99
PRIMA IMPRESSIONE
Shadow Company ha suscitato
in redazione un discreto interesse e, dalla versione preliminare che
abbiamo avuto la possibilità di provare, si possono notare tutte le
potenzialità di un titolo che, all’uscita, potrebbe rivelarsi
l’unica alternativa allo strapotere del titolo dei Pyro Studios (i
creatori di Commandos, che dovrebbero presentare il vero seguito del
gioco, che sarà in 3D, almeno si dice, all’ECTS di inizio Settembre
a Londra…), visto il notevole miglioramento grafico e
l’affinamento del modo di giocare. La data d’uscita è prevista
per Novembre ma, comunque, speriamo di proporvi una recensione del
gioco al più presto. Byez.
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