
Il mercato dei videogiochi
è un settore in continua evoluzione, tant’è che dalle poche
software house che esistevano in passato, se ne sono formate
tantissime, a causa di scissioni interne ai vari gruppi di
sviluppatori, che così hanno dato vita a nuove formazioni, che hanno
stretto accordi, magari, con publisher diametralmente opposti a quelli
da cui dipendevano in precedenza. Ora non sto a farvi qualche esempio,
anche perché non ci troviamo nel luogo più appropriato, però
sappiate che questo fenomeno sta aumentando sempre di più. Il
risultato di tutto ciò è il sicuro aumento di prodotti da immettere
sul mercato, cosa che porta i vari publisher, magari per tempi di
sviluppo troppo lunghi o perché il gioco è dichiarato obsoleto
rispetto a quello che c’è sul mercato (che dovrebbero fare i
Westwood, allora, con Tiberian Sun?) al momento, a cancellare alcuni
titoli. E’ stato il caso degli iper-promettenti Warcraft Adventures:
Lord of the Clans della Blizzard, o di Prax War dei Rebel Boat Rocker,
ad esempio. Sembra però che negli ultimi tempi, una moda imperante
tra i publisher più grossi, fortunatamente solo in seguito ad
acquisizioni di software house o sviluppatori, sia quella di
cancellare titoli che sono ormai pronti per fare la loro comparsa
sugli scaffali dei negozi. Questa è senza dubbio la cosa più
mortificante per coloro che hanno programmato il gioco, che vedono lo
sforzo di mesi di duro lavoro vanificarsi, a causa delle linee
commerciali o morali di chi li deve pubblicare. Il fatto è che, a
volte, i programmatori rischiano di dover buttare via tutto questo
lavoro, senza possibilità di riciclarlo. Non è stato il caso della
Paradox, che dopo la cancellazione del suo Thrill Kill per PSX, in
seguito alla fusione tra Virgin e Electronic Arts, sta utilizzando
l’engine di quel gioco per realizzare un altro picchiaduro, chiamato
Wu Tang: Shaolin, sotto le ali protettive di mamma Activision. Di
recente, anche Ubi Soft ha compiuto una grossa acquisizione, comprando
la divisione Cd-Rom di Interactive Magic, la software house di “Wild
Bill” Stealey, che ha deciso di dedicarsi in tutto e per tutto al
gioco on-line, ovvero quello che sembra il business più grosso dei
prossimi tempi. L’accordo prevedeva che Ubi Soft distribuisse in
tutto il mondo i titoli che vari gruppi di sviluppatori stavano
preparando per la I-Magic, tra cui ricordiamo lo strategico 3D Shadow
Company, Seven Kingdoms 2 (entrambi previsti per Settembre…) e
Mortyr. Peccato che Mortyr (spero abbiate capito che si tratta
dell’oggetto di questa preview…) e pure Seven Kingdoms 2, a quanto
pare (è una notizia non confermata di due o tre giorni fa, e pensate
che il titolo faceva già la sua comparsa sulla release ufficiale di
Ubi Soft, che mi è stata inviata una settimana fa, in uscita per
Settembre…), non saranno mai pubblicati dalla casa francese che,
almeno per Mortyr, non ha intenzione di cedere i diritti di
pubblicazione a nessun altro publisher (cosa che mi ha molto ricordato
la brutta cosa fatta da EA con Thrill Kill, con Acclaim disposta a
sborsare un’ingente quantità di quattrini per pubblicarlo…)e che,
sinceramente, non riesco proprio a comprendere, con il rischio,
quindi, di non vedere mai il gioco sugli scaffali dei negozi.
Incuranti di tutto ciò, la Mirage Media, ovvero il gruppo di ragazzi
polacchi che ha programmato il gioco, ha rilasciato sulla rete un demo
del loro gioco, che il sottoscritto si è andato pazientemente a
scaricare. La prima cosa che viene alla mente dopo aver iniziato a
giocare a Mortyr sono le somiglianze con il capostipite del genere,
quello degli shooter 3D in prima persona, ovvero un gioco programmato
diversi anni fa da un gruppo di ragazzi del Texas, ora noti come id
Software. Quel gioco si chiamava Wolfenstein 3D e vi metteva
all’interno di una fortezza nazista, dalla quale dovevate fuggire
cercando di fare fuori il maggior numero di cattivi possibile, fino ad
arrivare allo scontro finale con il Führer.
Ricordare quel gioco,
tenendo conto delle magnificenze grafiche a cui siamo abituati ai
giorni nostri, forse fa un po’ tenerezza, ma sicuramente, la prima
volta che giocherete a Mortyr, il vecchio titolo di casa id è la
prima cosa che salta alla mente. Questo perché, oltre
all’ambientazione, una grossa somiglianza tra i due giochi è data
dalla storia che fa da sfondo alla vostra avventura. Il vostro ruolo,
infatti, è quello di Sebastian Mortyr, prigioniero di guerra, che
deve cercare di scappare dal luogo in cui è imprigionato, ammazzando
tutti i cattivi che si trova davanti, per portare a casa la pelle, in
modo integro e indolore. Facciamo subito una considerazione: Mortyr, a
livello di gameplay, a mio avviso, non appartiene alla nuova
generazione di titoli in prima persona (quella di cui fanno parte, per
intenderci, titoli come Half-Life,
Thief, Kingpin e compagnia
bella…), ma alla precedente, con titoli come Unreal,
Sin, Quake 2 e
Blood 2 a farla da padroni. Questo perché in Mortyr non è
assolutamente la storia a farla da padrone, come nel gioco
dell’anno, ma tutto è incentrato sulla vostra abilità a mirare e
far fuoco, senza perdere tempo a pensare o riflettere per andare
avanti. Questo perché i nemici, non appena vi vedranno, inizieranno a
sommergervi di raffiche di colpi, e se non risponderete velocemente al
fuoco, vi ritroverete con gli occhi rivolti verso l’alto, prima di
quanto voi pensiate. Pochi colpi e cadrete con facilità, senza avere
la possibilità di ribattere e far vedere di che pasta siete fatti in
realtà. Forse questo è uno dei maggiori difetti del titolo della
Mirage, ovvero che bastano pochissimi colpi per farvi finire al
Creatore, cosa che però, a pensarci bene, risulta sensibilmente più
realistica del normale, e alla fine viene da chiedersi se si tratta di
qualcosa di positivo o negativo. Inutile dire che questo rende più
longevo il tutto, visto che la difficoltà generale risulta maggiore.
Come in tutti gli shooter 3D usciti di recente, naturalmente potrete
raccogliere oggetti che troverete lungo il vostro cammino e
accumularli nell’inventario che avete a vostra disposizione, per poi
utilizzarli in caso di necessità. Ma veniamo alla grafica. Mortyr
sfrutta un engine 3D proprietario, sviluppato dalla Mirage stessa,
abbastanza onesto, ma che non può affatto competere con quelli, ad
esempio, di Quake III Arena o di
Unreal, o con lo stesso LithTech
della Monolith, ma che può essere messo a confronto con il Dark
Engine di Thief e System Shock 2 o con quello di
Aliens versus
Predator. Vedendo gli screenshots, concorderete con me che si tratta
comunque di un motore grafico piuttosto onesto, con poche pretese, ma
che comunque svolge pienamente il suo lavoro. Questo, chiaramente, si
ripercuote anche sulle animazioni dei nemici, realizzati con discreti
modelli 3D, che dimostrano una certa carenza di frame di animazione,
durante il movimento. L’effetto visivo che si viene così a creare
non è proprio dei migliori, ma il risultato di tutto ciò sono le
richieste hardware, che risultano comunque piuttosto contenute, visto
che l’engine non deve macinare un grosso numero di poligoni. Il
sistema di controllo è quello consueto di ogni shooter 3D, anche se
prendere la mira e colpire il nemico risulta molto facile. Il tutto
risulta infatti molto veloce e agevole da manovrare e la cosa è
sicuramente un bene. A livello di armi, partirete con un semplice
pugnale, ma facendo fuori nazisti a tutto spiano, non avrete problemi
a recuperare armi da fuoco di tutt’altra potenza, quali pistole,
fucili e mitragliatori di vario genere.
Una cosa che senza dubbio
risulta piuttosto interessante, è la possibilità di sfruttare la
funzione di zoom posseduta da certe armi, per avere una visuale
maggiore e notare nemici che, normalmente, non avremmo visto, evitando
così di farci cogliere di sorpresa per non fare una brutta fine.
Un’altra cosa che risulta degna di nota è che, visto che bastano
solo pochi colpi per farci passare a miglior vita, con una certa mira,
con certi tipi di nemici, basta un colpo ben assestato per farli
passare dalla posizione verticale a quella orizzontale. I nemici
presenti fanno parte della tipica specie del soldato nazista, quella
che durante la WWII ammazzava ebrei in quantità e che, invece, in
questo caso, subirà una sorta di contrappasso dantesco. Durante il
gioco, mentre girerete per le varie stanze potrete poi raccogliere i
bonus di energia e le ricariche per le vostre armi, per non farvi mai
rimanere senza la materia prima (ovvero i proiettili…). Non abbiamo
ancora parlato con precisione dell’ambientazione: vi ritroverete
comunque all’interno di chiese, castelli, fortezze, con varie
incursioni in spazi esterni. In alcuni casi, poi, sarete costretti a
percorrere ampie zone sott’acqua. Quando finirete all’esterno,
poi, come potrete vedere dalle immagini, potrete finire sotto la neve,
cosa che influirà particolarmente sui vostri movimenti, visto che le
vostre orme rimarranno per terra, cosa poco utile in multiplayer.
Bene, non mi rimane altro da dire, se non che rimandarvi alla prima
impressione, sperando che il gioco sia pubblicato il prima possibile.
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Titolo:
Mortyr
Software House: boh!
Sviluppatore: Mirage
Media
Data d'uscita prevista: Settembre '99
PRIMA IMPRESSIONE
Mortyr,
almeno per quello che riguarda la versione che ho potuto provare, si è
rivelato un gioco divertente, appartenente alla vecchia schiera degli
shooter 3D, mosso da un engine onesto e di poche pretese, oltre ad
essere realizzato in maniera più che discreta. Il gioco non contiene,
poi, tutta quella violenza che avrebbe indotto la Ubi Soft a non pubblicarlo, visto che non è né più, né meno violento di ogni altro
titolo del genere in circolazione. Speriamo che si chiarifichi al più
presto la situazione relativa al publisher e il gioco riesca a vedere la
luce sugli scaffali dei negozi, perché sarebbe veramente un peccato
(soprattutto per chi ha perso mesi a programmarlo…) non poterlo
mettere in vendita. Rimanete sintonizzati su AVOC per ulteriori
notizie…
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