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Preview di: Fabio "Bill" Cristi


Il mercato dei videogiochi è un settore in continua evoluzione, tant’è che dalle poche software house che esistevano in passato, se ne sono formate tantissime, a causa di scissioni interne ai vari gruppi di sviluppatori, che così hanno dato vita a nuove formazioni, che hanno stretto accordi, magari, con publisher diametralmente opposti a quelli da cui dipendevano in precedenza. Ora non sto a farvi qualche esempio, anche perché non ci troviamo nel luogo più appropriato, però sappiate che questo fenomeno sta aumentando sempre di più. Il risultato di tutto ciò è il sicuro aumento di prodotti da immettere sul mercato, cosa che porta i vari publisher, magari per tempi di sviluppo troppo lunghi o perché il gioco è dichiarato obsoleto rispetto a quello che c’è sul mercato (che dovrebbero fare i Westwood, allora, con Tiberian Sun?) al momento, a cancellare alcuni titoli. E’ stato il caso degli iper-promettenti Warcraft Adventures: Lord of the Clans della Blizzard, o di Prax War dei Rebel Boat Rocker, ad esempio. Sembra però che negli ultimi tempi, una moda imperante tra i publisher più grossi, fortunatamente solo in seguito ad acquisizioni di software house o sviluppatori, sia quella di cancellare titoli che sono ormai pronti per fare la loro comparsa sugli scaffali dei negozi. Questa è senza dubbio la cosa più mortificante per coloro che hanno programmato il gioco, che vedono lo sforzo di mesi di duro lavoro vanificarsi, a causa delle linee commerciali o morali di chi li deve pubblicare. Il fatto è che, a volte, i programmatori rischiano di dover buttare via tutto questo lavoro, senza possibilità di riciclarlo. Non è stato il caso della Paradox, che dopo la cancellazione del suo Thrill Kill per PSX, in seguito alla fusione tra Virgin e Electronic Arts, sta utilizzando l’engine di quel gioco per realizzare un altro picchiaduro, chiamato Wu Tang: Shaolin, sotto le ali protettive di mamma Activision. Di recente, anche Ubi Soft ha compiuto una grossa acquisizione, comprando la divisione Cd-Rom di Interactive Magic, la software house di “Wild Bill” Stealey, che ha deciso di dedicarsi in tutto e per tutto al gioco on-line, ovvero quello che sembra il business più grosso dei prossimi tempi. L’accordo prevedeva che Ubi Soft distribuisse in tutto il mondo i titoli che vari gruppi di sviluppatori stavano preparando per la I-Magic, tra cui ricordiamo lo strategico 3D Shadow Company, Seven Kingdoms 2 (entrambi previsti per Settembre…) e Mortyr. Peccato che Mortyr (spero abbiate capito che si tratta dell’oggetto di questa preview…) e pure Seven Kingdoms 2, a quanto pare (è una notizia non confermata di due o tre giorni fa, e pensate che il titolo faceva già la sua comparsa sulla release ufficiale di Ubi Soft, che mi è stata inviata una settimana fa, in uscita per Settembre…), non saranno mai pubblicati dalla casa francese che, almeno per Mortyr, non ha intenzione di cedere i diritti di pubblicazione a nessun altro publisher (cosa che mi ha molto ricordato la brutta cosa fatta da EA con Thrill Kill, con Acclaim disposta a sborsare un’ingente quantità di quattrini per pubblicarlo…)e che, sinceramente, non riesco proprio a comprendere, con il rischio, quindi, di non vedere mai il gioco sugli scaffali dei negozi. Incuranti di tutto ciò, la Mirage Media, ovvero il gruppo di ragazzi polacchi che ha programmato il gioco, ha rilasciato sulla rete un demo del loro gioco, che il sottoscritto si è andato pazientemente a scaricare. La prima cosa che viene alla mente dopo aver iniziato a giocare a Mortyr sono le somiglianze con il capostipite del genere, quello degli shooter 3D in prima persona, ovvero un gioco programmato diversi anni fa da un gruppo di ragazzi del Texas, ora noti come id Software. Quel gioco si chiamava Wolfenstein 3D e vi metteva all’interno di una fortezza nazista, dalla quale dovevate fuggire cercando di fare fuori il maggior numero di cattivi possibile, fino ad arrivare allo scontro finale con il Führer. 

Ricordare quel gioco, tenendo conto delle magnificenze grafiche a cui siamo abituati ai giorni nostri, forse fa un po’ tenerezza, ma sicuramente, la prima volta che giocherete a Mortyr, il vecchio titolo di casa id è la prima cosa che salta alla mente. Questo perché, oltre all’ambientazione, una grossa somiglianza tra i due giochi è data dalla storia che fa da sfondo alla vostra avventura. Il vostro ruolo, infatti, è quello di Sebastian Mortyr, prigioniero di guerra, che deve cercare di scappare dal luogo in cui è imprigionato, ammazzando tutti i cattivi che si trova davanti, per portare a casa la pelle, in modo integro e indolore. Facciamo subito una considerazione: Mortyr, a livello di gameplay, a mio avviso, non appartiene alla nuova generazione di titoli in prima persona (quella di cui fanno parte, per intenderci, titoli come Half-Life, Thief, Kingpin e compagnia bella…), ma alla precedente, con titoli come Unreal, Sin, Quake 2 e Blood 2 a farla da padroni. Questo perché in Mortyr non è assolutamente la storia a farla da padrone, come nel gioco dell’anno, ma tutto è incentrato sulla vostra abilità a mirare e far fuoco, senza perdere tempo a pensare o riflettere per andare avanti. Questo perché i nemici, non appena vi vedranno, inizieranno a sommergervi di raffiche di colpi, e se non risponderete velocemente al fuoco, vi ritroverete con gli occhi rivolti verso l’alto, prima di quanto voi pensiate. Pochi colpi e cadrete con facilità, senza avere la possibilità di ribattere e far vedere di che pasta siete fatti in realtà. Forse questo è uno dei maggiori difetti del titolo della Mirage, ovvero che bastano pochissimi colpi per farvi finire al Creatore, cosa che però, a pensarci bene, risulta sensibilmente più realistica del normale, e alla fine viene da chiedersi se si tratta di qualcosa di positivo o negativo. Inutile dire che questo rende più longevo il tutto, visto che la difficoltà generale risulta maggiore. Come in tutti gli shooter 3D usciti di recente, naturalmente potrete raccogliere oggetti che troverete lungo il vostro cammino e accumularli nell’inventario che avete a vostra disposizione, per poi utilizzarli in caso di necessità. Ma veniamo alla grafica. Mortyr sfrutta un engine 3D proprietario, sviluppato dalla Mirage stessa, abbastanza onesto, ma che non può affatto competere con quelli, ad esempio, di Quake III Arena o di Unreal, o con lo stesso LithTech della Monolith, ma che può essere messo a confronto con il Dark Engine di Thief e System Shock 2 o con quello di Aliens versus Predator. Vedendo gli screenshots, concorderete con me che si tratta comunque di un motore grafico piuttosto onesto, con poche pretese, ma che comunque svolge pienamente il suo lavoro. Questo, chiaramente, si ripercuote anche sulle animazioni dei nemici, realizzati con discreti modelli 3D, che dimostrano una certa carenza di frame di animazione, durante il movimento. L’effetto visivo che si viene così a creare non è proprio dei migliori, ma il risultato di tutto ciò sono le richieste hardware, che risultano comunque piuttosto contenute, visto che l’engine non deve macinare un grosso numero di poligoni. Il sistema di controllo è quello consueto di ogni shooter 3D, anche se prendere la mira e colpire il nemico risulta molto facile. Il tutto risulta infatti molto veloce e agevole da manovrare e la cosa è sicuramente un bene. A livello di armi, partirete con un semplice pugnale, ma facendo fuori nazisti a tutto spiano, non avrete problemi a recuperare armi da fuoco di tutt’altra potenza, quali pistole, fucili e mitragliatori di vario genere. 

Una cosa che senza dubbio risulta piuttosto interessante, è la possibilità di sfruttare la funzione di zoom posseduta da certe armi, per avere una visuale maggiore e notare nemici che, normalmente, non avremmo visto, evitando così di farci cogliere di sorpresa per non fare una brutta fine. Un’altra cosa che risulta degna di nota è che, visto che bastano solo pochi colpi per farci passare a miglior vita, con una certa mira, con certi tipi di nemici, basta un colpo ben assestato per farli passare dalla posizione verticale a quella orizzontale. I nemici presenti fanno parte della tipica specie del soldato nazista, quella che durante la WWII ammazzava ebrei in quantità e che, invece, in questo caso, subirà una sorta di contrappasso dantesco. Durante il gioco, mentre girerete per le varie stanze potrete poi raccogliere i bonus di energia e le ricariche per le vostre armi, per non farvi mai rimanere senza la materia prima (ovvero i proiettili…). Non abbiamo ancora parlato con precisione dell’ambientazione: vi ritroverete comunque all’interno di chiese, castelli, fortezze, con varie incursioni in spazi esterni. In alcuni casi, poi, sarete costretti a percorrere ampie zone sott’acqua. Quando finirete all’esterno, poi, come potrete vedere dalle immagini, potrete finire sotto la neve, cosa che influirà particolarmente sui vostri movimenti, visto che le vostre orme rimarranno per terra, cosa poco utile in multiplayer. Bene, non mi rimane altro da dire, se non che rimandarvi alla prima impressione, sperando che il gioco sia pubblicato il prima possibile.

Titolo: Mortyr
Software House: boh!
Sviluppatore: Mirage Media
Data d'uscita prevista: Settembre '99


PRIMA IMPRESSIONE

Mortyr, almeno per quello che riguarda la versione che ho potuto provare, si è rivelato un gioco divertente, appartenente alla vecchia schiera degli shooter 3D, mosso da un engine onesto e di poche pretese, oltre ad essere realizzato in maniera più che discreta. Il gioco non contiene, poi, tutta quella violenza che avrebbe indotto la Ubi Soft a non pubblicarlo, visto che non è né più, né meno violento di ogni altro titolo del genere in circolazione. Speriamo che si chiarifichi al più presto la situazione relativa al publisher e il gioco riesca a vedere la luce sugli scaffali dei negozi, perché sarebbe veramente un peccato (soprattutto per chi ha perso mesi a programmarlo…) non poterlo mettere in vendita. Rimanete sintonizzati su AVOC per ulteriori notizie…


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