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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


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Può un gioco scoraggiare tutti i redattori che si erano prenotati per la sua recensione, a causa dell’elevata difficoltà? A quanto pare, sì, visto che è proprio successa questa cosa con il gioco che vi sto per andare a recensire. Vi chiedo solo un’ultima cosa, prima di cominciare: ovviamente a chi è toccato scriverne la recensione? Domanda superflua, visto che come al solito il CD è stato recapitato per varie volte sulla mia scrivania e, pur tentando di ridistribuirlo a destra e a manca, alla fine sono stato costretto ad installarlo e a mettermi a giocare. La mia prima esperienza con Aliens versus Predator (escludendo i demo, sui quali avevo già anche realizzato una bella preview...) è stata abbastanza traumatica. Avevo potuto provare il gioco, in anteprima, all’incirca un mese fa, durante una visita alla CTO di Zola Predosa, il distributore ufficiale del gioco in Italia. Subito ero rimasto impressionato (favorevolmente e non, allo stesso tempo...) dall’elevata difficoltà del gioco, che mi aveva portato ad essere ucciso ad una velocità incredibile con ognuno dei tre personaggi, restituendo immediatamente il CD recensibile alla gentilissima PR del distributore bolognese. Ritornato a casa, dopo aver portato la notizia ai redattori che erano interessati alla recensione (e credetemi, erano parecchi...), ho ricevuto una serie tale di defezioni che mi ha costretto a sobbarcarmi diverse ore di gioco, per potervi scrivere questo articolo. E così, armato di pazienza, ma soprattutto di calmante, visto che per molti motivi, parecchie volte, mi è venuta la tentazione di gettare il mio mouse (che è un cordless, quindi molto più agevole da lanciare...) contro il muro. Ma, dopo questi inutili caratteri sprecati, è forse ora che iniziamo a parlare del gioco vero e proprio. Aliens versus Predator è il nuovo titolo della Fox Interactive, la sussidiaria interattiva della 20th Century Fox, la nota casa di produzione cinematografica che, dopo gli incassi ottenuti da Titanic e dal nuovo Star Wars, sta sguazzando nell’oro, ed è sviluppato dalla Rebellion Interactive, una software house di cui, sinceramente, io non ricordo alcun titolo, che dovrebbe essere alla prima esperienza nel mondo dei videogiochi.

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L'intensificatore di luce rende l'immagine completamente verde, cosa abbastanza fastidiosa per la vista... Le tubature dell'astronave aliena sono un capolavoro di architettura...

I più esperti di voi, si ricorderanno senz’altro che, qualche anno fa, uscì un titolo omonimo per le due console a 16-bit (Mega Drive e SNES...) e per la console a “64-bit” (notate le virgolette...) della Atari, il Jaguar, che ebbe una vita più breve, addirittura, del 3DO (e ho detto tutto...). Si trattava, allora, di uno sparatutto a scorrimento orizzontale, in cui avevate la possibilità di assumere il ruolo dell’Alien o del Predator, scontrandosi in battaglie all’ultimo sangue. Il gioco era anche piuttosto divertente ma, almeno da quello che ricordo, risultava difficile come il corrispettivo moderno. Comunque, memori del successo ottenuto con questo gioco, alla Fox non sono stati con le mani in mano e hanno deciso di adattare il tutto ad uno dei generi più in voga in questo periodo, lo shooter 3D in prima persona. La Rebellion ha così sviluppato un suo engine tridimensionale proprietario, staccandosi così dalla massa (visto che solo i Cyclone Studios con Requiem e i Looking Glass con Thief hanno utilizzato un engine programmato in casa...), ma potendolo così adattare agevolmente alle loro esigenze. Il gioco risiede su 2 CD, di cui uno contiene solamente le tracce audio relative ad ogni personaggio selezionabile. Potrete comunque, durante il corso del gioco, inserire un CD a vostro piacimento, in modo da avere la colonna sonora che più vi aggrada. L’installazione ci porta a scegliere se buttare sul nostro Hard Disk la versione normale del gioco o la versione speciale per le schede sonore che supportano le estensioni EAX. Se avete, quindi, una SBLive! (o una SB128 PCI, che comunque supporta queste librerie sonore...) potrete godere di un sonoro assolutamente immersivo e che vi aiuterà a portarvi all’interno dell’atmosfera nella quale si svolgono i vari livelli del gioco. Il menu principale ci permette di utilizzare tre differenti modalità di gioco. Dopo aver creato un vostro profilo personale, che corrisponderà poi ai vostri salvataggi, potrete decidere se giocare in singolo, affrontando una delle tre avventure che vi vengono proposte; in multiplayer, via TCP/IP, LAN o Modem; in modalità Skirmish, ovvero una sorta di multiplayer in singolo, in cui potrete capire già quanto sia duro il gioco, contro bots dall’intelligenza artificiale molto elevata, che vi impegneranno alquanto. Esiste poi la modalità Training, nella quale potrete allenarvi ed impratichirvi con i comandi. Scegliendo comunque di effettuare il gioco in singolo, ci viene posta la possibilità di scegliere con quale personaggio iniziare una nuova avventura: chiaramente, come vi avevo già spiegato, potrete scegliere fra l’Alien, il Marine e il Predator.

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Questo Marine sta tentando di parlare ad uno dei suoi uomini. Ma non sa che fine hanno fatto... L'engine, come vi dicevo, fa un po' fatica a gestire gli spazi aperti, e questo è un esempio...

Ad ogni personaggio corrisponde una serie di livelli differente, triplicando così la durata del gioco e costringendovi così ad adottare strategie diverse nell’affrontare le missioni che vi sono proposte. Comunque, nella vostra avventura, incontrerete le altre due razze e dovrete farvi strada con le armi che sono in vostro possesso. Non riesco a dirvi con certezza il numero di livelli per ogni avventura, siccome sono riuscito a terminarne solo alcuni, a causa dell’eccessiva difficoltà del gioco; comunque posso dirvi che non soffrirete di certo di problemi di longevità, visto che ho sofferto le letterali sette camicie per arrivare al punto dove mi sono fermato, prima di scrivere questa recensione. Devo comunque farvi una piccola nota: le immagini che trovate nella recensione appartengono tutte al primo livello di gioco, siccome ho preferito concentrare il grabbaggio nelle prime fasi (visto che le potenzialità grafiche si evincono anche da qui...) e impegnarmi sul gioco che, ripeto, è veramente difficile, successivamente. Torniamo allora a parlare del gioco. Dopo un breve briefing relativo alla missione che dovrete affrontare e un veloce caricamento, prenderete finalmente controllo del personaggio che avete scelto. In alto, al centro dello schermo, riceverete messaggi che vi indicheranno, nella migliore tradizione degli shooter 3D, cosa dovrete cercare di fare per proseguire. Ogni personaggio possiede un HUD particolare, che dipende dalle caratteristiche della creatura che avete selezionato. Con il Marine, ad esempio, oltre a tutte le statistiche relative alle armi, situate in basso a destra dello schermo, disporrete di un radar, a sinistra di questo, utile per capire dove si trovano le creature nemiche e della vostra situazione energetica, in alto allo schermo. Con il Predator, invece, a sinistra dello schermo, potrete vedere la vostra energia, mentre a destra, il vostro potenziale di invisibilità, che si esaurirà, chiaramente, a mano a mano che la utilizzerete. L’Alien, invece, dispone di un HUD piuttosto scarno, che mostra solamente la sua energia e poco più. Ogni personaggio, quindi, possiede delle caratteristiche che si ripercuotono, chiaramente, sul modo di affrontare il gioco. Con l’Alien, ad esempio, potrete arrampicarvi sui muri e rimanervi attaccati, oppure addentrarvi nelle tubature dell’aria per sbucare da altre parti del livello, sfruttando la vostra elevatissima velocità, per fregare sia i Marines che i Predator. Il Predator, invece, oltre all’invisibilità (chi ha visto il film, sa come è possibile utilizzarla...), può sfruttare la possibilità di effettuare uno zoom fino a quattro livelli di ingrandimento (il perfetto paparazzo...) e di lanciare dischi rotanti che faranno fare una brutta fine a chi gli si parerà davanti. Il Marine, invece, può possedere un jetpack, che gli permetterà di agire in altura, oppure altre cose meno importanti.

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Un morto qua, un morto là... Bella la vita del Predator... Con lo zoom potrete arrivare a questo estremo livello di dettaglio.

La peculiarità di ogni personaggio, poi, è relativa anche alle modalità di visione: l’Alien, possiede, oltre alla normale modalità, anche il cosiddetto Hunting Mode, che dà luogo ad una visione dello spettro termico, tendente al blu, dell’ambiente, entrambe distorte; con il Predator, invece, ci sono quattro differenti modalità di visione, che vanno da quella normale a quella che intensifica la luce presente, con un colore tendente al verde, ma non dobbiamo poi dimenticare, come ho detto prima, che è possibile effettuare uno zoom molto particolareggiato sui bersagli per colpirli meglio; il Marine, invece, possiede solamente l’intensificatore di luce, molto utile, siccome i primi livelli sono ambientati quasi interamente in ambienti dove c’è veramente poca illuminazione ed è assolutamente meglio vederci chiaro, se non volete che un Facehugger vi salti addosso riducendovi a fettine. Tutte queste caratteristiche, poi, si ripercuotono completamente su quella che deve essere la vostra strategia di gioco. L’Alien può sfruttare completamente la sua velocità molto elevata, sbucando dai condotti dell’aria, oppure cadere dall’alto, grazie alla possibilità di arrampicarvi; in questo modo, infatti, potrete arrivare in posti dove gli altri non si aspettano e ucciderli senza problemi. L’unico guaio è che l’Alien è armato solamente della sua coda tagliente e delle sue possenti braccia, per cui è costretto al corpo a corpo. Se vi trovate, quindi, circondati da un’orda di Marines o di Predator, datevela a gambe e cercate di sorprenderli. Con il Predator, invece, potrete sfruttare tutte le migliorie tecnologiche che la natura gli ha fornito. Il problema è che l’invisibilità, molto spesso, serve a poco, visto che i Marines, che sono armati di un rilevatore di posizione, possono trovarvi con una certa facilità, mentre gli Alien vi sentono, comunque. Lo zoom è molto utile, perchè vi permette, in seguito, quando sarete armati con i vostri cannoncini da spalla, di mirare al bersaglio e di colpirlo con alquanta precisione. Per il resto, i dischi rotanti serviranno a prendere i nemici alle spalle e, dovrete comunque agire in questo modo, perchè, almeno quando non siete armati, i corpo a corpo con i Marines sono quasi sempre infruttuosi e mortali. Per quello che riguarda il Marine, invece, dovrete fare affidamento al vostro coraggio e alla vostra testa. Nel buio, infatti, ogni rumore potrebbe esservi d’aiuto, per farvi capire da dove stanno arrivando i nemici. Tenetevi sempre ad una certa distanza, sia dagli Alien che dai Predator e cercate di sparare a loro, non appena vedete qualcosa muovere. Siccome, purtroppo, non usufruite di alcuna miglioria o di alcuna forza vera e propria, dovrete sempre stare all’erta, pena la vostra morte. Per riuscire a trovare la strada per uscire, poi, cercate di fare affidamento ai messaggi del vostro comando, che appariranno in piccoli schermi lungo i livelli, che potranno esservi molto utili. Credo di avervi detto abbastanza su tutto quello che può riguardare il gioco vero e proprio, per cui direi di passare agli aspetti più tecnici.

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Questa colonna di fuoco nasconde parecchie insidie. State attenti... Siamo entrati in modalità Hunting e la nostra visuale diventa in questo modo.

Per quello che riguarda la grafica, vi avevo già detto che l’engine 3D che muove AvP è proprietario, realizzato internamente dai programmatori della Rebellion Interactive. Sicuramente, non si tratta di un engine al passo di quello di Quake III Arena o di Unreal, ma è comunque un qualcosa di onesto e più che discreto. Le fonti di luce sono ben gestite e le strutture sono ben realizzate; per il resto, il design dei livelli non è nulla di particolarmente ricercato, ma questi riflettono perfettamente l’atmosfera dei film che avevano come protagonista lo xenomorfo alieno o il Predator. Le cose negative arrivano, a mio avviso, dalle animazioni dei personaggi, che non sono proprio il massimo e dalla gestione degli spazi aperti, in cui l’engine, secondo me, fatica un po’ a stare dietro a tutto il resto. Per quello che riguarda il sonoro, l’EAX, se possedete una SbLive! fa il suo lavoro e l’atmosfera claustrofobica delle astronavi in cui si svolgevano i film dell’alieno disegnato da Giger è riprodotta alla perfezione. Potrete così godere di ogni minimo rumore, in modo da capire da dove provengono i vostri nemici. Per quello che riguarda la giocabilità, AvP si difende alquanto bene, siccome il sistema di controllo è molto simile a quello presente in tutti gli shooter 3D, anche se ci sono alcuni tasti e alcune funzioni in aggiunta a cui dovrete abituarvi, credo comunque molto velocemente. Per quello che riguarda la longevità, posso dirvi che Half-Life, al confronto, sembra un educativo per bambini e Thief un qualcosa per dilettanti. AvP è il gioco più difficile che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi e penso che tra tutte le modalità che si possono giocare, sia in singolo che in multiplayer, ne avrete per parecchio. Prima di concludere e di passare al commento, però, vorrei dire che nel multiplayer sono presenti modalità che vi permetteranno di giocare in Deathmatch, in Co-Op, in Tag Team o in squadriglie. Per cui, penso che il divertimento sia assicurato anche qui. Vi lascio allora al commento.

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Titolo: Aliens versus Predator
Software House: Fox Interactive
Sviluppatore: Rebellion Interactive
Distributore: CTO
Prezzo: Lire 99.000



Requisiti minimi: Pentium 166, 16 Mb di RAM, Cd-Rom 4x, 150 Mb Hard Disk, Scheda Audio e Video comp. DirectX 6, Windows 95/98.

Requisiti consigliati: Pentium II 266, 64 Mb Ram, Scheda Audio comp. EAX, Acceleratore Grafico Comp. D3D di seconda o terza generazione.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Matrox Millennium 4 Mb, Sound Blaster Live!, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Windows 98, Cd-Rom Plextor SCSI 40x MAX, Lettore DVD DVS 30x. Con questa configurazione il gioco non ha dato problemi.


Grafica -
L’engine 3D che muove AvP non è il migliore sulla piazza, ma rimane comunque più che discreto. Possiede però alcuni aspetti negativi, che mi hanno indotto a non assegnare a questo aspetto il massimo voto.

Effetti Sonori -
Con una scheda sonora compatibile EAX usufruirete di un aspetto sonoro sopra la norma. Ogni effetto è riprodotto perfettamente e tutto vi sarà utile per ambientarvi nell’atmosfera del gioco. Ben fatto!

Musica -
La colonna sonora comporta a creare una maggiore atmosfera e il lavoro fatto dai musicisti della Fox è, a mio avviso, lodevole.

Giocabilità -
Il sistema di controllo è quello tradizionale di uno shooter 3D, anche se con alcune aggiunte e modifiche. Comunque, il tutto si controlla molto bene, e il solito connubio tra mouse e tastiera è pienamente garantito.

Longevità -
La difficoltà di AvP è pazzesca e il fatto di non poter salvare il gioco durante un livello, ma solo al termine, non fa altro che accrescerla. Per il resto, le modalità presenti, sia in singolo che in multiplayer, vi terranno impegnati per moltissimo tempo.

Real. Tecnica -
Pochi problemi e bug. Nulla di tutto, quindi.

Ric. Hardware -
A mio avviso, un PII è il minimo richiesto per godere del gioco. Se poi avete un acceleratore 3D di seconda o terza generazione e una scheda sonora compatibile EAX, potrete godere della fenomenale realizzazione tecnica del gioco.

Totale -
Vi voglio avvertire, prima di tutto, di una cosa. Se volete acquistare AvP, ricordatevi che si tratta di un titolo difficilissimo e che vi terrà attaccati al computer per un tempo molto elevato. Per il resto, la grafica fa ottimamente il suo lavoro, mentre il sonoro è a dir poco fenomenale, il migliore che mi sia capitato di vedere in un gioco degli ultimi tempi. Molti potranno dire: “Sì, si tratta del solito shooter 3D”, ma le varie modalità e avventure disponibili sono una certa variazione sul tema e costituiscono una novità per questo genere di titoli. Avrete sicuramente capito che AvP mi è piaciuto e ne consiglio l’acquisto a voi, siccome si tratta di un gioco avvincente e duro, come se ne vedono veramente pochi negli ultimi tempi. Forse la difficoltà potrebbe scoraggiare qualcuno, ma io penso che cercherò di arrivare alla fine, solo per fronteggiare lo xenomorfo alieno gigante e sconfiggerlo, dichiarandomi così padrone o salvatore dell’Universo. Byez.


Ringraziamo CTO per averci fornito il materiale recensibile.


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