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Recensione di: Fabio "Bill" Cristi


Forse, mai come in questi ultimi mesi, dopo parecchi anni, la mania dei data-disk ha colpito nuovamente le varie software house. Molto spesso, infatti, non si fa in tempo a vedere uscito un gioco che sono già stati annunciati il suo data-disk o, addirittura, il suo seguito. Sono stati rilasciati un grosso numero di data-disk negli ultimi tempi, tra i quali i vari Mission Pack per Quake 2 e altri per parecchi titoli. L’Interplay è stata forse la software house più attiva, da questo punto di vista, perchè per moltissimi titoli del suo line-up del 1998, ha fatto seguire, dopo pochi mesi, il loro data disk ufficiale. Per Starfleet Academy, è uscito l’inutile (a mio avviso....), Chekov’s Lost Missions; quindi è uscito da poco il data-disk di Conflict: Freespace, chiamato Silent Threat (che dovreste vedere recensito in contemporanea a questo LFL...); addirittura, per Baldur’s Gate, oltre al seguito, è già stato annunciata l’espansione Tales of the Sword Coast, in uscita in primavera. Anche le altre software house non sono state da meno: infatti, da pochi giorni, si è reso disponibile Eagle Watch, il data-disk per il bellissimo Rainbow Six della Red Storm, che amplia notevolmente il gioco originale, con alcune innovazioni molto interessanti; Incoming: Subversion, è il data-disk per il gioco della Rage, che contiene 48 nuove missioni (la recensione a giorni dal nostro Luca Novali....), che rende un po’ più longevo il bello, ma eccessivamente corto e semplice titolo della software house inglese (nel frattempo, sono già stati annunciati Rainbow Six 2 e Incoming Forces, seguito di Incoming...). Non contiamo poi tutte le altre espansioni ufficiali e non, che sono uscite per altri titoli. Insomma, le software house sono tornate a capire che questo è un modo per spremere altri soldi ai poveri giocatori.

Con il Greeble stiamo cercando di mazzulare questo maiale... L'Ogre Hockey è una modalità molto divertente, come potete vedere.

Ma, bando alle ciance, e andiamo a parlare di questo Limb from Limb, il data-disk ufficiale di Die by the Sword, l’action/adventure/picchiaduro della Interplay uscito lo scorso Aprile e sempre sviluppato dai programmatori della Treyarch, che avevano già realizzato il titolo originale. DBTS era un gioco abbastanza divertente e originale, ma soffriva di alcuni problemi, soprattutto a livello di giocabilità, dovuti alla presenza del VSIM, il nuovo sistema di controllo, progettato internamente alla Treyarch, per consentire ai personaggi dei movimenti maggiormente realistici. Fortunatamente, la presenza di un sistema di controllo normale, in stile picchiaduro, consentiva di godersi abbastanza il gioco, siccome il VSIM necessitava ancora di parecchio rodaggio. Comunque, il tentativo degli sviluppatori era stato lodevole (trovate maggiori dettagli nella relativa recensione....) e il gioco ebbe anche abbastanza successo. Limb from Limb possiede alcune interessanti novità, che andiamo subito a vedere. Innanzitutto, la storia vede questa volta, come protagonista, Maya, la fidanzata dello sfigatissimo Enric, il protagonista di DBTS che, questa volta, si trova in grossissimo pericolo e, per ricambiare il favore (ma anche per altri motivi che non mi sembra utile raccontarvi....), la ragazza decide di andarlo a salvare. Il grosso rammarico, però, che non ero riuscito a segnalare a suo tempo, siccome non avevo potuto finire DBTS, era quello del fatto che la Quest, ovvero la modalità Avventura contenuta nel gioco, era piuttosto corta e non richiedeva molto tempo per essere terminata. La Quest di LFL soffre purtroppo degli stessi problemi e, anche se risulta leggermente più longeva, sa di già visto, se non avete apprezzato alla follia il titolo originale. La mancanza di sequenze animate, sia come introduzione che come finale, poi, lascia una sorta di senso di vuoto, che non ci dà l’idea della storia che si evolve con il trascorrere dei livelli. Alla fine, poi, il tutto si trasforma nel solito gioco, visto che non abbiamo molti enigmi da risolvere, e solamente nemici da mazzuolare in quantità.

Il minotauro è uno dei nuovi nemici, ma può essere anche usato a nostro uso e consumo....

Sono presenti nuovi nemici, come un minotauro o come un grosso insettone chiamato Greeble; nuove armi piuttosto cattive e che provocano molto danno ai nemici, come particolari asce o mazze; c’è poi la possibilità di giocare la Quest, oltre che con Enric (come in DBTS), anche con Maya o con altri personaggi (buoni e cattivi...), ma purtroppo non cambia nulla (sarebbe stato bello, ad esempio, la possibilità di una Quest che cambiava a seconda del personaggio utilizzato...). Non ci sono nuove strutture e le texture che rivestono le pareti dei dungeon sono le medesime viste in precedenza. Nella Quest, inoltre, i salvataggi sono automatici, e questo continua a causare alcuni problemi come nel titolo originale. Ci sono però, anche se sono pochi, alcuni aspetti piuttosto positivi: sono presenti due nuove modalità multiplayer (così, il gioco è molto più divertente) veramente divertenti, come l’Ogre Hockey (il nome è tutto un programma...) e l’Encounter, una modalità da giocare in cooperative. C’è poi la modalità Arena (quella molto simile ad un picchiaduro...), che offre nuove arene in cui combattere, nuovi personaggi, nuove armi e risulta migliore rispetto a quella vista in DBTS. Purtroppo, Limb from Limb è tutto qui. Per cui, vi lascio al commento.

  Titolo: Die by the Sword: Limb from Limb
Software House: Interplay
Sviluppatore: Treyarch
Distributore: Halifax
Prezzo: Lire 59.000



Requisiti minimi: vedi Die by the Sword.

Requisiti raccomandati: vedi Die by the Sword.

Gioco provato su: Pentium II 400, 128 Mb Ram, Creative 3D Blaster Voodoo 2 12 Mb, Sound Blaster Live!, Cd-Rom Pioneer 12x SCSI, Microsoft Sidewinder Force Feedback Pro. Con questa configurazione il gioco non ha presentato alcun tipo di rallentamento.


Totale -
Vi dico subito una cosa: LFL è perfetto solamente per i fan del titolo originale, i quali si divertiranno sicuramente ad affrontare la nuova Quest, con le innovazioni apportate dai programmatori. Per il resto, LFL aggiunge alcune novità soprattutto in multiplayer, dove il gioco diventa più divertente, soprattutto con le nuove modalità. Per il resto, LFL non offre null’altro e sicuramente, i programmatori potevano lavorarci un po’ di più e cercare, magari, di aggiungere nuovi elementi grafici e sonori oltre che a migliorare la giocabilità, che soffre ancora degli stessi problemi del titolo originale. Inoltre, poi, è necessaria una patch che vi permetterà di giocare ancora al gioco originale, dopo aver installato questo add-on, che potete comunque trovare al sito della Interplay o quello del distributore italiano del titolo, la Halifax. Byez.


Ringraziamo Halifax per averci fornito il materiale recensibile.